When Romolo, in the 8th century decided to found Rome, he chose the Palatin hill as the centre of the new city to come; the location was indeed in a strategic point to control the Tiber river near the Foro Boario and the place where Romolo himself was born. As the myth of the foundation goes, it became the sacral, symbolic and politic centre of the new city, Rome, called Roma Quadrata, because it was the area of the hill blessed by Jupiter. The site is extremely complex and intricated, still is very stimulating and challenging, a place immersed in history, cradle of a stratified palimsest, it speaks for the most important and glorious era of the Roman Culture: the Imperial Period. However, even if all of this glorious past is evident looking to the Colosseum or walking on Via dei Fori Imperiali, it is not on the South facade of the Palatine hill, the one that face Via dei Cerchi and Circo Massimo. The three access to the Area Archeologica are all concentrated in the North side of the hill, and no access is provided to all the South area. The once monumental facade of the Palace of Domiziano is now hidden by fences and trees, and the street is used only by cars to go along the Tiber river or used as a parking. As a result of that, the tourist can not understand the complexity and the importance of that monumental facade, least of all its past composition. The project wants then create a monumental stair as an access to the South facade, as to remember the glorious past of the Palace of Domiziano, so to allow the entrance from Via dei Cerchi up to the highest floor of the hill; moreover, the project comprehend the construction of a new Museum on what remains of the old Palace, a museum that will host the Torlonia Marbles, the most important collection of antique Roman and greek marbles that is now searching for a final destination to be.

Quando alla metà dell’ottavo secolo a.C. Romolo, principe di stirpe albana, decise di fondare la città di Roma, scelse il Palatino come centro della sua fondazione; questo colle era infatti in posizione strategica per il controllo del guado del Tevere, collocato nei pressi del Foro Boario, ed era luogo natale di Romolo stesso. Attraverso il complesso rito della fondazione, esso divenne il centro sacrale, simbolico e politico della nuova città, la Roma Quadrata, così chiamata poiché quadrata era l’area del Palatino benedetta da Giove attraverso gli auspici. L’area di intervento sorge su un luogo estremamente complesso ed intricato, ma che allo stesso tempo offre moltissimi stimoli, un luogo permeato di storia, culla di un palinsesto pluristratificato, ambasciatore di una parte della cultura romana tra i più importanti e gloriosi: quella del periodo imperiale. Tuttavia, se sul fronte “principale” del Colosseo e Via dei Fori Imperiali il colle si mostra in tutta la sua magnificenza ad offrire un sapere storico-archeologico unico, non si può dire lo stesso del fronte sudorientale dell’Area. Il Parco Archeologico dell’Area Archeologica Centrale offre tre accessi concentrati lungo uno sviluppo ad L che ignora i rimanenti versanti. Il lungo fronte monumentale di Via dei Cerchi è oggi ridotto a mero teatro dello scorrimento stradale veloce in direzione del lungotevere e luogo di parcheggio, configurando il fronte non come fulcro di un palinsesto storico unico, bensì come barriera netta e frattura per il turista. Di conseguenza, il Circo Massimo diviene una centralità storica altra, separata dal complesso dell’Area Archeologica Centrale. A contribuire alla relativa marginalità dell’area dal punto di vista della frequentazione turistica, è la totale assenza, sul versante meridionale, di accessi all’Area Archeologica del Palatino. Il progetto si propone come obiettivo quello di ricreare un ingresso monumentale in memoria dei resti del palazzo di Domiziano, ingresso che porti dalla quota di Via dei Cerchi alla attuale quota della Domus sul Palatino; inoltre, il progetto prevede la costruzione di un Museo Antiquario che contenga la collezione Torlonia, collezione privata di arte statuaria antica più importante al mondo che attualmente è alla ricerca di una sistemazione definitiva.

Ab urbe condita. Un progetto sul palazzo degli Cesari

Vitale, Edoardo
2019/2020

Abstract

When Romolo, in the 8th century decided to found Rome, he chose the Palatin hill as the centre of the new city to come; the location was indeed in a strategic point to control the Tiber river near the Foro Boario and the place where Romolo himself was born. As the myth of the foundation goes, it became the sacral, symbolic and politic centre of the new city, Rome, called Roma Quadrata, because it was the area of the hill blessed by Jupiter. The site is extremely complex and intricated, still is very stimulating and challenging, a place immersed in history, cradle of a stratified palimsest, it speaks for the most important and glorious era of the Roman Culture: the Imperial Period. However, even if all of this glorious past is evident looking to the Colosseum or walking on Via dei Fori Imperiali, it is not on the South facade of the Palatine hill, the one that face Via dei Cerchi and Circo Massimo. The three access to the Area Archeologica are all concentrated in the North side of the hill, and no access is provided to all the South area. The once monumental facade of the Palace of Domiziano is now hidden by fences and trees, and the street is used only by cars to go along the Tiber river or used as a parking. As a result of that, the tourist can not understand the complexity and the importance of that monumental facade, least of all its past composition. The project wants then create a monumental stair as an access to the South facade, as to remember the glorious past of the Palace of Domiziano, so to allow the entrance from Via dei Cerchi up to the highest floor of the hill; moreover, the project comprehend the construction of a new Museum on what remains of the old Palace, a museum that will host the Torlonia Marbles, the most important collection of antique Roman and greek marbles that is now searching for a final destination to be.
BELLOTTI, MASSIMO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
15-dic-2020
2019/2020
Quando alla metà dell’ottavo secolo a.C. Romolo, principe di stirpe albana, decise di fondare la città di Roma, scelse il Palatino come centro della sua fondazione; questo colle era infatti in posizione strategica per il controllo del guado del Tevere, collocato nei pressi del Foro Boario, ed era luogo natale di Romolo stesso. Attraverso il complesso rito della fondazione, esso divenne il centro sacrale, simbolico e politico della nuova città, la Roma Quadrata, così chiamata poiché quadrata era l’area del Palatino benedetta da Giove attraverso gli auspici. L’area di intervento sorge su un luogo estremamente complesso ed intricato, ma che allo stesso tempo offre moltissimi stimoli, un luogo permeato di storia, culla di un palinsesto pluristratificato, ambasciatore di una parte della cultura romana tra i più importanti e gloriosi: quella del periodo imperiale. Tuttavia, se sul fronte “principale” del Colosseo e Via dei Fori Imperiali il colle si mostra in tutta la sua magnificenza ad offrire un sapere storico-archeologico unico, non si può dire lo stesso del fronte sudorientale dell’Area. Il Parco Archeologico dell’Area Archeologica Centrale offre tre accessi concentrati lungo uno sviluppo ad L che ignora i rimanenti versanti. Il lungo fronte monumentale di Via dei Cerchi è oggi ridotto a mero teatro dello scorrimento stradale veloce in direzione del lungotevere e luogo di parcheggio, configurando il fronte non come fulcro di un palinsesto storico unico, bensì come barriera netta e frattura per il turista. Di conseguenza, il Circo Massimo diviene una centralità storica altra, separata dal complesso dell’Area Archeologica Centrale. A contribuire alla relativa marginalità dell’area dal punto di vista della frequentazione turistica, è la totale assenza, sul versante meridionale, di accessi all’Area Archeologica del Palatino. Il progetto si propone come obiettivo quello di ricreare un ingresso monumentale in memoria dei resti del palazzo di Domiziano, ingresso che porti dalla quota di Via dei Cerchi alla attuale quota della Domus sul Palatino; inoltre, il progetto prevede la costruzione di un Museo Antiquario che contenga la collezione Torlonia, collezione privata di arte statuaria antica più importante al mondo che attualmente è alla ricerca di una sistemazione definitiva.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/171173