Major socio-economic, demographic and political challenges reshaped national welfare systems and social protection measures over time. Whether and how these changes affected - and currently affect - the spaces dedicated to social welfare provision is still an under-investigated issue, which questions the role of space in delivering social policies and rights. This dissertation analyses the spaces of contemporary social welfare services at the crossway between urban planning and social welfare policies. Beyond its more abstract meanings, the manifold notion of ‘space’ is hereby examined under two perspectives. First, as the tangible trace of policy decisions and instruments enacted by different governance levels in both the considered policy fields. Second, as the (re)production of people’s interactions and behaviours, that shape and simultaneously are shaped by different spatial settings. In this sense, the thesis deepens how various policy tools governed the spatial configurations of social welfare services over time and investigates their current features at different analytical levels and scales of observation. The manuscript focuses on social assistance services, the ‘Cinderella’ of Italian social welfare policies, for they have long been neglected by both urban planning and social welfare policies and studies. In particular, it deepens the role and the spatial features of first-access services, the meeting points between citizens and social workers within the local welfare system. Through the direct observation of the spaces of first-access services in Bologna (named Sportelli Sociali, Social counters), the thesis analyses how different spatial configurations affect services’ provision and shape the encounters between citizens and the public administration. Against the street-level bureaucracy theoretical debate, the manuscript focuses on social workers and users’ behaviours in social assistance services, whose spatial features are constantly modified by their interactions. But, while shaping bureaucratic encounters, these spaces are also symbols and witnesses of institutional values and norms, of which street-level bureaucrats are the spokespersons. The thesis argues that, through user-provider interactions, ‘space’ might become a tool for policymaking processes and organisational learning.

I cambiamenti demografici, sociali, economici e politici che hanno investito i paesi Europei negli ultimi decenni hanno modificato i sistemi di welfare nazionali e la tipologia delle misure di protezione adottate per rispondere a bisogni e rischi sociali in continuo mutamento. Se e come queste trasformazioni hanno influito – e tutt’oggi influiscono – sull’organizzazione spaziale dei servizi di welfare rimane un tema sottorappresentato in letteratura, sia a livello nazionale che internazionale. Eppure, lo studio delle caratteristiche fisiche dei servizi di welfare e delle loro trasformazioni sollecita riflessioni sul ruolo che lo spazio esercita nel garantire uguaglianza e parità di accesso ai servizi e, per estensione, ai diritti sociali. Da questa prospettiva, la tesi analizza lo spazio dei servizi di welfare contemporanei al confine tra politiche sociali e urbanistiche. A prescindere dalle sue accezioni più astratte, il volume considera il termine ‘spazio’ secondo due prospettive interconnesse. In primo luogo, quale prodotto tangibile degli strumenti delle politiche urbanistiche e sociali, introdotti dai livelli di governance coinvolti a diverso titolo nella programmazione ed erogazione dei servizi. In secondo luogo, quale risultato dell’interazione tra soggetti diversi che modifica, e al contempo è influenzata da, le caratteristiche fisiche dell’ambiente in cui si colloca. In questo senso, il volume analizza le attuali caratteristiche spaziali dei servizi di welfare riconnettendole alle trasformazioni delle politiche e dei loro strumenti nel tempo, attraverso uno sguardo intersettoriale e multiscalare. Si approfondiscono in particolare i servizi socio-assistenziali, noti in letteratura come ‘la Cenerentola’ del welfare italiano perché storicamente trascurati dalle politiche sociali nazionali e dai relativi finanziamenti. All’interno di questa tipologia, la tesi si concentra sui servizi di primo accesso, definiti dalla normativa nazionale come ‘le porte di ingresso’ dei cittadini al sistema di welfare locale. Questi vengono analizzati attraverso un’indagine empirica sviluppata all’interno degli Sportelli Sociali del Comune di Bologna, che di recente ha adottato riforme normative e organizzative volte ad ampliare l’accesso dei cittadini ai servizi esistenti. A partire dalla restituzione dell’indagine sul campo, l’elaborato evidenzia come diverse configurazioni spaziali plasmano l’incontro tra i cittadini e la pubblica amministrazione, influendo di conseguenza sull’erogazione del servizio. Queste considerazioni integrano lo studio del comportamento degli individui all’interno dei servizi pubblici - al centro del dibattito teorico della street-level bureaucracy - con l’analisi dello spazio e delle sue trasformazioni. A questi studi si affianca il valore simbolico dello spazio, rappresentativo di norme e valori istituzionali di cui anche gli operatori dei servizi si fanno intrinsecamente portavoce. La ricerca mette in luce come, attraverso l’interazione tra i cittadini e i ‘burocrati’, lo spazio sia in grado di veicolare e al contempo ridiscutere le politiche pubbliche, al punto da poter essere considerato esso stesso uno strumento di policy.

Social welfare space. Questioning the spatial configurations of social assistance services. Street-level insights from Social Counters in Bologna, Italy

Marani, Benedetta
2020/2021

Abstract

Major socio-economic, demographic and political challenges reshaped national welfare systems and social protection measures over time. Whether and how these changes affected - and currently affect - the spaces dedicated to social welfare provision is still an under-investigated issue, which questions the role of space in delivering social policies and rights. This dissertation analyses the spaces of contemporary social welfare services at the crossway between urban planning and social welfare policies. Beyond its more abstract meanings, the manifold notion of ‘space’ is hereby examined under two perspectives. First, as the tangible trace of policy decisions and instruments enacted by different governance levels in both the considered policy fields. Second, as the (re)production of people’s interactions and behaviours, that shape and simultaneously are shaped by different spatial settings. In this sense, the thesis deepens how various policy tools governed the spatial configurations of social welfare services over time and investigates their current features at different analytical levels and scales of observation. The manuscript focuses on social assistance services, the ‘Cinderella’ of Italian social welfare policies, for they have long been neglected by both urban planning and social welfare policies and studies. In particular, it deepens the role and the spatial features of first-access services, the meeting points between citizens and social workers within the local welfare system. Through the direct observation of the spaces of first-access services in Bologna (named Sportelli Sociali, Social counters), the thesis analyses how different spatial configurations affect services’ provision and shape the encounters between citizens and the public administration. Against the street-level bureaucracy theoretical debate, the manuscript focuses on social workers and users’ behaviours in social assistance services, whose spatial features are constantly modified by their interactions. But, while shaping bureaucratic encounters, these spaces are also symbols and witnesses of institutional values and norms, of which street-level bureaucrats are the spokespersons. The thesis argues that, through user-provider interactions, ‘space’ might become a tool for policymaking processes and organisational learning.
GAETA, LUCA
SABATINELLI, STEFANIA
20-apr-2021
I cambiamenti demografici, sociali, economici e politici che hanno investito i paesi Europei negli ultimi decenni hanno modificato i sistemi di welfare nazionali e la tipologia delle misure di protezione adottate per rispondere a bisogni e rischi sociali in continuo mutamento. Se e come queste trasformazioni hanno influito – e tutt’oggi influiscono – sull’organizzazione spaziale dei servizi di welfare rimane un tema sottorappresentato in letteratura, sia a livello nazionale che internazionale. Eppure, lo studio delle caratteristiche fisiche dei servizi di welfare e delle loro trasformazioni sollecita riflessioni sul ruolo che lo spazio esercita nel garantire uguaglianza e parità di accesso ai servizi e, per estensione, ai diritti sociali. Da questa prospettiva, la tesi analizza lo spazio dei servizi di welfare contemporanei al confine tra politiche sociali e urbanistiche. A prescindere dalle sue accezioni più astratte, il volume considera il termine ‘spazio’ secondo due prospettive interconnesse. In primo luogo, quale prodotto tangibile degli strumenti delle politiche urbanistiche e sociali, introdotti dai livelli di governance coinvolti a diverso titolo nella programmazione ed erogazione dei servizi. In secondo luogo, quale risultato dell’interazione tra soggetti diversi che modifica, e al contempo è influenzata da, le caratteristiche fisiche dell’ambiente in cui si colloca. In questo senso, il volume analizza le attuali caratteristiche spaziali dei servizi di welfare riconnettendole alle trasformazioni delle politiche e dei loro strumenti nel tempo, attraverso uno sguardo intersettoriale e multiscalare. Si approfondiscono in particolare i servizi socio-assistenziali, noti in letteratura come ‘la Cenerentola’ del welfare italiano perché storicamente trascurati dalle politiche sociali nazionali e dai relativi finanziamenti. All’interno di questa tipologia, la tesi si concentra sui servizi di primo accesso, definiti dalla normativa nazionale come ‘le porte di ingresso’ dei cittadini al sistema di welfare locale. Questi vengono analizzati attraverso un’indagine empirica sviluppata all’interno degli Sportelli Sociali del Comune di Bologna, che di recente ha adottato riforme normative e organizzative volte ad ampliare l’accesso dei cittadini ai servizi esistenti. A partire dalla restituzione dell’indagine sul campo, l’elaborato evidenzia come diverse configurazioni spaziali plasmano l’incontro tra i cittadini e la pubblica amministrazione, influendo di conseguenza sull’erogazione del servizio. Queste considerazioni integrano lo studio del comportamento degli individui all’interno dei servizi pubblici - al centro del dibattito teorico della street-level bureaucracy - con l’analisi dello spazio e delle sue trasformazioni. A questi studi si affianca il valore simbolico dello spazio, rappresentativo di norme e valori istituzionali di cui anche gli operatori dei servizi si fanno intrinsecamente portavoce. La ricerca mette in luce come, attraverso l’interazione tra i cittadini e i ‘burocrati’, lo spazio sia in grado di veicolare e al contempo ridiscutere le politiche pubbliche, al punto da poter essere considerato esso stesso uno strumento di policy.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/171195