The aim of the thesis is to decline the notion of existenzminimum in a new form, linked to the contemporaneity. The expression, no longer strictly related to the exclusive functions of home living, may be charged with the complexity of current days: the condition of the minimum space proves to be linked to the needs of a hybrid space. Today, in fact, we are witnessing a hybridization of study or work functions with housing ones within the domestic spaces. This point is particularly problematic in situations where dedicated rooms, such as home office rooms, are not available. In the domestic space, until now, there was no forced need to work and study remotely in a systematic way: in small-sized homes there is an overlapping of functions and the connection activity often occurs in an unexpected way, relying on inadequate spots in the domestic space. Temporary or permanent small residences, examples of existenzminimum increasingly widespread in the western urban context, are strongly conditioned by the remote working and distance learning requisites. The focus of the research will therefore highlight the transition from a merely domestic space to a hybrid (both domestic and working) space. The proposed concept is aimed at developing a sort of shell that allows home work and study with ease, favouring an optimal hybridization of functions within the limits of minimal homes.

L’obiettivo della tesi è quello di declinare l’idea di existenzminimum in una forma inedita, legata alla situazione contingente della commistione tra abitare, lavorare, studiare. L’espressione existenzminimum, non più strettamente legata alle funzioni fondamentali dell’esistenza, assume la complessità del contemporaneo: la condizione dello spazio minimo si lega alle necessità di uno spazio funzionalmente ibrido. I tempi recenti hanno imposto, negli spazi domestici, una commistione delle funzioni di studio o lavoro con quelle abitative; questo risulta particolarmente problematico nelle situazioni in cui non sono disponibili ambienti dedicati, come un proprio studio. Nello spazio domestico, fino ad oggi, non era prevista la necessità di lavorare e studiare forzosamente a distanza, in modo sistematico: nelle abitazioni di taglia minima può oggi avvenire una sovrapposizione di funzioni che implicano in particolare l’uso di dispositivi di connessione in remoto, con attività improvvisate, in angoli dello spazio domestico spesso inadeguati. Sia le tipologie di residenze temporanee che quelle stabili, esempi di forme di existenzminimum sempre più diffuse nel contesto urbano occidentale, appaiono fortemente condizionate dalle esigenze del lavoro e dello studio a distanza. Il fulcro della ricerca sarà quindi la riflessione sul passaggio da uno spazio abitativo puramente domestico a uno spazio ibrido, insieme domestico e lavorativo. Il concept sviluppato è quello di un guscio a parziale isolamento, che permetta di lavorare e studiare da casa con agio, rendendo agibile la compresenza di funzioni anche all’interno di abitazioni minime.

Smart-minimum. Guscio a configurazione variabile per il lavoro-studio a distanza in spazi minimi

Dian, Alice
2019/2020

Abstract

The aim of the thesis is to decline the notion of existenzminimum in a new form, linked to the contemporaneity. The expression, no longer strictly related to the exclusive functions of home living, may be charged with the complexity of current days: the condition of the minimum space proves to be linked to the needs of a hybrid space. Today, in fact, we are witnessing a hybridization of study or work functions with housing ones within the domestic spaces. This point is particularly problematic in situations where dedicated rooms, such as home office rooms, are not available. In the domestic space, until now, there was no forced need to work and study remotely in a systematic way: in small-sized homes there is an overlapping of functions and the connection activity often occurs in an unexpected way, relying on inadequate spots in the domestic space. Temporary or permanent small residences, examples of existenzminimum increasingly widespread in the western urban context, are strongly conditioned by the remote working and distance learning requisites. The focus of the research will therefore highlight the transition from a merely domestic space to a hybrid (both domestic and working) space. The proposed concept is aimed at developing a sort of shell that allows home work and study with ease, favouring an optimal hybridization of functions within the limits of minimal homes.
PIZZOCARO, SILVIA LUISA
ARC III - Scuola del Design
15-dic-2020
2019/2020
L’obiettivo della tesi è quello di declinare l’idea di existenzminimum in una forma inedita, legata alla situazione contingente della commistione tra abitare, lavorare, studiare. L’espressione existenzminimum, non più strettamente legata alle funzioni fondamentali dell’esistenza, assume la complessità del contemporaneo: la condizione dello spazio minimo si lega alle necessità di uno spazio funzionalmente ibrido. I tempi recenti hanno imposto, negli spazi domestici, una commistione delle funzioni di studio o lavoro con quelle abitative; questo risulta particolarmente problematico nelle situazioni in cui non sono disponibili ambienti dedicati, come un proprio studio. Nello spazio domestico, fino ad oggi, non era prevista la necessità di lavorare e studiare forzosamente a distanza, in modo sistematico: nelle abitazioni di taglia minima può oggi avvenire una sovrapposizione di funzioni che implicano in particolare l’uso di dispositivi di connessione in remoto, con attività improvvisate, in angoli dello spazio domestico spesso inadeguati. Sia le tipologie di residenze temporanee che quelle stabili, esempi di forme di existenzminimum sempre più diffuse nel contesto urbano occidentale, appaiono fortemente condizionate dalle esigenze del lavoro e dello studio a distanza. Il fulcro della ricerca sarà quindi la riflessione sul passaggio da uno spazio abitativo puramente domestico a uno spazio ibrido, insieme domestico e lavorativo. Il concept sviluppato è quello di un guscio a parziale isolamento, che permetta di lavorare e studiare da casa con agio, rendendo agibile la compresenza di funzioni anche all’interno di abitazioni minime.
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