Situated in a dense Dalmatian forest, this enigmatic architectural complex hides a story of one whole era. Only gradually does it reveal itself among dense mediterranean pines, embracing both waterscape in front and mountainscape in the back. The author aims to develop a universally valid methodology that would help recovery of the whole generation of abandoned modernist buildings of extraordinary ambiental and architectural values that can be found along the east Adriatic coast. In its very essence, this pilot project consists of two integral parts – first is restoration of the existing architectural body to meet the contemporary standards of a heritage hotel, and secondly to add the lacking structure in a reversible and respectful manner to its less valuable and in some senses vague spaces. The guiding thought in this particular case is to recover an original idea of a tiny self-dependent mundus that awakens child-like curiosity in whoever finds himself on site. Meticulous documentation and digitalisation of the complex was followed by surveys and interviews conducted with local inhabitants and visitors that were found in Krvavica. The proposal aims to balance out the feasibility requirements of the investor and maintenance of social relevance for the local community, by creating a hybrid future model of a hotel that is much more than merely a dormitory for the tourists. Solutions are found between game and order, internal and external, solid and void, temporary and timeless, truth and narration, between being respectful and critical. Afterall, sunny futures seem to be peaking on the horizon. Modernistic heritage of ex-Yu needs to be revalorized, restored and serve as performative social and economic incubators, as they used to. There is certainly place for innovation and creative reversible interventions that emphasise its architectural value and create additional ones – dialogue between past and future, a language that is readable and understandable to modern man and meets our needs. As architects we must master the art of bringing life back where it used to flourish, by almost scenographically setting a stage for desirable events and life to happen.

Situato in una fitta foresta dalmata, questo enigmatico complesso architettonico nasconde la storia di un'intera epoca. Solo gradualmente si rivela tra i fitti pini mediterranei, abbracciando sia il paesaggio marittimo di fronte che quello montano sul retro. L'autore mira a sviluppare una metodologia universalmente valida che aiuti il recupero dell'intera generazione di edifici modernisti abbandonati di straordinario valore ambientale e architettonico situati lungo la costa adriatica orientale. Nella sua essenza, questo progetto pilota è costituito da due parti integrate tra loro: la prima è il restauro del corpo architettonico esistente per soddisfare gli standard contemporanei pur nell’ambito di un hotel storico, e la seconda è finalizzata ad aggiungere in modo reversibile e rispettoso nuove componenti ad una struttura in parte manchevole, e dotata di spazi in un certo qual vaghi. Il pensiero-guida in questo particolare frangente è quello di recuperare un'idea originale di un minuscolo mondo autosufficiente, che risveglia la curiosità infantile in chi si trova sul posto. La meticolosa documentazione e digitalizzazione del complesso è stata seguita da indagini e interviste condotte con abitanti e visitatori locali che sono stati individuati a Krvavica. La proposta mira a bilanciare le esigenze di fattibilità dell'investitore e il mantenimento della rilevanza sociale per la comunità locale, creando un futuro modello ibrido di un hotel che è molto più di un semplice dormitorio per i turisti. Le soluzioni proposte si muovono tra gioco e ordine, interno ed esterno, solido e vuoto, temporaneo e senza tempo, verità e narrazione, tra rispetto e critica. Dopotutto, c’è ancora un futuro radioso per le vacanze al sole. L'eredità modernista dell'ex Jugoslavia deve essere rivalorizzata, restaurata e utilizzata come incubatori sociali ed economici performativi, come una volta. C'è sicuramente posto per l'innovazione e gli interventi creativi reversibili che enfatizzano il suo valore architettonico e ne creano di ulteriori: il dialogo tra passato e futuro, un linguaggio che è leggibile e comprensibile all'uomo moderno e soddisfa le nostre esigenze. Come architetti dobbiamo padroneggiare l'arte di riportare la vita dove era solita fiorire, creando quasi scenograficamente un palcoscenico per far accadere gli eventi e la vita che si desiderano.

Hotel(s) with a (hi)story. Re-vitalization of the former children maritime resort in Krvavica

TOMKIC, TEA
2020/2021

Abstract

Situated in a dense Dalmatian forest, this enigmatic architectural complex hides a story of one whole era. Only gradually does it reveal itself among dense mediterranean pines, embracing both waterscape in front and mountainscape in the back. The author aims to develop a universally valid methodology that would help recovery of the whole generation of abandoned modernist buildings of extraordinary ambiental and architectural values that can be found along the east Adriatic coast. In its very essence, this pilot project consists of two integral parts – first is restoration of the existing architectural body to meet the contemporary standards of a heritage hotel, and secondly to add the lacking structure in a reversible and respectful manner to its less valuable and in some senses vague spaces. The guiding thought in this particular case is to recover an original idea of a tiny self-dependent mundus that awakens child-like curiosity in whoever finds himself on site. Meticulous documentation and digitalisation of the complex was followed by surveys and interviews conducted with local inhabitants and visitors that were found in Krvavica. The proposal aims to balance out the feasibility requirements of the investor and maintenance of social relevance for the local community, by creating a hybrid future model of a hotel that is much more than merely a dormitory for the tourists. Solutions are found between game and order, internal and external, solid and void, temporary and timeless, truth and narration, between being respectful and critical. Afterall, sunny futures seem to be peaking on the horizon. Modernistic heritage of ex-Yu needs to be revalorized, restored and serve as performative social and economic incubators, as they used to. There is certainly place for innovation and creative reversible interventions that emphasise its architectural value and create additional ones – dialogue between past and future, a language that is readable and understandable to modern man and meets our needs. As architects we must master the art of bringing life back where it used to flourish, by almost scenographically setting a stage for desirable events and life to happen.
FREGNI, MARIA CRISTINA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
27-apr-2021
2020/2021
Situato in una fitta foresta dalmata, questo enigmatico complesso architettonico nasconde la storia di un'intera epoca. Solo gradualmente si rivela tra i fitti pini mediterranei, abbracciando sia il paesaggio marittimo di fronte che quello montano sul retro. L'autore mira a sviluppare una metodologia universalmente valida che aiuti il recupero dell'intera generazione di edifici modernisti abbandonati di straordinario valore ambientale e architettonico situati lungo la costa adriatica orientale. Nella sua essenza, questo progetto pilota è costituito da due parti integrate tra loro: la prima è il restauro del corpo architettonico esistente per soddisfare gli standard contemporanei pur nell’ambito di un hotel storico, e la seconda è finalizzata ad aggiungere in modo reversibile e rispettoso nuove componenti ad una struttura in parte manchevole, e dotata di spazi in un certo qual vaghi. Il pensiero-guida in questo particolare frangente è quello di recuperare un'idea originale di un minuscolo mondo autosufficiente, che risveglia la curiosità infantile in chi si trova sul posto. La meticolosa documentazione e digitalizzazione del complesso è stata seguita da indagini e interviste condotte con abitanti e visitatori locali che sono stati individuati a Krvavica. La proposta mira a bilanciare le esigenze di fattibilità dell'investitore e il mantenimento della rilevanza sociale per la comunità locale, creando un futuro modello ibrido di un hotel che è molto più di un semplice dormitorio per i turisti. Le soluzioni proposte si muovono tra gioco e ordine, interno ed esterno, solido e vuoto, temporaneo e senza tempo, verità e narrazione, tra rispetto e critica. Dopotutto, c’è ancora un futuro radioso per le vacanze al sole. L'eredità modernista dell'ex Jugoslavia deve essere rivalorizzata, restaurata e utilizzata come incubatori sociali ed economici performativi, come una volta. C'è sicuramente posto per l'innovazione e gli interventi creativi reversibili che enfatizzano il suo valore architettonico e ne creano di ulteriori: il dialogo tra passato e futuro, un linguaggio che è leggibile e comprensibile all'uomo moderno e soddisfa le nostre esigenze. Come architetti dobbiamo padroneggiare l'arte di riportare la vita dove era solita fiorire, creando quasi scenograficamente un palcoscenico per far accadere gli eventi e la vita che si desiderano.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/173293