If we investigate reality from a philosophical and cognitive point of view, we grasp its intrinsic complexity, which if misunderstood gives rise to contradictions, ambiguities and infinite interpretations. If we address the topic of perception expressed in the ambivalent relationship between the front-stage and the backstage, we come to identify the role of design as an ethical practice called upon to provide the method for understanding complexity and transforming it into language and meaning that can be shared in the community. Through play and irony, we are able to design a cure to make relationships more empathic and open to diversity.

Dall'indagine conoscitiva della realtà si coglie la sua intrinseca complessità, che se incompresa dà luogo a contraddizioni, ambiguità e infinite interpretazioni. Se si affronta il problema della percezione espresso nel rapporto ambivalente tra ribalta e retroscena, si giunge ad identificare il ruolo del design come pratica etica chiamata a fornire il metodo per comprendere la complessità e trasformarla in linguaggio e significato condivisibili nella comunità. Attraverso il gioco si progetta una cura per rendere le relazioni più empatiche e aperte alla diversità con l'esercizio dell'autoironia.

Dalla complessità al design della cura, tra relazioni e gioco

Dalmonte, Sofia
2019/2020

Abstract

If we investigate reality from a philosophical and cognitive point of view, we grasp its intrinsic complexity, which if misunderstood gives rise to contradictions, ambiguities and infinite interpretations. If we address the topic of perception expressed in the ambivalent relationship between the front-stage and the backstage, we come to identify the role of design as an ethical practice called upon to provide the method for understanding complexity and transforming it into language and meaning that can be shared in the community. Through play and irony, we are able to design a cure to make relationships more empathic and open to diversity.
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2021
2019/2020
Dall'indagine conoscitiva della realtà si coglie la sua intrinseca complessità, che se incompresa dà luogo a contraddizioni, ambiguità e infinite interpretazioni. Se si affronta il problema della percezione espresso nel rapporto ambivalente tra ribalta e retroscena, si giunge ad identificare il ruolo del design come pratica etica chiamata a fornire il metodo per comprendere la complessità e trasformarla in linguaggio e significato condivisibili nella comunità. Attraverso il gioco si progetta una cura per rendere le relazioni più empatiche e aperte alla diversità con l'esercizio dell'autoironia.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/173366