The suburb of Rome, which today reaches up to municipal boundaries within the municipal boundaries, in the past it extended all the way to the Colli Tiburtini, where numerous villas, belonging almost exclusively to the rich senatorial aristocracy were settled. The choice of the Tiburtine context, recognized as locus amoenus, was therefore due to both the proximity to Rome and to the remarkable panoramic-landscape value, appreciated above all for its natural characteristics and for the richness of the waters. In this context of amenity, the phenomenon of the villas was born, spreading from the second century a.C. and further developed during the Hadrianic age, when the emperor himself, starting from 118 AD, decided to build his own Villa in Tivoli, confirming the excellence of the site and determining a new splendor for the Tiburtine villas. Over time, the landscape of the otia has been strongly transformed bringing it to be the romantic and rural one captured by the artists and travelers of the Grand Tour, whose beauty and uniqueness are still appreciated today, and in which one can see how nature has taken over so much that it almost overwhelmed the ruin. To date, the excavations and studies on the villas in the Tiburtine area are limited and, since restoration, conservation, and enhancement interventions have no longer been carried out, the remains of the villas are now in a state of decay. Among these villas, there is the Villa dei Vibii Vari, recognized in the past as the Pritaneo of Villa Adriana, which, together with the remains of the so-called Liceo, is located on the Colli di Santo Stefano. Therefore, the project aims to enhance the few remains that can still be identified and give back to these places the importance of yesteryear, re-proposing an idyllic and pleasant landscape, with statues, gardens and balnea. The project is part of a bigger framework, aimed at enhancing Villa Adriana and the entire Tiburtine territory by expanding, not so much the quantity, but the quality of the accommodation facilities, proposing a more sensitive dialogue with the territory.

Il suburbio di Roma, che oggi si arresta entro i confini comunali, in antico si estendeva fino ai colli Tiburtini, dove si insediarono numerose ville, appartenenti quasi esclusivamente alla ricca aristocrazia senatoria. La scelta del contesto tiburtino, riconosciuto come locus amoenus, era quindi legata sì alla vicinanza con Roma, ma più in particolare al forte valore panoramico paesaggistico, apprezzato soprattutto per le sue caratteristiche naturali e per la ricchezza delle acque. In questo contesto di amenità nasce il fenomeno delle ville d’otium, diffusosi a partire dal II sec. a. C. e sviluppatosi ulteriormente durante l’età adrianea, quando lo stesso imperatore, a partire dal 118 d.C., decise di costruire la propria Villa a Tivoli, confermando l’eccellenza del sito e determinando un nuovo splendore per le ville tiburtine, che nel periodo adrianeo vennero ampliate e divennero delle vere e proprie residenze di lusso. Il paesaggio degli otia si è fortemente trasformato, nel tempo, in quello romantico e agreste colto dagli artisti e dai viaggiatori del Grand Tour, del quale apprezziamo ancor oggi la bellezza e l’unicità, e in cui si coglie come la natura abbia preso il sopravvento, tanto da sovrastare quasi la rovina. Ad oggi gli scavi e gli studi sulle ville d’otium diffuse nel territorio tiburtino sono limitati, ed i resti delle ville, non essendo più stati sottoposti a interventi di restauro, conservazione, e valorizzazione, sono ormai in uno stato di decadenza. Tra queste ville, si inserisce anche la Villa dei Vibii Vari, riconosciuta in passato come il Pritaneo di Villa Adriana, che, insieme ai resti del cosiddetto Liceo, si colloca sui Colli di Santo Stefano. Il progetto ha quindi come obiettivo quello di valorizzare i pochi resti ancora individuabili e restituire a questi luoghi l’importanza di un tempo, riproponendo un paesaggio idilliaco e ameno, con statue, giardini e un balnea. Gli interventi progettuali si inseriscono in un quadro più ampio, volto alla valorizzazione di Villa Adriana e dell’intero territorio tiburtino ampliando, non tanto la quantità, ma la qualità dell’offerta ricettiva, proponendo un dialogo più sensibile con il territorio.

Villa Adriana. Architetture d'acqua e paesaggio archeologico. Progetto di valorizzazione dei siti dei colli di Santo Stefano

Cassinerio, Sara;Carretto, Erika
2019/2020

Abstract

The suburb of Rome, which today reaches up to municipal boundaries within the municipal boundaries, in the past it extended all the way to the Colli Tiburtini, where numerous villas, belonging almost exclusively to the rich senatorial aristocracy were settled. The choice of the Tiburtine context, recognized as locus amoenus, was therefore due to both the proximity to Rome and to the remarkable panoramic-landscape value, appreciated above all for its natural characteristics and for the richness of the waters. In this context of amenity, the phenomenon of the villas was born, spreading from the second century a.C. and further developed during the Hadrianic age, when the emperor himself, starting from 118 AD, decided to build his own Villa in Tivoli, confirming the excellence of the site and determining a new splendor for the Tiburtine villas. Over time, the landscape of the otia has been strongly transformed bringing it to be the romantic and rural one captured by the artists and travelers of the Grand Tour, whose beauty and uniqueness are still appreciated today, and in which one can see how nature has taken over so much that it almost overwhelmed the ruin. To date, the excavations and studies on the villas in the Tiburtine area are limited and, since restoration, conservation, and enhancement interventions have no longer been carried out, the remains of the villas are now in a state of decay. Among these villas, there is the Villa dei Vibii Vari, recognized in the past as the Pritaneo of Villa Adriana, which, together with the remains of the so-called Liceo, is located on the Colli di Santo Stefano. Therefore, the project aims to enhance the few remains that can still be identified and give back to these places the importance of yesteryear, re-proposing an idyllic and pleasant landscape, with statues, gardens and balnea. The project is part of a bigger framework, aimed at enhancing Villa Adriana and the entire Tiburtine territory by expanding, not so much the quantity, but the quality of the accommodation facilities, proposing a more sensitive dialogue with the territory.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2021
2019/2020
Il suburbio di Roma, che oggi si arresta entro i confini comunali, in antico si estendeva fino ai colli Tiburtini, dove si insediarono numerose ville, appartenenti quasi esclusivamente alla ricca aristocrazia senatoria. La scelta del contesto tiburtino, riconosciuto come locus amoenus, era quindi legata sì alla vicinanza con Roma, ma più in particolare al forte valore panoramico paesaggistico, apprezzato soprattutto per le sue caratteristiche naturali e per la ricchezza delle acque. In questo contesto di amenità nasce il fenomeno delle ville d’otium, diffusosi a partire dal II sec. a. C. e sviluppatosi ulteriormente durante l’età adrianea, quando lo stesso imperatore, a partire dal 118 d.C., decise di costruire la propria Villa a Tivoli, confermando l’eccellenza del sito e determinando un nuovo splendore per le ville tiburtine, che nel periodo adrianeo vennero ampliate e divennero delle vere e proprie residenze di lusso. Il paesaggio degli otia si è fortemente trasformato, nel tempo, in quello romantico e agreste colto dagli artisti e dai viaggiatori del Grand Tour, del quale apprezziamo ancor oggi la bellezza e l’unicità, e in cui si coglie come la natura abbia preso il sopravvento, tanto da sovrastare quasi la rovina. Ad oggi gli scavi e gli studi sulle ville d’otium diffuse nel territorio tiburtino sono limitati, ed i resti delle ville, non essendo più stati sottoposti a interventi di restauro, conservazione, e valorizzazione, sono ormai in uno stato di decadenza. Tra queste ville, si inserisce anche la Villa dei Vibii Vari, riconosciuta in passato come il Pritaneo di Villa Adriana, che, insieme ai resti del cosiddetto Liceo, si colloca sui Colli di Santo Stefano. Il progetto ha quindi come obiettivo quello di valorizzare i pochi resti ancora individuabili e restituire a questi luoghi l’importanza di un tempo, riproponendo un paesaggio idilliaco e ameno, con statue, giardini e un balnea. Gli interventi progettuali si inseriscono in un quadro più ampio, volto alla valorizzazione di Villa Adriana e dell’intero territorio tiburtino ampliando, non tanto la quantità, ma la qualità dell’offerta ricettiva, proponendo un dialogo più sensibile con il territorio.
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