Intro/Verso Palermo. Un mercato tra città e campagna per la rigenerazione della costa Sud a Palermo

The project attempts to respond to the urban regeneration of the South Coast of Palermo. Until the Forties the green countryside of the Conca d'Oro extended there, whereas today Brancaccio and Settecannoli appear as hyper-built and cemented suburbs. Years of ‘bad government’ of the territory, in addition to a lack of services and work, have led to a disorganized urban space with a large number of unused and neglected interstitial spaces. The intervention, which aims at a wider regeneration of the area, proposes the market as the terminal of a short supply chain system, able to reactivate agricultural production in the peri-urban countryside and to encourage the reuse of abandoned areas for agricultural purposes. In order to serve the territory and the city, in a first phase the project tries to re-establish a new relationship between the citizen and the countryside, working on the present natural systems, and in a second phase wants to propose an architectural complex that offers spaces for aggregation and social cohesion. The architectural project relates to a consolidated context where the presence of the railway, the continuity of the building curtain, the slope of the land, the relationship with the pre-existence and ‘the building in the built’ are the starting points. The complex works on the definition of buildings and open spaces in the reinterpretation of the introverted character of the Arab-Norman architecture present in the city.

Il progetto si propone come tentativo di risposta per la rigenerazione urbana della Costa Sud di Palermo. Se fino agli anni Quaranta vi si estendevano le verdi campagne della Conca d’Oro, oggi Brancaccio e Settecannoli appaiono come quartieri periferici ipercostruiti e cementificati. Anni di 'mal governo' del territorio hanno portato, oltre ad una mancanza di servizi e di lavoro, ad uno spazio urbano disorganizzato con un gran numero di spazi interstiziali inutilizzati e abbandonati. L’intervento, che mira ad una rigenerazione più ampia dell’area, propone il mercato come terminale di un sistema di filiera corta, in grado di riattivare la produzione agricola nella campagna periurbana e di incoraggiare il riutilizzo a fine agricolo delle aree abbandonate. Con il proposito di essere a servizio del territorio e della città, il progetto cerca in una prima fase di reinstaurare un nuovo rapporto tra il cittadino e la campagna, lavorando sui sistemi naturali presenti, e in una seconda fase vuole proporsi con un’architettura che offra spazi di aggregazione e coesione sociale. Il progetto architettonico si confronta con un contesto consolidato dove la presenza della ferrovia, la continuità della cortina edilizia, il dislivello del terreno, la relazione con la preesistenza e il 'costruire nel costruito' sono i punti di partenza. Il complesso lavora sulla definizione degli edifici e degli spazi aperti nella reinterpretazione del carattere introverso dell’architettura arabo-normanna presente nella città.