Following the earthquake that occurred in the center of Italy in August 2016, there have been many responses, towards the affected municipalities, of cataloguing and immediate rebuilding finalized to overcome the emergency. What happens when we are left in the limbo of a landscape of ruins and, almost literal, lack of recognition of our places? Non-emergency rebuilding takes charge of a list of problems and opportunities deriving from the peculiar situation of restoring and giving a new life to a void that’s not really a void: in the case of Amatrice, the desolation of signs left from the very few elements spared by the seismic event that still, virtually, can recall a well-estabilished path full of urban life; in Camerino, the oxymoron of seeing, in the very heart of the city center, lots of buildings technica¬¬¬lly intact, but inaccessible and unrecoverable by now, and the necessity to move many institutions out of it without knowing if and when they can come back again. Although in matters of technical and technological prevention we have a fairly amount of, more or less, advanced possibilities, contemporary architecture considers now the issue of influencing in a positive way the quality of living in a certain place, community’s life in particular. Camerino, a very prolific cultural town, it’s a quite unique locus, recognizable for its historical-geographical layers and for its original urban implant, well-integrated with the most recent urban structure: these are the main points on which the design exercise proposed in this composition is based. The main purpose of designing a new location intra moenia for Valentiniana library collection, brought to a sort of cultural campus for the community that aims to be the “door” to a new chapter for the city.

A seguito del terremoto del Centro Italia dell’agosto 2016, molte sono state, verso i comuni colpiti, le risposte alla catalogazione e ricostruzione immediate finalizzate al superamento dell’emergenza. Cosa succede quando ci si trova nel limbo di un panorama di macerie e mancanza quasi letterale di riconoscimento dei propri luoghi? La ricostruzione non emergenziale si prende carico di un elenco di problemi ed opportunità derivanti dalla peculiare situazione di dover risanare e donare nuova vita ad un vuoto che vuoto non è: nel caso di Amatrice, la desolazione dei segni lasciati dai pochi elementi risparmiati dall’evento sismico che ancora, virtualmente, riescono a richiamare un tracciato consolidato e denso di vita urbana; a Camerino, l’ossimoro di vedere, nel cuore del centro storico, molti edifici tecnicamente intatti, ma oramai inagibili e non recuperabili, e la necessità di spostare molte istituzioni al di fuori di esso senza sapere se e quando potranno tornarvi. Se in materia di prevenzione tecnica e tecnologica si è arrivati ad un ventaglio di possibilità più o meno avanzate, l’architettura contemporanea si pone ora il problema di influenzare positivamente la qualità dell’abitare un certo luogo, in particolare la vita della comunità. Camerino, città culturale molto prolifica, è un locus unico e riconoscibile per le sue stratificazioni storico-geografiche e per l’impianto urbano originario bene integrato nel tessuto edilizio più recente: questi sono i punti focali su cui è basato l’esercizio progettuale proposto in questo elaborato. Immaginando una nuova sede intra moenia per la collezione della biblioteca Valentiniana, è andato definendosi un campus culturale per la comunità che ha in animo di fare da “porta” ad un nuovo capitolo per la città.

Camerino intra moenia. La biblioteca Valentiniana ed il centro storico oltre il sisma

Giovinazzi, Michela;Sorace, Martina
2020/2021

Abstract

Following the earthquake that occurred in the center of Italy in August 2016, there have been many responses, towards the affected municipalities, of cataloguing and immediate rebuilding finalized to overcome the emergency. What happens when we are left in the limbo of a landscape of ruins and, almost literal, lack of recognition of our places? Non-emergency rebuilding takes charge of a list of problems and opportunities deriving from the peculiar situation of restoring and giving a new life to a void that’s not really a void: in the case of Amatrice, the desolation of signs left from the very few elements spared by the seismic event that still, virtually, can recall a well-estabilished path full of urban life; in Camerino, the oxymoron of seeing, in the very heart of the city center, lots of buildings technica¬¬¬lly intact, but inaccessible and unrecoverable by now, and the necessity to move many institutions out of it without knowing if and when they can come back again. Although in matters of technical and technological prevention we have a fairly amount of, more or less, advanced possibilities, contemporary architecture considers now the issue of influencing in a positive way the quality of living in a certain place, community’s life in particular. Camerino, a very prolific cultural town, it’s a quite unique locus, recognizable for its historical-geographical layers and for its original urban implant, well-integrated with the most recent urban structure: these are the main points on which the design exercise proposed in this composition is based. The main purpose of designing a new location intra moenia for Valentiniana library collection, brought to a sort of cultural campus for the community that aims to be the “door” to a new chapter for the city.
BRIGHENTI, TOMMASO
MANGANARO, ELVIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2021
2020/2021
A seguito del terremoto del Centro Italia dell’agosto 2016, molte sono state, verso i comuni colpiti, le risposte alla catalogazione e ricostruzione immediate finalizzate al superamento dell’emergenza. Cosa succede quando ci si trova nel limbo di un panorama di macerie e mancanza quasi letterale di riconoscimento dei propri luoghi? La ricostruzione non emergenziale si prende carico di un elenco di problemi ed opportunità derivanti dalla peculiare situazione di dover risanare e donare nuova vita ad un vuoto che vuoto non è: nel caso di Amatrice, la desolazione dei segni lasciati dai pochi elementi risparmiati dall’evento sismico che ancora, virtualmente, riescono a richiamare un tracciato consolidato e denso di vita urbana; a Camerino, l’ossimoro di vedere, nel cuore del centro storico, molti edifici tecnicamente intatti, ma oramai inagibili e non recuperabili, e la necessità di spostare molte istituzioni al di fuori di esso senza sapere se e quando potranno tornarvi. Se in materia di prevenzione tecnica e tecnologica si è arrivati ad un ventaglio di possibilità più o meno avanzate, l’architettura contemporanea si pone ora il problema di influenzare positivamente la qualità dell’abitare un certo luogo, in particolare la vita della comunità. Camerino, città culturale molto prolifica, è un locus unico e riconoscibile per le sue stratificazioni storico-geografiche e per l’impianto urbano originario bene integrato nel tessuto edilizio più recente: questi sono i punti focali su cui è basato l’esercizio progettuale proposto in questo elaborato. Immaginando una nuova sede intra moenia per la collezione della biblioteca Valentiniana, è andato definendosi un campus culturale per la comunità che ha in animo di fare da “porta” ad un nuovo capitolo per la città.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/173733