The thesis investigates the ways in which subcultures are communicated. After a brief definition of the term “subculture” the various cultural studies schools of thought are highlighted. Then the media through which subcultures have been represented over the years are examined. On one hand, the mass media, such as print and television, are presented, which have often contributed to demonizing youth cultures; on the other hand, a series of self-produced media that have favored the self-representation of the subculture are considered. The latter category includes fanzines, pirate radios and free radios, websites, blogs, forums and social networks. For each media analyzed at least one case study internationally known is reported, very often from United Kingdom and United States, as the two Anglo-Saxon countries are the home of most subcultures, and in parallel also a relevant example of the Italian subcultural experience is reported, in order to have a global view of these realities. In order to complete the overall picture, communication systems useful to enhance the historical heritage of a subculture are also highlighted. New approaches are added to those proposed so far, suitable for developing an alternative form of storytelling. The analysis carried out lays the groundwork for the project verification developed through the creation of a digital storytelling on the Pordenone punk scene. The result is a modular system that allows a narrative through historical documents, with which to enhance the events and artifacts produced by a subculture.

Il progetto di tesi indaga le modalità con cui vengono comunicate le subculture. Dopo una breve definizione del termine “subcultura”, si illustrano le varie scuole di pensiero che hanno caratterizzato gli studi culturali. Si esaminano quindi i mezzi di comunicazione tramite i quali nel corso degli anni sono state ­rappresentate le subculture. Da un lato sono presentati i mass media, come la carta stampata e la televisione, che spesso hanno contribuito a demonizzare le culture giovanili; dall’altro vengono presi in considerazione una serie di mezzi di comunicazione autoprodotti che hanno favorito l’autorappresentazione della subcultura stessa. In quest’ultima categoria rientrano le fanzine, le radio pirata e le radio libere, i siti, i blog, i forum e i social network. Per ogni media analizzato si è cercato di riportare almeno un caso studio noto a livello internazionale, molto spesso nato all’interno dei confini inglesi o americani, in quanto i due paesi anglosassoni rappresentano la patria della maggior parte delle subculture, e in parallelo un esempio rilevante dell’esperienza subculturale italiana, in modo tale da poter avere una visione globale di queste realtà. Per completare il quadro d’insieme vengono messi in luce anche sistemi di comunicazione utili a valorizzare il patrimonio storico di una subcultura. Agli approcci finora proposti ne vengono affiancati di nuovi, adatti a sviluppare una forma di narrazione alternativa. L’analisi svolta pone le basi per la verifica progettuale sviluppata attraverso la realizzazione di un racconto digitale sulla scena punk pordenonese. Ne risulta così un sistema modulare che consente una narrazione tramite documenti storici, con il quale valorizzare le vicende e gli artefatti prodotti da una subcultura.

Il grande complotto. Format digitale per il racconto delle subculture

Covre, Giovanni
2019/2020

Abstract

The thesis investigates the ways in which subcultures are communicated. After a brief definition of the term “subculture” the various cultural studies schools of thought are highlighted. Then the media through which subcultures have been represented over the years are examined. On one hand, the mass media, such as print and television, are presented, which have often contributed to demonizing youth cultures; on the other hand, a series of self-produced media that have favored the self-representation of the subculture are considered. The latter category includes fanzines, pirate radios and free radios, websites, blogs, forums and social networks. For each media analyzed at least one case study internationally known is reported, very often from United Kingdom and United States, as the two Anglo-Saxon countries are the home of most subcultures, and in parallel also a relevant example of the Italian subcultural experience is reported, in order to have a global view of these realities. In order to complete the overall picture, communication systems useful to enhance the historical heritage of a subculture are also highlighted. New approaches are added to those proposed so far, suitable for developing an alternative form of storytelling. The analysis carried out lays the groundwork for the project verification developed through the creation of a digital storytelling on the Pordenone punk scene. The result is a modular system that allows a narrative through historical documents, with which to enhance the events and artifacts produced by a subculture.
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2021
2019/2020
Il progetto di tesi indaga le modalità con cui vengono comunicate le subculture. Dopo una breve definizione del termine “subcultura”, si illustrano le varie scuole di pensiero che hanno caratterizzato gli studi culturali. Si esaminano quindi i mezzi di comunicazione tramite i quali nel corso degli anni sono state ­rappresentate le subculture. Da un lato sono presentati i mass media, come la carta stampata e la televisione, che spesso hanno contribuito a demonizzare le culture giovanili; dall’altro vengono presi in considerazione una serie di mezzi di comunicazione autoprodotti che hanno favorito l’autorappresentazione della subcultura stessa. In quest’ultima categoria rientrano le fanzine, le radio pirata e le radio libere, i siti, i blog, i forum e i social network. Per ogni media analizzato si è cercato di riportare almeno un caso studio noto a livello internazionale, molto spesso nato all’interno dei confini inglesi o americani, in quanto i due paesi anglosassoni rappresentano la patria della maggior parte delle subculture, e in parallelo un esempio rilevante dell’esperienza subculturale italiana, in modo tale da poter avere una visione globale di queste realtà. Per completare il quadro d’insieme vengono messi in luce anche sistemi di comunicazione utili a valorizzare il patrimonio storico di una subcultura. Agli approcci finora proposti ne vengono affiancati di nuovi, adatti a sviluppare una forma di narrazione alternativa. L’analisi svolta pone le basi per la verifica progettuale sviluppata attraverso la realizzazione di un racconto digitale sulla scena punk pordenonese. Ne risulta così un sistema modulare che consente una narrazione tramite documenti storici, con il quale valorizzare le vicende e gli artefatti prodotti da una subcultura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/174369