Lisbon is a city of neighborhoods with a strong identity. The historical ones, like Alfama, have the intrinsic privilege of telling history, culture and keeping the memory of the city. The architecture of Alfama stands still in time, its dense structure speaks of neighborhood relations, of conversations from balconies, of children running free in the street, of pure “neighborhood life”. This sense of belonging and community arises and develops from the relationships between private space and urban space, characterized by narrow streets and a few small or large squares. Today Alfama is undergoing strong social changes, given by the huge increase of tourism in Lisbon in recent years: rental prices have risen, many inhabitants of the neighborhood have decided to move to cheaper areas of the city with more services, and those who remained in the “bairro de Alfama” no longer feel the sense of belonging that there was in the past. The urban interventions promoted by the Municipality of Lisbon are mostly intended to attract tourists, compared to already resident citizens and do not aim at the recovery of abandoned areas that are increasing year after year. A preliminary research of the thesis intends to investigate the habits of the citizens of Lisbon related to space, how they relate to it and what are the elements that compose it. The spaces between the house and the street, the stairs, the alleys, the balconies, the squares, the patios, establish the vital complicity between inside and outside, between public and private, making the whole space a space of strong relationships, canceling so is the rigidity of the limit. The thesis project involves the recovery of the Patio de Dom Fradique, a space abandoned for over twenty years in the center of Alfama, in Lisbon, through a series of temporary interventions that want to sensitize citizens on the history of the place, emphasizing its properties and inviting them to participate actively and collectively in the transformation of the space itself. Re-Habitar o pátio wants to make the past known, to be able to plan a new future: the patio and its ruins become the place (and subject) of a temporary exhibition that tells the story, while new paths invite you to discover and offer different points view of the space, involving the community to rediscover the beauty of the place together.

Lisbona è una città di quartieri con forte identità propria. Quelli storici, come quello di Alfama, hanno il privilegio intrinseco di raccontare la storia, la cultura e mantenere la memoria della città. L’architettura Alfama è ferma nel tempo, la sua struttura densa parla di relazioni di vicinato, di chiacchere dai balconi, di bambini che corrono liberi in strada, di pura “vita da quartiere”. Questo senso di appartenenza e di comunità nasce e si sviluppa dalle relazioni tra lo spazio privato e lo spazio urbano, caratterizzato da strette vie e poche piccole piazze o larghi. Oggi Alfama sta subendo dei forti mutamenti sociali, dati dal grande aumento del turismo a Lisbona degli ultimi anni: i prezzi degli affitti sono aumentati, molti abitanti del quartiere hanno deciso di trasferirsi in aree della città più economiche e con maggiori servizi, e coloro che sono rimasti nel bairro de Alfama non sentono più il senso di appartenenza che c’era in passato. Gli interventi urbani promossi dal Comune di Lisbona sono per lo più destinati ad attrarre i turisti, rispetto ai cittadini già residenti e non mirano al recupero delle aree abbandonate che stanno aumentando anno dopo anno. Una ricerca preliminare della tesi intende indagare sulle abitudini dei cittadini di Lisbona legate allo spazio, come si rapportano con esso e quelli che sono gli elementi che lo compongono. Gli spazi tra la casa e la strada, le scale, i vicoli, i balconi, le piazze, i patii, stabiliscono le vitali complicità tra interno ed esterno, tra pubblico e privato, rendendo l’intero spazio uno spazio di forti relazioni, cancellando così la rigidità del limite. Il progetto di tesi prevede il recupero del Pátio de Dom Fradique, uno spazio abbandonato da oltre vent’anni in pieno centro dell’Alfama, a Lisbona, attraverso una serie di interventi temporanei che vogliono sensibilizzare i cittadini sulla storia del luogo, enfatizzandone le proprietà e invitandoli a partecipare attivamente e collettivamente alla trasformazione dello spazio stesso. Re- Habitar o Pátio vuole far conoscere il passato, per poter progettare un nuovo futuro: il patio e le sue rovine diventano luogo (e soggetto) di un allestimento temporaneo che ne racconta la storia, mentre nuovi percorsi invitano alla scoperta e offrono diversi punti di vista sullo spazio, coinvolgendo la comunità per riscoprire insieme la bellezza del luogo.

Re-habitar o patio. Recupero di uno spazio abbandonato in Alfama, a Lisbona

Civetta, Alessia
2019/2020

Abstract

Lisbon is a city of neighborhoods with a strong identity. The historical ones, like Alfama, have the intrinsic privilege of telling history, culture and keeping the memory of the city. The architecture of Alfama stands still in time, its dense structure speaks of neighborhood relations, of conversations from balconies, of children running free in the street, of pure “neighborhood life”. This sense of belonging and community arises and develops from the relationships between private space and urban space, characterized by narrow streets and a few small or large squares. Today Alfama is undergoing strong social changes, given by the huge increase of tourism in Lisbon in recent years: rental prices have risen, many inhabitants of the neighborhood have decided to move to cheaper areas of the city with more services, and those who remained in the “bairro de Alfama” no longer feel the sense of belonging that there was in the past. The urban interventions promoted by the Municipality of Lisbon are mostly intended to attract tourists, compared to already resident citizens and do not aim at the recovery of abandoned areas that are increasing year after year. A preliminary research of the thesis intends to investigate the habits of the citizens of Lisbon related to space, how they relate to it and what are the elements that compose it. The spaces between the house and the street, the stairs, the alleys, the balconies, the squares, the patios, establish the vital complicity between inside and outside, between public and private, making the whole space a space of strong relationships, canceling so is the rigidity of the limit. The thesis project involves the recovery of the Patio de Dom Fradique, a space abandoned for over twenty years in the center of Alfama, in Lisbon, through a series of temporary interventions that want to sensitize citizens on the history of the place, emphasizing its properties and inviting them to participate actively and collectively in the transformation of the space itself. Re-Habitar o pátio wants to make the past known, to be able to plan a new future: the patio and its ruins become the place (and subject) of a temporary exhibition that tells the story, while new paths invite you to discover and offer different points view of the space, involving the community to rediscover the beauty of the place together.
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2021
2019/2020
Lisbona è una città di quartieri con forte identità propria. Quelli storici, come quello di Alfama, hanno il privilegio intrinseco di raccontare la storia, la cultura e mantenere la memoria della città. L’architettura Alfama è ferma nel tempo, la sua struttura densa parla di relazioni di vicinato, di chiacchere dai balconi, di bambini che corrono liberi in strada, di pura “vita da quartiere”. Questo senso di appartenenza e di comunità nasce e si sviluppa dalle relazioni tra lo spazio privato e lo spazio urbano, caratterizzato da strette vie e poche piccole piazze o larghi. Oggi Alfama sta subendo dei forti mutamenti sociali, dati dal grande aumento del turismo a Lisbona degli ultimi anni: i prezzi degli affitti sono aumentati, molti abitanti del quartiere hanno deciso di trasferirsi in aree della città più economiche e con maggiori servizi, e coloro che sono rimasti nel bairro de Alfama non sentono più il senso di appartenenza che c’era in passato. Gli interventi urbani promossi dal Comune di Lisbona sono per lo più destinati ad attrarre i turisti, rispetto ai cittadini già residenti e non mirano al recupero delle aree abbandonate che stanno aumentando anno dopo anno. Una ricerca preliminare della tesi intende indagare sulle abitudini dei cittadini di Lisbona legate allo spazio, come si rapportano con esso e quelli che sono gli elementi che lo compongono. Gli spazi tra la casa e la strada, le scale, i vicoli, i balconi, le piazze, i patii, stabiliscono le vitali complicità tra interno ed esterno, tra pubblico e privato, rendendo l’intero spazio uno spazio di forti relazioni, cancellando così la rigidità del limite. Il progetto di tesi prevede il recupero del Pátio de Dom Fradique, uno spazio abbandonato da oltre vent’anni in pieno centro dell’Alfama, a Lisbona, attraverso una serie di interventi temporanei che vogliono sensibilizzare i cittadini sulla storia del luogo, enfatizzandone le proprietà e invitandoli a partecipare attivamente e collettivamente alla trasformazione dello spazio stesso. Re- Habitar o Pátio vuole far conoscere il passato, per poter progettare un nuovo futuro: il patio e le sue rovine diventano luogo (e soggetto) di un allestimento temporaneo che ne racconta la storia, mentre nuovi percorsi invitano alla scoperta e offrono diversi punti di vista sullo spazio, coinvolgendo la comunità per riscoprire insieme la bellezza del luogo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/174957