The thesis work concerned the generation of an online system accessible through a website, which can describe on several levels the story of the Courthouse of Milan (Palazzo di Giustizia) and more than one hundred artworks enclosed in the building. The courthouse is an “unknown museum” in the city and represents a masterpiece of the architectural and figurative culture of the Thirties. In those years, Marcello Piacentini, one of the most famous architects of that epoch, designs a building that constitutes a landmark for the city of Milan. Piacentini works in collaboration with more than 50 artists famous at a national level (including Martini, Fontana, Sironi, and Carrà) to interpret the concept of justice in the years of the fascist regime, following the artistic influences of the period that see a revival of wall decorations in public buildings. The online system developed in the project aims at solving a twofold task. First, it must present to citizens the "unknown museum" through a simple and effective online website. Second, it must serve as a repository to host technical information not open to the public but limited to the specialists in conservation. This second section includes a catalog produced according to specific standards for cataloging artworks, which require a variety of information such as size, material, artist, state of conservation, and description of previous restorations and interventions carried out in the past. The digital solution must therefore take into account instruments and methods to share a huge amount of data in a simple and accessible way for everyone at a first level, and more in-depth for a more specialist audience at a second level.

Il lavoro di tesi ha riguardato un approfondimento della ricerca sul Palazzo di Giustizia di Milano e la realizzazione di un sito internet capace di raccontare a più livelli la storia del tribunale di Milano e delle oltre cento opere lì racchiuse. Un museo sconosciuto alla città, ma allo stesso tempo un’opera fondamentale per capire la cultura architettonica e figurativa degli anni Trenta. Marcello Piacentini, uno degli architetti più noti del tempo, progetta un luogo simbolo di Milano e si circonda degli artisti più importanti sulla scena nazionale (oltre 50 tra cui Martini, Fontana, Sironi e Carrà) dovendo interpretare il concetto di giustizia negli anni del regime fascista, ed assecondando le influenze artistiche del periodo che vedono una rinascita della decorazione murale negli edifici pubblici. Se dunque da un lato il primo output è la presentazione ai cittadini del “museo sconosciuto”, dall’altro il sito contiene una sezione riservata non accessibile al pubblico. In essa vi è la schedatura secondo le norme della catalogazione dei beni culturali nazionali di ogni opera, come le dimensioni, i materiali, lo stato di conservazione e gli interventi di restauro già eseguiti in passato. Questa parte deve costituire infatti un repository a disposizione dei gestori del Palazzo di Giustizia e dell’ente nazionale preposto alla tutela delle opere implementabile ogni qual volta si renda necessario un nuovo lavoro, anche una semplice pulitura.

Un museo sconosciuto : il Palazzo di Giustizia di Milano. Uno strumento per la valorizzazione e la conservazione preventiva e programmata delle opere d'arte

Santoro, Angelica
2019/2020

Abstract

The thesis work concerned the generation of an online system accessible through a website, which can describe on several levels the story of the Courthouse of Milan (Palazzo di Giustizia) and more than one hundred artworks enclosed in the building. The courthouse is an “unknown museum” in the city and represents a masterpiece of the architectural and figurative culture of the Thirties. In those years, Marcello Piacentini, one of the most famous architects of that epoch, designs a building that constitutes a landmark for the city of Milan. Piacentini works in collaboration with more than 50 artists famous at a national level (including Martini, Fontana, Sironi, and Carrà) to interpret the concept of justice in the years of the fascist regime, following the artistic influences of the period that see a revival of wall decorations in public buildings. The online system developed in the project aims at solving a twofold task. First, it must present to citizens the "unknown museum" through a simple and effective online website. Second, it must serve as a repository to host technical information not open to the public but limited to the specialists in conservation. This second section includes a catalog produced according to specific standards for cataloging artworks, which require a variety of information such as size, material, artist, state of conservation, and description of previous restorations and interventions carried out in the past. The digital solution must therefore take into account instruments and methods to share a huge amount of data in a simple and accessible way for everyone at a first level, and more in-depth for a more specialist audience at a second level.
BARAZZETTI, LUIGI
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
9-giu-2021
2019/2020
Il lavoro di tesi ha riguardato un approfondimento della ricerca sul Palazzo di Giustizia di Milano e la realizzazione di un sito internet capace di raccontare a più livelli la storia del tribunale di Milano e delle oltre cento opere lì racchiuse. Un museo sconosciuto alla città, ma allo stesso tempo un’opera fondamentale per capire la cultura architettonica e figurativa degli anni Trenta. Marcello Piacentini, uno degli architetti più noti del tempo, progetta un luogo simbolo di Milano e si circonda degli artisti più importanti sulla scena nazionale (oltre 50 tra cui Martini, Fontana, Sironi e Carrà) dovendo interpretare il concetto di giustizia negli anni del regime fascista, ed assecondando le influenze artistiche del periodo che vedono una rinascita della decorazione murale negli edifici pubblici. Se dunque da un lato il primo output è la presentazione ai cittadini del “museo sconosciuto”, dall’altro il sito contiene una sezione riservata non accessibile al pubblico. In essa vi è la schedatura secondo le norme della catalogazione dei beni culturali nazionali di ogni opera, come le dimensioni, i materiali, lo stato di conservazione e gli interventi di restauro già eseguiti in passato. Questa parte deve costituire infatti un repository a disposizione dei gestori del Palazzo di Giustizia e dell’ente nazionale preposto alla tutela delle opere implementabile ogni qual volta si renda necessario un nuovo lavoro, anche una semplice pulitura.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/175087