The present thesis is the result of research and design experimentation conducted following an internship experience in the Netherlands, within a professional landscape design context such as the firm OKRA landschapsarchitecten (OKRA Landscape Architects). The area of ​​investigation concerns the city of Utrecht and in particular the role of the landscape project in the process of reconversion of the railway infrastructure starting from its disposal. In a context of fragmentation of the built fabric, in which the historical dichotomy of the railway that connects and divides is recognizable, the thesis looks at what has already been done and what is ongoing to reconvert this linear space into the city, and focuses its own design proposal on an area aimed at "mending" two existing projects, one completed and one imminent. The design of an open garden - paradoxical compared to the archetypal definition of garden as a confined, enclosed vegetal space - is configured as place for urban and landscape continuity. A harmony that is not limited to redefining the boundaries and relationships with the immediate and surrounding context (a garden that opens up to its surroundings, an hortus inversus), but tries to tell a story that starts from further away and is linked to the landscape. The garden, meant as a vegetal space enclosed by human boundaries (the railway) and reduced in size, changes scale and welcomes a biological and natural diversity that characterizes the landscape captured from the window of a runaway train. This type of landscape is "captured" and brought to the city, confined but returned to its inhabitants in terms of proximity and the discovery of those other inhabitants that occupy the railway grounds intended as environments usurped and damaged by man. The hortus inversus establishes a relationship of coexistence between the two inhabitants, between man and pioneer landscape.

La presente tesi è il risultato di un lavoro di ricerca e sperimentazione progettuale condotti a seguito di un’esperienza di tirocinio in Olanda, all’interno di un contesto professionale di progettazione del paesaggio quale lo studio OKRA landschapsarchitecten (architetti paesaggisti). L’ambito di indagine riguarda la città di Utrecht ed in particolare il ruolo del progetto di paesaggio nel processo di riconversione dell’infrastruttura ferroviaria a partire dalla sua dismissione. In un contesto di frammentazione del tessuto urbanizzato, in cui la storica dicotomia della ferrovia che connette e divide è riconoscibile, la tesi guarda a cosa è già stato fatto e cosa è in atto per riconvertire questo spazio lineare nella città, ed elabora la propria proposta progettuale su un’area mirata a "ricucire" due progetti esistenti, uno realizzato e uno di imminente realizzazione. Il progetto di un giardino aperto - paradossale rispetto alla definizione archetipica di giardino come spazio vegetale confinato, intercluso - si configura come terreno e luogo per una continuità urbana e paesaggistica. Un’armonia che non si limita a ridefinire i confini e le relazioni con il contesto circostante e immediato (un giardino che si apre al suo intorno, un hortus inversus), ma prova a raccontare una storia che parte da più lontano e si lega al paesaggio. Il giardino, inteso come spazio vegetale intercluso da confini umani (la ferrovia) e dimensionalmente ridotto, cambia scala e accoglie una diversità biologica e naturale che caratterizza il paesaggio che si incontra dal finestrino di un treno in corsa. Questa tipologia di paesaggio viene “catturato” e portato in città, confinato ma restituito ai suoi abitanti in termini di fruibilità e di scoperta di quegli altri abitanti che occupano i sedimi ferroviari intesi come ambienti usurpati e danneggiati dall’uomo. L’hortus inversus instaura un rapporto di convivenza tra i due abitanti, tra uomo e paesaggio pionero.

Hortus inversus. The railway landscape captured in the city

Zambelli, Arianna
2019/2020

Abstract

The present thesis is the result of research and design experimentation conducted following an internship experience in the Netherlands, within a professional landscape design context such as the firm OKRA landschapsarchitecten (OKRA Landscape Architects). The area of ​​investigation concerns the city of Utrecht and in particular the role of the landscape project in the process of reconversion of the railway infrastructure starting from its disposal. In a context of fragmentation of the built fabric, in which the historical dichotomy of the railway that connects and divides is recognizable, the thesis looks at what has already been done and what is ongoing to reconvert this linear space into the city, and focuses its own design proposal on an area aimed at "mending" two existing projects, one completed and one imminent. The design of an open garden - paradoxical compared to the archetypal definition of garden as a confined, enclosed vegetal space - is configured as place for urban and landscape continuity. A harmony that is not limited to redefining the boundaries and relationships with the immediate and surrounding context (a garden that opens up to its surroundings, an hortus inversus), but tries to tell a story that starts from further away and is linked to the landscape. The garden, meant as a vegetal space enclosed by human boundaries (the railway) and reduced in size, changes scale and welcomes a biological and natural diversity that characterizes the landscape captured from the window of a runaway train. This type of landscape is "captured" and brought to the city, confined but returned to its inhabitants in terms of proximity and the discovery of those other inhabitants that occupy the railway grounds intended as environments usurped and damaged by man. The hortus inversus establishes a relationship of coexistence between the two inhabitants, between man and pioneer landscape.
COSTANTINI, GAILA
MARCHEVET, PIERRE-ALEXANDRE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2021
2019/2020
La presente tesi è il risultato di un lavoro di ricerca e sperimentazione progettuale condotti a seguito di un’esperienza di tirocinio in Olanda, all’interno di un contesto professionale di progettazione del paesaggio quale lo studio OKRA landschapsarchitecten (architetti paesaggisti). L’ambito di indagine riguarda la città di Utrecht ed in particolare il ruolo del progetto di paesaggio nel processo di riconversione dell’infrastruttura ferroviaria a partire dalla sua dismissione. In un contesto di frammentazione del tessuto urbanizzato, in cui la storica dicotomia della ferrovia che connette e divide è riconoscibile, la tesi guarda a cosa è già stato fatto e cosa è in atto per riconvertire questo spazio lineare nella città, ed elabora la propria proposta progettuale su un’area mirata a "ricucire" due progetti esistenti, uno realizzato e uno di imminente realizzazione. Il progetto di un giardino aperto - paradossale rispetto alla definizione archetipica di giardino come spazio vegetale confinato, intercluso - si configura come terreno e luogo per una continuità urbana e paesaggistica. Un’armonia che non si limita a ridefinire i confini e le relazioni con il contesto circostante e immediato (un giardino che si apre al suo intorno, un hortus inversus), ma prova a raccontare una storia che parte da più lontano e si lega al paesaggio. Il giardino, inteso come spazio vegetale intercluso da confini umani (la ferrovia) e dimensionalmente ridotto, cambia scala e accoglie una diversità biologica e naturale che caratterizza il paesaggio che si incontra dal finestrino di un treno in corsa. Questa tipologia di paesaggio viene “catturato” e portato in città, confinato ma restituito ai suoi abitanti in termini di fruibilità e di scoperta di quegli altri abitanti che occupano i sedimi ferroviari intesi come ambienti usurpati e danneggiati dall’uomo. L’hortus inversus instaura un rapporto di convivenza tra i due abitanti, tra uomo e paesaggio pionero.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/175211