The Thesis presents the project KOÈTE, a therapeutic device in the scale of interiors, designed to offer immersive experiences cotextualised in virtual scenographies. The first part is focused on the field of research and on the target: KOÈTE is applied into Long Term Care Resindences welcoming their guests, identifiable as the elderly people not self sufficient, often affected by Dementia. The second part tells more about the empathic approach of Interior Design to Therapeutic Habitats for Dementia. Finally, the third part proposes KOÈTE project in both its real and virtual forms. The real one consists in a multimedial Device meant to be insert with emphasis into the context, while offering immersive experiences through projections inside. The virtual form is represented by Virtual Scenographies which host therapeutic experiences. Considering the wide range of possibilities of the digital universe, the plan was to suggest two main scenography models. The first is about an exterior environment: the Karesansui. The experience of a dry Japanese garden, besides being the most indicated for its psyco-physical benefits for people with dementia, proposes itself as a diagnostic tool to monitor the cognitive decline through the analysis of guest's reaction to specific sensorial and digital inputs. The second scenography is the Living Room. Based on an archetypical research about the place of welcome, it suggests the experience of a domestic living room with a strong customisation: the interiors, determinated by fixed categories of variable elements, can be proposed in the most adaptive way concerning the story of the user and controlled according to the course of disease, revealing theirselves as an efficient therapeutic tool. The experience of the Living Room is enriched with the sharing feature through a connection by video-call between the user and a relative oustide the residence, contributing to reduce the sense of loneliness, which often affects the guests of Long Term Care facilities. Thus, KOÈTE proposes itself as a versatile instrument able to generate the wellbeing of fragile people. The physical device promotes a new culture for Long Term Care interiors, pursuing beauty where today prevails sanitary pragmatism. The virtual scenography models, furthermore, make evidence on the projectual potential of VR technology to benefit the target, leaving open ways of deepening and innovation

La Tesi presenta il progetto KOÈTE, un dispositivo terapeutico nella scala degli interni, progettato per offrire esperienze immersive contestualizzate in scenografie virtuali. La prima parte approfondisce il contesto di ricerca e l’utenza di progetto: KOÈTE si inserisce nelle Residenze Sanitarie Assistenziali accogliendone gli ospiti, identificabili nella figura dell’anziano, non autosufficiente e spesso affetto da Demenza. La seconda parte racconta dell’approccio empatico del Design di Interni agli Habitat Terapeutici per la Demenza. La terza parte, infine, propone il progetto di KOÈTE nella sua forma reale e in quella virtuale. La forma reale consiste in un Dispositivo multimediale che si inserisce con enfasi nel contesto circostante, mentre al suo interno è studiato per offrire esperienze immersive attraverso proiezioni. La forma virtuale è rappresentata dalle Scenografie Virtuali che accolgono le esperienze terapeutiche. Considerando l’ampio spettro di possibilità del macrocosmo digitale, la scelta è quella di proporre due principali modelli di scenografia. Il primo riguarda un esterno: il Karesansui. L’esperienza di un giardino secco giapponese, oltre ad essere quella più indicata per i benefici psicofisici di persone con demenza, si propone come strumento diagnostico e di monitoraggio del declino cognitivo attraverso l’analisi della reazione dell’ospite a specifici input sensoriali digitali. Il secondo modello scenografico è il Soggiorno. Elaborato da una ricerca archetipica sul luogo dell’accogliere, propone l’esperienza di un soggiorno domestico ad alto grado di personalizzazione: gli interni, determinati da categorie fisse di elementi variabili, potranno essere proposti nella forma più adatta alla storia dell’utente e controllati a seconda dell’avanzamento della malattia, dimostrandosi un efficace strumento terapeutico. L’esperienza del Soggiorno si arricchisce del fattore condivisione attraverso un collegamento in video-chiamata dell’utente con affetti esterni alla RSA, contribuendo a lenire il senso di solitudine che spesso affligge gli ospiti delle residenze. KOÈTE si propone, dunque, come uno strumento versatile in grado generare il benessere delle persone con fragilità. Il dispositivo fisico promuove una nuova cultura degli interni delle RSA, ricercando bellezza dove oggi prevale il pragmatismo ospedaliero. I modelli di scenografia virtuale, d’altro canto, mettono in risalto la potenzialità progettuale che la tecnologia VR può mettere a servizio dell’utenza, lasciando aperte strade di approfondimento e innovazione.

KOETE. La ultraStanza degli ospiti

Volpi, Daniel
2019/2020

Abstract

The Thesis presents the project KOÈTE, a therapeutic device in the scale of interiors, designed to offer immersive experiences cotextualised in virtual scenographies. The first part is focused on the field of research and on the target: KOÈTE is applied into Long Term Care Resindences welcoming their guests, identifiable as the elderly people not self sufficient, often affected by Dementia. The second part tells more about the empathic approach of Interior Design to Therapeutic Habitats for Dementia. Finally, the third part proposes KOÈTE project in both its real and virtual forms. The real one consists in a multimedial Device meant to be insert with emphasis into the context, while offering immersive experiences through projections inside. The virtual form is represented by Virtual Scenographies which host therapeutic experiences. Considering the wide range of possibilities of the digital universe, the plan was to suggest two main scenography models. The first is about an exterior environment: the Karesansui. The experience of a dry Japanese garden, besides being the most indicated for its psyco-physical benefits for people with dementia, proposes itself as a diagnostic tool to monitor the cognitive decline through the analysis of guest's reaction to specific sensorial and digital inputs. The second scenography is the Living Room. Based on an archetypical research about the place of welcome, it suggests the experience of a domestic living room with a strong customisation: the interiors, determinated by fixed categories of variable elements, can be proposed in the most adaptive way concerning the story of the user and controlled according to the course of disease, revealing theirselves as an efficient therapeutic tool. The experience of the Living Room is enriched with the sharing feature through a connection by video-call between the user and a relative oustide the residence, contributing to reduce the sense of loneliness, which often affects the guests of Long Term Care facilities. Thus, KOÈTE proposes itself as a versatile instrument able to generate the wellbeing of fragile people. The physical device promotes a new culture for Long Term Care interiors, pursuing beauty where today prevails sanitary pragmatism. The virtual scenography models, furthermore, make evidence on the projectual potential of VR technology to benefit the target, leaving open ways of deepening and innovation
GRAMEGNA, SILVIA MARIA
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2021
2019/2020
La Tesi presenta il progetto KOÈTE, un dispositivo terapeutico nella scala degli interni, progettato per offrire esperienze immersive contestualizzate in scenografie virtuali. La prima parte approfondisce il contesto di ricerca e l’utenza di progetto: KOÈTE si inserisce nelle Residenze Sanitarie Assistenziali accogliendone gli ospiti, identificabili nella figura dell’anziano, non autosufficiente e spesso affetto da Demenza. La seconda parte racconta dell’approccio empatico del Design di Interni agli Habitat Terapeutici per la Demenza. La terza parte, infine, propone il progetto di KOÈTE nella sua forma reale e in quella virtuale. La forma reale consiste in un Dispositivo multimediale che si inserisce con enfasi nel contesto circostante, mentre al suo interno è studiato per offrire esperienze immersive attraverso proiezioni. La forma virtuale è rappresentata dalle Scenografie Virtuali che accolgono le esperienze terapeutiche. Considerando l’ampio spettro di possibilità del macrocosmo digitale, la scelta è quella di proporre due principali modelli di scenografia. Il primo riguarda un esterno: il Karesansui. L’esperienza di un giardino secco giapponese, oltre ad essere quella più indicata per i benefici psicofisici di persone con demenza, si propone come strumento diagnostico e di monitoraggio del declino cognitivo attraverso l’analisi della reazione dell’ospite a specifici input sensoriali digitali. Il secondo modello scenografico è il Soggiorno. Elaborato da una ricerca archetipica sul luogo dell’accogliere, propone l’esperienza di un soggiorno domestico ad alto grado di personalizzazione: gli interni, determinati da categorie fisse di elementi variabili, potranno essere proposti nella forma più adatta alla storia dell’utente e controllati a seconda dell’avanzamento della malattia, dimostrandosi un efficace strumento terapeutico. L’esperienza del Soggiorno si arricchisce del fattore condivisione attraverso un collegamento in video-chiamata dell’utente con affetti esterni alla RSA, contribuendo a lenire il senso di solitudine che spesso affligge gli ospiti delle residenze. KOÈTE si propone, dunque, come uno strumento versatile in grado generare il benessere delle persone con fragilità. Il dispositivo fisico promuove una nuova cultura degli interni delle RSA, ricercando bellezza dove oggi prevale il pragmatismo ospedaliero. I modelli di scenografia virtuale, d’altro canto, mettono in risalto la potenzialità progettuale che la tecnologia VR può mettere a servizio dell’utenza, lasciando aperte strade di approfondimento e innovazione.
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