The spread of the Covid-19 Pandemic brought an overall sense of unpredictability and led people to act on small controllable areas of life to retrieve control. Managing material belongings in the household represented an opportunity to re-establish order in the tangible and intangible dimension. A comprehensive review of material culture literature revealed that managing material items equals to revisiting and reordering relationships. With the aim of investigating the peculiarities of a more universal phenomenon, several practices revolving around the management of objects were explored with the contribution of Italian people aged 24-76. Some were sorting through their belongings in preparation of moving out of parents’ house, others were downsizing before the later years of life, and others again were responsible for handling the belongings left by recently passed relatives. Despite the multiplicity and diversity of practices, all informants experienced a high degree of emotional complexity in making decisions. Rearranging, sorting out, repurposing, gifting, and discarding furniture pieces, clothes, décor, were all actions in which the materiality of objects externalized choices made in the social and kinship dimension of their owner. The most challenging decisions were made on those ordinary but emotionally relevant belongings that they could not afford to keep, gift or pass down. Current options for giving away unwanted belongings are very limited and limiting, primarily based on a materialistic model. Therefore, a paradigm shift is needed, along with an effort to amplify the spectrum of available solutions. More open-ended forms of giving, such as including people in need outside of one’s family and friends’ circle could provide a potential solution for redirecting ordinary but emotionally relevant belongings. Addressing the challenges of those attempting to death-clean their spaces and those responsible for tackling dead relative’s belongings, Beyond aims at revisiting the practice of will-making, by inviting people to evaluate and sort out their belongings before passing away, and organize their legacy and executor’s power with children and grandchildren. Ultimately, the service proposal aims to help overcome the emotional challenges of managing belongings in transitory life moments and limit the incumbent issues of overconsumption by leveraging on the opportunity of gifting and fostering relationships between donors and receivers.

La diffusione della Pandemia da Covid-19 ha causato un generale senso di imprevedibilità e ha portato le persone ad agire sulle aree più controllabili della vita per riprenderne il controllo. Spostare, rivedere, scartare oggetti materiali in casa ha rappresentato un opportunità per ristabilire ordine in modo tangibile e intangibile. Una literature review di fonti sulla material culture ha rivelato che la gestione degli oggetti materiali equivale a rivedere e riorganizzare le relazioni. Con l’obiettivo di investigare le peculiarità di un fenomeno universale, svariate pratiche che ruotano attorno alla gestione degli oggetti personali sono state esplorate con il contributo di persone italiane tra i 24 e i 76 anni. Alcuni stavano scegliendo cosa tenere e portare in preparazione di uscire da casa dei genitori, altri si stavano ridimensionando in vista degli anni più avanzati, altri erano responsabili della massa di oggetti rimasta dopo la morte di un parente. Nonostante la molteplicità e diversità delle pratiche, tutti si sono trovati ad affrontare una situazione emotivamente complessa nel prendere decisioni. Sistemare, scegliere, riusare, regalare e scartare mobili, oggetti, vestiti, decorazioni sono tutte azioni che rivelano come la materialità degli oggetti sia capace di esternalizzare le scelte nella dimensione sociale e famigliare. Decidere cosa fare di un oggetto comune ma emotivamente rilevante che non si può tenere, regalare o passare a qualcuno di caro è difficile. Le opzioni attualmente disponibili per dare via questi oggetti sono molto limitate e limitanti, perché principalmente basate su una visione materialistica. Serve un cambio di paradigma, che possa ampliare lo spettro di soluzioni disponibili. Forme di donazione più open-ended, ad esempio, includendo persone fuori dal cerchio di famiglia e amici potrebbero rappresentare una soluzione promettente per ri-direzionare oggetti comuni ma emotivamente rilevanti. Rispondendo alle difficoltà riportate da chi sta tentando di ridimensionare i propri averi prima degli ultimi anni di vita, e chi deve decidere cosa fare degli oggetti lasciati da persone scomparse, Beyond punta a ripensare la pratica del testamento in modo informale, invitando le persone a valutare e scegliere i propri oggetti prima di scomparire, e organizzare il proprio lascito con figli e nipoti. Infine, la proposta di servizio ha lo scopo di aiutare a superare le difficoltà emotive che vengono con il gestire oggetti personali in momenti transitori della vita, e limitare i problemi incombenti di overconsumption, facendo leva sull’opportunità di regalare per favorire la nascita di nuove relazioni tra donatori e riceventi.

Beyond : service design for end-of-life material donations. An investigation on personal belongings as relationships' enablers

Nicolini, Elisa
2019/2020

Abstract

The spread of the Covid-19 Pandemic brought an overall sense of unpredictability and led people to act on small controllable areas of life to retrieve control. Managing material belongings in the household represented an opportunity to re-establish order in the tangible and intangible dimension. A comprehensive review of material culture literature revealed that managing material items equals to revisiting and reordering relationships. With the aim of investigating the peculiarities of a more universal phenomenon, several practices revolving around the management of objects were explored with the contribution of Italian people aged 24-76. Some were sorting through their belongings in preparation of moving out of parents’ house, others were downsizing before the later years of life, and others again were responsible for handling the belongings left by recently passed relatives. Despite the multiplicity and diversity of practices, all informants experienced a high degree of emotional complexity in making decisions. Rearranging, sorting out, repurposing, gifting, and discarding furniture pieces, clothes, décor, were all actions in which the materiality of objects externalized choices made in the social and kinship dimension of their owner. The most challenging decisions were made on those ordinary but emotionally relevant belongings that they could not afford to keep, gift or pass down. Current options for giving away unwanted belongings are very limited and limiting, primarily based on a materialistic model. Therefore, a paradigm shift is needed, along with an effort to amplify the spectrum of available solutions. More open-ended forms of giving, such as including people in need outside of one’s family and friends’ circle could provide a potential solution for redirecting ordinary but emotionally relevant belongings. Addressing the challenges of those attempting to death-clean their spaces and those responsible for tackling dead relative’s belongings, Beyond aims at revisiting the practice of will-making, by inviting people to evaluate and sort out their belongings before passing away, and organize their legacy and executor’s power with children and grandchildren. Ultimately, the service proposal aims to help overcome the emotional challenges of managing belongings in transitory life moments and limit the incumbent issues of overconsumption by leveraging on the opportunity of gifting and fostering relationships between donors and receivers.
ARC III - Scuola del Design
9-giu-2021
2019/2020
La diffusione della Pandemia da Covid-19 ha causato un generale senso di imprevedibilità e ha portato le persone ad agire sulle aree più controllabili della vita per riprenderne il controllo. Spostare, rivedere, scartare oggetti materiali in casa ha rappresentato un opportunità per ristabilire ordine in modo tangibile e intangibile. Una literature review di fonti sulla material culture ha rivelato che la gestione degli oggetti materiali equivale a rivedere e riorganizzare le relazioni. Con l’obiettivo di investigare le peculiarità di un fenomeno universale, svariate pratiche che ruotano attorno alla gestione degli oggetti personali sono state esplorate con il contributo di persone italiane tra i 24 e i 76 anni. Alcuni stavano scegliendo cosa tenere e portare in preparazione di uscire da casa dei genitori, altri si stavano ridimensionando in vista degli anni più avanzati, altri erano responsabili della massa di oggetti rimasta dopo la morte di un parente. Nonostante la molteplicità e diversità delle pratiche, tutti si sono trovati ad affrontare una situazione emotivamente complessa nel prendere decisioni. Sistemare, scegliere, riusare, regalare e scartare mobili, oggetti, vestiti, decorazioni sono tutte azioni che rivelano come la materialità degli oggetti sia capace di esternalizzare le scelte nella dimensione sociale e famigliare. Decidere cosa fare di un oggetto comune ma emotivamente rilevante che non si può tenere, regalare o passare a qualcuno di caro è difficile. Le opzioni attualmente disponibili per dare via questi oggetti sono molto limitate e limitanti, perché principalmente basate su una visione materialistica. Serve un cambio di paradigma, che possa ampliare lo spettro di soluzioni disponibili. Forme di donazione più open-ended, ad esempio, includendo persone fuori dal cerchio di famiglia e amici potrebbero rappresentare una soluzione promettente per ri-direzionare oggetti comuni ma emotivamente rilevanti. Rispondendo alle difficoltà riportate da chi sta tentando di ridimensionare i propri averi prima degli ultimi anni di vita, e chi deve decidere cosa fare degli oggetti lasciati da persone scomparse, Beyond punta a ripensare la pratica del testamento in modo informale, invitando le persone a valutare e scegliere i propri oggetti prima di scomparire, e organizzare il proprio lascito con figli e nipoti. Infine, la proposta di servizio ha lo scopo di aiutare a superare le difficoltà emotive che vengono con il gestire oggetti personali in momenti transitori della vita, e limitare i problemi incombenti di overconsumption, facendo leva sull’opportunità di regalare per favorire la nascita di nuove relazioni tra donatori e riceventi.
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