Utilizzare la tecnologia per scoprire noi stessi. L'interazione tra l'uomo e i nuovi media nelle opere di Rafael Lozano-Hemmer

The consolidation thesis I have developed aims to investigate and research how the advent of new technologies during the last century has radically changed the art world, giving rise to a new current identified as New Media Art, within whose works the concept of interaction becomes increasingly crucial. This new cultural context has led to the emergence of figures incorporating different roles: artist, designer, engineer and architect. The figure of Rafael Lozano-Hemmer, who best synthesizes these disciplines, starts from the interaction between man and the new media to develop the focus of his digital art installations and through them seeks to understand the true nature of man. The thesis is divided into three chapters. The first chapter sheds light on the historical roots of interaction within the art world, which, contrary to what one might think, lie far back in time, even though the twentieth century was the time when this concept was most developed and took on well-defined forms. The second chapter deals with the advent of the computer, first as an object reserved for a select few and then as a tool accessible to most, which has allowed for a rapid transformation of the role of interaction in works, broadening their perspectives and possibilities. The third chapter analyses the multifaceted figure of Rafael Lozano-Hemmer, who, with the help of his design studio, fully embodies the concept of New Media artist today. His thinking is explored through an in-depth analysis of two of his works that sum up his entire career. Vectorial Elevation, an imposing installation in the main square of Mexico City, shows how interaction with new media can make people more empathetic with the urban fabric that surrounds them. Pulse Room, a room that places the deepest intimacy in front of the visitor/performer’s gaze and compares it with that of others with the help of biometric data. Interactivity, which has developed exponentially with the advent of new media, can therefore be a positive tool that does not necessarily alienate us from our innermost nature but rather reconnects us with it.

La tesi di consolidamento da me sviluppata si pone l’obiettivo di approfondire e ricercare come l’avvento delle nuove tecnologie durante il secolo scorso abbia radicalmente cambiato il mondo dell’arte, dando vita ad una nuova corrente identificata come New Media Art, all’interno delle cui opere il concetto di interazione diventa sempre più cruciale. Questo nuovo contesto culturale porta alla nascita di figure che inglobano al loro interno ruoli differenti tra loro: quello di artista, di designer, di ingegnere e di architetto. La figura di Rafael Lozano-Hemmer che sintetizza al meglio queste discipline, parte proprio dall’interazione tra l’uomo e i nuovi media per sviluppare il fulcro delle sue installazioni artistiche digitali e attraverso di esse cerca di comprendere la vera natura dell’uomo. La tesi si articola in tre capitoli. Nel primo viene fatta luce sulle radici storiche dell’interazione all’interno del mondo dell’arte che, al contrario di quanto si possa pensare, risiedono molto in là nel tempo, anche se è il Novecento il momento in cui questo concetto si sviluppa maggiormente e assume forme ben definite. Il secondo capitolo affronta il tema dell’avvento del computer, prima come oggetto riservato a pochi eletti poi come strumento accessibile ai più, che ha permesso una rapida trasformazione del ruolo dell’interazione nelle opere, ampliandone le prospettive e le possibilità. All’interno del terzo capitolo viene analizzata la figura poliedrica di Rafael Lozano-Hemmer, che con l’aiuto del suo studio di progettisti, incarna totalmente il concetto di New Media artist odiernamente. Viene esplorato il suo pensiero tramite una profonda analisi di due sue opere che sintetizzano la sua intera carriera. Vectorial Elevation un’imponente installazione realizzata nella piazza principale di Città del Messico che racconta come l’interazione coi nuovi media possa rendere più empatico l’uomo con il tessuto urbano che lo circonda. Pulse Room, una stanza che pone davanti allo sguardo dei visitatori/performer la loro più profonda intimità e la compara con quella degli altri grazie all’aiuto dei dati biometrici. L’interattività sviluppatasi esponenzialmente con l’avvento dei nuovi media può quindi essere uno strumento positivo, che non necessariamente ci aliena dalla nostra natura più intima ma anzi ci ricollega ad essa.