The use of digital devices has experienced exponential growth in recent years, favored by greater ease of access to the network and greater availability of information, sharing, and entertainment platforms. Many of these platforms, in particular social networks, have structured their business models based on metrics such as the time spent online by their users. To increase the time spent in front of the screen of subscribers, techniques are put in place to increase engagement and create a routine for visitors, who will be more likely to devote their attention, time, and cognitive resources in exchange for interesting and not accessible content elsewhere. This mechanism creates in users episodes of addiction, fear of missing out, social anxiety, inadequacy, and, in general, problems in finding the right balance between real life and digital life. A similar situation is seen among remote workers, unable to separate private and working life and victims of social exchange mechanisms that push them to work more, more intensely, and with fewer rights. This paper’s thesis is that it is necessary to rethink a more human relationship between people and technology, taking into account how invasive and indispensable the latter has become. After analyzing the currently existing solutions that try to solve the problems described above, the concept of “smart friction” is examined and elaborated, considered as friction voluntarily added in the interaction to encourage users to rethink their digital behaviors. After analyzing state of the art and categorization of frictions, the three primary purposes of implementing frictions are: to push towards more greater reflection, make the interaction less intrusive for the user, and reduce the use of technology. The purpose of this thesis is to demonstrate that the use of frictions can improve the user experience and contribute to digital well-being, making users more aware of their digital activities and less prone to automatic and unconscious behavior.

L’utilizzo dei digital devices ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, favorita da una maggiore facilità di accesso alla rete e una maggiore disponibilità di piattaforme di informazione, condivisione ed entertainment. Molte di queste, in particolare quelle di social network, hanno strutturato i propri modelli di business basandosi su metriche quali il tempo trascorso online da parte dei propri utenti. Per allungare la permanenza degli iscritti davanti allo schermo, vengono messe in atto tecniche per aumentare l’engagement e creare una routine nei visitatori, che saranno più propensi a dedicare la propria attenzione, il proprio tempo e le proprie risorse cognitive in cambio di contenuti interessanti e non accessibili altrove. Questo meccanismo crea negli utenti episodi di dipendenza, fear of missing out, ansia sociale, inadeguatezza e, in generale, problemi nel trovare un giusto bilanciamento tra vita reale e vita digitale. Viene riscontrato un problema analogo tra i lavoratori in remote working, incapaci di separare vita privata e lavorativa e vittime di meccanismi di scambio sociale che li spingono a lavorare di più, più intensamente e con meno diritti. La tesi di questo elaborato è che sia necessario ripensare ad un rapporto più umano tra le persone e la tecnologia, tenendo conto di quanto quest’ultima sia diventata invadente ed indispensabile. Dopo aver analizzato le soluzioni attualmente esistenti che risolvono i problemi sopra descritti, viene analizzato ed approfondito il concetto di “smart friction”, intesa come una frizione aggiunta volontariamente nell’interazione per spronare l’utente a ripensare ai propri comportamenti digitali. Dopo una rielaborazione dello stato dell’arte ed una categorizzazione delle frizioni, vengono enunciate le tre principali finalità delle frizioni: spingere verso una maggiore riflessione, rendere l’interazione meno invadente per l’utente e ridurre l’utilizzo della tecnologia. Lo scopo di questa tesi è di dimostrare che l’utilizzo di queste frizioni possa migliorare l’esperienza utente e contribuire al benessere digitale, rendendo gli utenti più consapevoli delle loro attività digitali e meno inclini a comportamenti automatici ed inconsapevoli.

Interazioni consapevoli. Analisi e progettazione di smart frictions nell'esperienza utente per migliorare il rapporto con la tecnologia

Gardoni, Federico
2019/2020

Abstract

The use of digital devices has experienced exponential growth in recent years, favored by greater ease of access to the network and greater availability of information, sharing, and entertainment platforms. Many of these platforms, in particular social networks, have structured their business models based on metrics such as the time spent online by their users. To increase the time spent in front of the screen of subscribers, techniques are put in place to increase engagement and create a routine for visitors, who will be more likely to devote their attention, time, and cognitive resources in exchange for interesting and not accessible content elsewhere. This mechanism creates in users episodes of addiction, fear of missing out, social anxiety, inadequacy, and, in general, problems in finding the right balance between real life and digital life. A similar situation is seen among remote workers, unable to separate private and working life and victims of social exchange mechanisms that push them to work more, more intensely, and with fewer rights. This paper’s thesis is that it is necessary to rethink a more human relationship between people and technology, taking into account how invasive and indispensable the latter has become. After analyzing the currently existing solutions that try to solve the problems described above, the concept of “smart friction” is examined and elaborated, considered as friction voluntarily added in the interaction to encourage users to rethink their digital behaviors. After analyzing state of the art and categorization of frictions, the three primary purposes of implementing frictions are: to push towards more greater reflection, make the interaction less intrusive for the user, and reduce the use of technology. The purpose of this thesis is to demonstrate that the use of frictions can improve the user experience and contribute to digital well-being, making users more aware of their digital activities and less prone to automatic and unconscious behavior.
ARC III - Scuola del Design
28-apr-2021
2019/2020
L’utilizzo dei digital devices ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi anni, favorita da una maggiore facilità di accesso alla rete e una maggiore disponibilità di piattaforme di informazione, condivisione ed entertainment. Molte di queste, in particolare quelle di social network, hanno strutturato i propri modelli di business basandosi su metriche quali il tempo trascorso online da parte dei propri utenti. Per allungare la permanenza degli iscritti davanti allo schermo, vengono messe in atto tecniche per aumentare l’engagement e creare una routine nei visitatori, che saranno più propensi a dedicare la propria attenzione, il proprio tempo e le proprie risorse cognitive in cambio di contenuti interessanti e non accessibili altrove. Questo meccanismo crea negli utenti episodi di dipendenza, fear of missing out, ansia sociale, inadeguatezza e, in generale, problemi nel trovare un giusto bilanciamento tra vita reale e vita digitale. Viene riscontrato un problema analogo tra i lavoratori in remote working, incapaci di separare vita privata e lavorativa e vittime di meccanismi di scambio sociale che li spingono a lavorare di più, più intensamente e con meno diritti. La tesi di questo elaborato è che sia necessario ripensare ad un rapporto più umano tra le persone e la tecnologia, tenendo conto di quanto quest’ultima sia diventata invadente ed indispensabile. Dopo aver analizzato le soluzioni attualmente esistenti che risolvono i problemi sopra descritti, viene analizzato ed approfondito il concetto di “smart friction”, intesa come una frizione aggiunta volontariamente nell’interazione per spronare l’utente a ripensare ai propri comportamenti digitali. Dopo una rielaborazione dello stato dell’arte ed una categorizzazione delle frizioni, vengono enunciate le tre principali finalità delle frizioni: spingere verso una maggiore riflessione, rendere l’interazione meno invadente per l’utente e ridurre l’utilizzo della tecnologia. Lo scopo di questa tesi è di dimostrare che l’utilizzo di queste frizioni possa migliorare l’esperienza utente e contribuire al benessere digitale, rendendo gli utenti più consapevoli delle loro attività digitali e meno inclini a comportamenti automatici ed inconsapevoli.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/175889