This thesis is the result of the work carried out during the Architectural design studio for Complex Constructions II and was a great opportunity to study the conversion of one of the military compartments of the city of Piacenza, the Laboratory Pontieri, today only partially used. The broader plan, which is the basis of this work, is to give back to the citizens the places so far forbidden because of the significant military presence that characterizes the city of Piacenza. These areas are inaccessible and impenetrable to view, difficult to understand in their entirety and they outline a part of the city almost unknown. The project area is located on the edge of the historic city, adjacent to the linear park defined by the system of walls and ramparts and enjoys the presence of Palazzo Farnese. The place is located in a low area compared to the main share of the city and the system of open spaces along the ramparts and it is divided by an embankment that corresponds to the ancient route of the "strada del guazzo" that distinguishes the former military area and the sports field Daturi. The idea of the project is to assign the site to a sports complex: the monumental and symbolic emergency of Palazzo Farnese is the setting for the new arena that defines and builds the place for athletics competitions. The arena is delimited longitudinally by a porticoed element that, solving inside the difference in level that characterizes the Pontieri area, becomes an opportunity to cross the entire block and collect the entry systems of the sports halls that overlook, mirror to the long-limbed element, on a private square. The area also compares with the spontaneous rise of the countryside beyond the sign, no longer clearly legible, of the walls and this made us reflect on the need to architecturally rebuild this lost limit. This protects and defines unique points of access to the sports facilities of the classrooms, welcomes the arena and encircles the Daturi and Pontieri area in a single system. Particularly interesting was also the opportunity to be able to enrich the work carried out thanks to the contribution of the different disciplines related to design, because it allowed us to understand the importance of a design thought that, addressing the issues of architectural, structural, technological, plant engineering and material, comes to define the project in its complexity.

Questa tesi è il frutto del lavoro svolto durante il laboratorio di Architettura delle Costruzioni Complesse II ed è stata una grande occasione per studiare la riconversione di uno dei compartimenti militari della città di Piacenza, il Laboratorio Pontieri, oggi solo parzialmente utilizzato. Il disegno più ampio, che sta alla base di questo lavoro, è quello di restituire ai cittadini i luoghi sino ad oggi interdetti a causa della rilevante presenza militare che caratterizza la città di Piacenza. Si tratta di aree inaccessibili ed impenetrabili alla vista, difficili da comprendere nella loro interezza e che delineano una parte di città quasi sconosciuta. L’area di progetto si colloca sul limite della città storica, in adiacenza al parco lineare definito dal sistema di mura e dei bastioni e gode della presenza di Palazzo Farnese. L’area si trova in una zona ribassata rispetto alla quota principale della città e del sistema di spazi aperti lungo i bastioni ed è suddivisa da un terrapieno che corrisponde all’antico tracciato della “strada del guazzo” che distingue l’ex area militare ed il campo sportivo Daturi. L’idea di progetto è quella di destinare il luogo ad un complesso sportivo: l’emergenza monumentale e simbolica di Palazzo Farnese fa da scenografia alla nuova arena che definisce e costruisce il luogo dello sport per eccellenza destinato alle competizioni di atletica leggera. L’arena è delimitata longitudinalmente da un elemento porticato che, risolvendo al suo interno il dislivello che caratterizza l’area Pontieri, diventa un’occasione per attraversare l’intero isolato e raccogliere i sistemi di ingresso delle aule sportive che si affacciano, specularmente rispetto all’elemento longilineo, su una piazza riservata. L’area si confronta anche con lo spontaneo insorgere della campagna oltre il segno, ormai non più chiaramente leggibile, delle mura e questo ci ha fatto riflettere sulla necessità di ricostruire architettonicamente tale limite perduto. Questo protegge e definisce dei singolari punti di accesso all’impianto sportivo delle aule, accoglie l’arena e cinge l’area Daturi e Pontieri in un unico sistema. Particolarmente interessante è stata inoltre l’opportunità di poter arricchire il lavoro condotto grazie al contributo delle diverse discipline legate alla progettazione, poiché ci ha permesso di capire l’importanza di un pensiero progettuale che, affrontando le tematiche di natura architettonica, strutturale, tecnologica, impiantistica e materica, arriva a definire il progetto nella sua complessità.

Piacenza militare, la città interdetta : progetto per una cittadella dello sport

Pavan, Francesco;Cereda, Daniele;SILLETTI, ANNA
2020/2021

Abstract

This thesis is the result of the work carried out during the Architectural design studio for Complex Constructions II and was a great opportunity to study the conversion of one of the military compartments of the city of Piacenza, the Laboratory Pontieri, today only partially used. The broader plan, which is the basis of this work, is to give back to the citizens the places so far forbidden because of the significant military presence that characterizes the city of Piacenza. These areas are inaccessible and impenetrable to view, difficult to understand in their entirety and they outline a part of the city almost unknown. The project area is located on the edge of the historic city, adjacent to the linear park defined by the system of walls and ramparts and enjoys the presence of Palazzo Farnese. The place is located in a low area compared to the main share of the city and the system of open spaces along the ramparts and it is divided by an embankment that corresponds to the ancient route of the "strada del guazzo" that distinguishes the former military area and the sports field Daturi. The idea of the project is to assign the site to a sports complex: the monumental and symbolic emergency of Palazzo Farnese is the setting for the new arena that defines and builds the place for athletics competitions. The arena is delimited longitudinally by a porticoed element that, solving inside the difference in level that characterizes the Pontieri area, becomes an opportunity to cross the entire block and collect the entry systems of the sports halls that overlook, mirror to the long-limbed element, on a private square. The area also compares with the spontaneous rise of the countryside beyond the sign, no longer clearly legible, of the walls and this made us reflect on the need to architecturally rebuild this lost limit. This protects and defines unique points of access to the sports facilities of the classrooms, welcomes the arena and encircles the Daturi and Pontieri area in a single system. Particularly interesting was also the opportunity to be able to enrich the work carried out thanks to the contribution of the different disciplines related to design, because it allowed us to understand the importance of a design thought that, addressing the issues of architectural, structural, technological, plant engineering and material, comes to define the project in its complexity.
FANZINI, DANIELE
GALLO STAMPINO, PAOLA
GARAVAGLIA, ELSA
OLIARO, PAOLO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
28-apr-2021
2020/2021
Questa tesi è il frutto del lavoro svolto durante il laboratorio di Architettura delle Costruzioni Complesse II ed è stata una grande occasione per studiare la riconversione di uno dei compartimenti militari della città di Piacenza, il Laboratorio Pontieri, oggi solo parzialmente utilizzato. Il disegno più ampio, che sta alla base di questo lavoro, è quello di restituire ai cittadini i luoghi sino ad oggi interdetti a causa della rilevante presenza militare che caratterizza la città di Piacenza. Si tratta di aree inaccessibili ed impenetrabili alla vista, difficili da comprendere nella loro interezza e che delineano una parte di città quasi sconosciuta. L’area di progetto si colloca sul limite della città storica, in adiacenza al parco lineare definito dal sistema di mura e dei bastioni e gode della presenza di Palazzo Farnese. L’area si trova in una zona ribassata rispetto alla quota principale della città e del sistema di spazi aperti lungo i bastioni ed è suddivisa da un terrapieno che corrisponde all’antico tracciato della “strada del guazzo” che distingue l’ex area militare ed il campo sportivo Daturi. L’idea di progetto è quella di destinare il luogo ad un complesso sportivo: l’emergenza monumentale e simbolica di Palazzo Farnese fa da scenografia alla nuova arena che definisce e costruisce il luogo dello sport per eccellenza destinato alle competizioni di atletica leggera. L’arena è delimitata longitudinalmente da un elemento porticato che, risolvendo al suo interno il dislivello che caratterizza l’area Pontieri, diventa un’occasione per attraversare l’intero isolato e raccogliere i sistemi di ingresso delle aule sportive che si affacciano, specularmente rispetto all’elemento longilineo, su una piazza riservata. L’area si confronta anche con lo spontaneo insorgere della campagna oltre il segno, ormai non più chiaramente leggibile, delle mura e questo ci ha fatto riflettere sulla necessità di ricostruire architettonicamente tale limite perduto. Questo protegge e definisce dei singolari punti di accesso all’impianto sportivo delle aule, accoglie l’arena e cinge l’area Daturi e Pontieri in un unico sistema. Particolarmente interessante è stata inoltre l’opportunità di poter arricchire il lavoro condotto grazie al contributo delle diverse discipline legate alla progettazione, poiché ci ha permesso di capire l’importanza di un pensiero progettuale che, affrontando le tematiche di natura architettonica, strutturale, tecnologica, impiantistica e materica, arriva a definire il progetto nella sua complessità.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/175975