The project consists of a real figuration of an urban landscape, in what was once the so-called historic Milanese suburbs. The border that separated the city from the countryside, now disappeared, has left several unsolved aspects in the territory of Greco, which from a rural village has been transformed into an urban district, surrounded by the dense tangle of railway viaducts, near Central Station, Magazzini Raccordati, former Fish Market and Martesana canal. The figuration of this new landscape in the city finds its reasons in the idea of ​​travel and utopia: in a historical moment in which migrations represent a contemporary need, the concept of travel is central to the development of the city; Utopia, on the other hand, understood as the design and methodological experience of the historical avant-gardes, provides the project with a different type of approach. More precisely, from these premises derives the program for a new type of civic center, closely linked to the almost metaphysical periphery of viaducts and industrial buildings, designed to offer various services for the city, such as open school, theater, an exhibition of migration, dispensary, residence.

Il progetto consiste in una vera e propria figurazione di un paesaggio urbano, in quella che un tempo era la cosiddetta periferia storica milanese. Il confine che separava la città dalla campagna, ormai scomparso, ha lasciato diversi aspetti irrisolti nel territorio di Greco, che da borgo rurale si è trasformato in un quartiere urbano, cinto dal fitto groviglio dei viadotti ferroviari, in prossimità della Stazione Centrale, dei Magazzini Raccordati, dell’ex Mercato Ittico e del naviglio della Martesana. La figurazione di questo nuovo paesaggio nella città trova le sue ragioni nell’idea di viaggio e di utopia: in un momento storico in cui le migrazioni rappresentano un’esigenza contemporanea, il concetto di viaggio, risulta centrale rispetto allo sviluppo della città; l’utopia invece, intesa come esperienza progettuale e metodologica delle avanguardie storiche, fornisce al progetto un diverso tipo di approccio. Più precisamente, da queste premesse deriva il programma per un nuovo tipo di centro civico, strettamente legato alla periferia, quasi metafisica, dei viadotti e dei grandi manufatti industriali, atto ad offrire diversi servizi per la città, quali scuola aperta, teatro, mostra delle migrazioni, dispensario e residenza.

Città, viaggio, utopia. Figurazione di un paesaggio urbano nella periferia storica milanese. Progetto per un nuovo tipo di centro civico con scuola aperta, teatro, mostra delle migrazioni, dispensario e residenza, tra la Stazione Centrale e i viadotti ferroviari di Greco

Dal Buono, Sarah
2019/2020

Abstract

The project consists of a real figuration of an urban landscape, in what was once the so-called historic Milanese suburbs. The border that separated the city from the countryside, now disappeared, has left several unsolved aspects in the territory of Greco, which from a rural village has been transformed into an urban district, surrounded by the dense tangle of railway viaducts, near Central Station, Magazzini Raccordati, former Fish Market and Martesana canal. The figuration of this new landscape in the city finds its reasons in the idea of ​​travel and utopia: in a historical moment in which migrations represent a contemporary need, the concept of travel is central to the development of the city; Utopia, on the other hand, understood as the design and methodological experience of the historical avant-gardes, provides the project with a different type of approach. More precisely, from these premises derives the program for a new type of civic center, closely linked to the almost metaphysical periphery of viaducts and industrial buildings, designed to offer various services for the city, such as open school, theater, an exhibition of migration, dispensary, residence.
BERGAMASCHI, LUCA
FERRERI, GIOVANNI LUCA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
9-giu-2021
2019/2020
Il progetto consiste in una vera e propria figurazione di un paesaggio urbano, in quella che un tempo era la cosiddetta periferia storica milanese. Il confine che separava la città dalla campagna, ormai scomparso, ha lasciato diversi aspetti irrisolti nel territorio di Greco, che da borgo rurale si è trasformato in un quartiere urbano, cinto dal fitto groviglio dei viadotti ferroviari, in prossimità della Stazione Centrale, dei Magazzini Raccordati, dell’ex Mercato Ittico e del naviglio della Martesana. La figurazione di questo nuovo paesaggio nella città trova le sue ragioni nell’idea di viaggio e di utopia: in un momento storico in cui le migrazioni rappresentano un’esigenza contemporanea, il concetto di viaggio, risulta centrale rispetto allo sviluppo della città; l’utopia invece, intesa come esperienza progettuale e metodologica delle avanguardie storiche, fornisce al progetto un diverso tipo di approccio. Più precisamente, da queste premesse deriva il programma per un nuovo tipo di centro civico, strettamente legato alla periferia, quasi metafisica, dei viadotti e dei grandi manufatti industriali, atto ad offrire diversi servizi per la città, quali scuola aperta, teatro, mostra delle migrazioni, dispensario e residenza.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/176308