The new economic and cultural models of modern society have gradually marginalized the slow pace of the Alpine territory, putting it in competition with an increasing necessity of higher speed, higher quantitative production, and connectivity. The urban-centric territorial development has also led to an increasing cultural approximation of the mountain territories. They are lived less as an opportunity and more as a “barrier”, being interpreted as an impediment to a rapid pace development. This approach prevents humans from comprehending the richness and the cultural relevancy of this extra-urban microcosm, which has often opted for delocalized stereotypes to best replicate tourist expectations. To implement this enhancement mechanism of local qualities, it is necessary to use mountain’s cultural landscape, which is an element of uniqueness and high recognizability in collective imagination. The balance between man and nature has never reached a higher level than in the mountains, where humans have always listened and respected the second. Mountain life is still marked by nature’s rhythm, which is considered the undisputed sovereign of the space and its life. For this reason, the recovery of this marginalized territory starts inevitably from the enhancement of this exceptional collaboration, which is more and more rare in these days. This design proposal meets this need, selecting a linear itinerary that allows the excursionists to learn about Valle di Scalve actively and passively through its landscape. This path narrates not only the local ecosystem, but also the history and the identity of its population. In this way the visitor and the inhabitants become more aware of the territory by crossing these significant places, which are linked to an explanation of how they have shaped the local history and landscape. The purpose becomes both of tourist nature and of local awareness, becoming a celebration of how the inhabitants have elevated and shaped the scenography of the valley with more meanings. With this new consciousness, the landscape becomes a new resource for the economic and cultural progress of this alpine territory, becoming a designer of new horizons.

I nuovi modelli economico-culturali della società moderna stanno emarginando sempre di più i ritmi lenti del territorio alpino, ponendolo in competizione con una necessità di sempre maggior velocità, produzione quantitativa e connettività. Anche lo sviluppo territoriale urbano-centrico ha portato a una sempre maggior approssimazione culturale nei confronti dei territori montani, vissuti meno come opportunità e sempre più come territori di “barriera” ancor più che “frontiera”, intesa come impedimento ad una crescita dai ritmi incalzanti. Questo approccio impedisce all’uomo di comprendere la ricchezza culturale di questo microcosmo extraurbano che, tentando di rispecchiare le aspettative turistiche, ha spesso adottato stereotipi delocalizzati. Per mettere in atto un meccanismo di valorizzazione è opportuno utilizzare il paesaggio culturale montano, elemento di unicità e di elevata riconoscibilità nell’immaginario umano. Mai l’equilibrio tra uomo e natura ha raggiunto livelli di raffinatezza come nell’ambito montano, dove il primo, vista la difficoltà della sopravvivenza, ha sempre ascoltato e rispettato la seconda. La vita montana è tutt’ora scandita dai ritmi della natura ed è quindi inevitabile che la ripartenza di un territorio a rischio emarginazione debba iniziare dalla valorizzazione di questa collaborazione sempre più rara. La proposta progettuale risponde a questa esigenza, selezionando un percorso lineare che permette di conoscere attivamente e passivamente la Valle di Scalve attraverso il paesaggio. L’itinerario racconta non solo l’ecosistema montano, ma anche la storia e l’identità della sua popolazione. L’attraversamento di questi luoghi significativi e la spiegazione di come hanno impattato la storia e il paesaggio stesso rende il visitatore e gli abitanti consapevoli del territorio. Lo scopo diventa sia di turistico che di consapevolezza locale, diventando una celebrazione di come la popolazione nei secoli ha impreziosito la scenografia della Valle arricchendola di significati. Con questa nuova coscienza, il paesaggio diventa una nuova risorsa per il progresso economico e culturale di questo territorio alpino, diventando disegnatore di nuovi orizzonti.

Enhancement of the quality of the mountain landscape. Research and project proposal for Valle di Scalve

GUERINI, SARA
2019/2020

Abstract

The new economic and cultural models of modern society have gradually marginalized the slow pace of the Alpine territory, putting it in competition with an increasing necessity of higher speed, higher quantitative production, and connectivity. The urban-centric territorial development has also led to an increasing cultural approximation of the mountain territories. They are lived less as an opportunity and more as a “barrier”, being interpreted as an impediment to a rapid pace development. This approach prevents humans from comprehending the richness and the cultural relevancy of this extra-urban microcosm, which has often opted for delocalized stereotypes to best replicate tourist expectations. To implement this enhancement mechanism of local qualities, it is necessary to use mountain’s cultural landscape, which is an element of uniqueness and high recognizability in collective imagination. The balance between man and nature has never reached a higher level than in the mountains, where humans have always listened and respected the second. Mountain life is still marked by nature’s rhythm, which is considered the undisputed sovereign of the space and its life. For this reason, the recovery of this marginalized territory starts inevitably from the enhancement of this exceptional collaboration, which is more and more rare in these days. This design proposal meets this need, selecting a linear itinerary that allows the excursionists to learn about Valle di Scalve actively and passively through its landscape. This path narrates not only the local ecosystem, but also the history and the identity of its population. In this way the visitor and the inhabitants become more aware of the territory by crossing these significant places, which are linked to an explanation of how they have shaped the local history and landscape. The purpose becomes both of tourist nature and of local awareness, becoming a celebration of how the inhabitants have elevated and shaped the scenography of the valley with more meanings. With this new consciousness, the landscape becomes a new resource for the economic and cultural progress of this alpine territory, becoming a designer of new horizons.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
9-giu-2021
2019/2020
I nuovi modelli economico-culturali della società moderna stanno emarginando sempre di più i ritmi lenti del territorio alpino, ponendolo in competizione con una necessità di sempre maggior velocità, produzione quantitativa e connettività. Anche lo sviluppo territoriale urbano-centrico ha portato a una sempre maggior approssimazione culturale nei confronti dei territori montani, vissuti meno come opportunità e sempre più come territori di “barriera” ancor più che “frontiera”, intesa come impedimento ad una crescita dai ritmi incalzanti. Questo approccio impedisce all’uomo di comprendere la ricchezza culturale di questo microcosmo extraurbano che, tentando di rispecchiare le aspettative turistiche, ha spesso adottato stereotipi delocalizzati. Per mettere in atto un meccanismo di valorizzazione è opportuno utilizzare il paesaggio culturale montano, elemento di unicità e di elevata riconoscibilità nell’immaginario umano. Mai l’equilibrio tra uomo e natura ha raggiunto livelli di raffinatezza come nell’ambito montano, dove il primo, vista la difficoltà della sopravvivenza, ha sempre ascoltato e rispettato la seconda. La vita montana è tutt’ora scandita dai ritmi della natura ed è quindi inevitabile che la ripartenza di un territorio a rischio emarginazione debba iniziare dalla valorizzazione di questa collaborazione sempre più rara. La proposta progettuale risponde a questa esigenza, selezionando un percorso lineare che permette di conoscere attivamente e passivamente la Valle di Scalve attraverso il paesaggio. L’itinerario racconta non solo l’ecosistema montano, ma anche la storia e l’identità della sua popolazione. L’attraversamento di questi luoghi significativi e la spiegazione di come hanno impattato la storia e il paesaggio stesso rende il visitatore e gli abitanti consapevoli del territorio. Lo scopo diventa sia di turistico che di consapevolezza locale, diventando una celebrazione di come la popolazione nei secoli ha impreziosito la scenografia della Valle arricchendola di significati. Con questa nuova coscienza, il paesaggio diventa una nuova risorsa per il progresso economico e culturale di questo territorio alpino, diventando disegnatore di nuovi orizzonti.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/176309