”The utopia of the historic suburbs. The agriculture in the city and the architectural typologies of the city districts" bases its research development - and consequently its design - on the idea of improving a piece of the metropolitan city of Milan through the arrangement of architectural artifacts designed to respond to the needs of contemporary living. The method used distorts the current and established architectural and urban practices of planning, starting from the design of a series of prototype-archetypes based on a combination of form and function, within the form and history of architecture. The abacus of the types of service equipment becomes in fact a floating architecture, suspended between an imaginative world made up of infinite spaces and developments, and the tangible world of the man-made city, by definition realized and composed of overlapping layers. The new images of the abacus are composed according to the needs, expectations and prerogatives of an urban civitas in constant ideological and behavioral change, with the aim of predicting future scenarios of a more equitable futuristic way of life. The form-function element is further manifested through the awareness of the goals of the 2030 Agenda stipulated by the UN in 2015, whose objectives have been converted and integrated at different design levels: from the elaboration of the stereometric abacus of the typologies, up to the redevelopment of existing urban areas. The Greco district, identifiable as the portion of the city located in the north-west area of Milan Central Station and its northern development made up by viaducts and railway bridges, becomes fertile ground for the implementation of the utopian process of arrangement of the architectures of the elaborate services. The utopia developed was to propose a new formal and functional archipelago in order to break down the differences between center and periphery, between city and countryside. The design of the new experimental district takes into account the historical vocation of its places, a rural village that has become part of an industrial city, suffering from the inevitable processes of deindustrialization and modification of its morphological assets. In fact, the urban plan focuses on the constitution of a new specific architectural artifact suitable for cultivation in the city, capable of breaking down the differences between a productive countryside and a city of consumption.

“L’Utopia della periferia storica. L’agricoltura in città e le tipologie architettoniche di servizio al quartiere” fonda le basi del proprio sviluppo di ricerca – e conseguentemente progettuale – sull’idea di miglioramento di un pezzo di città metropolitana di Milano attraverso la disposizione di manufatti architettonici atti a rispondere alle esigenze del vivere contemporaneo. Il metodo utilizzato stravolge le consuete ed assodate pratiche architettoniche ed urbanistiche, parte dalla progettazione a priori di una serie di prototipi-archetipi fondati su un connubio fra forma e funzione, fra forma e storia dell’architettura. L’abaco delle tipologie delle attrezzature dei servizi diviene di fatto un’architettura fluttuante, sospesa fra un mondo immaginativo fatto di spazi e sviluppi infiniti, ed il mondo tangibile della città antropizzata, per definizione finita e composta da strati sovrapposti. Le nuove immagini dell’abaco vengono composte in funzione delle necessità, delle attese, delle aspettative e delle prerogative di una civitas urbana in continuo mutamento ideologico e comportamentale, con l’intento di prevedere scenari futuribili di un modo di vivere futuro più equo. Il legame forma-funzione si manifesta ulteriormente attraverso la presa di coscienza dei goals dell’Agenda 2030 stipulata dall’ONU nel 2015, i cui obiettivi sono stati trasposti ed integrati a differenti livelli di progettazione: dall’elaborazione dell’abaco stereometrico delle tipologie sino alla riqualificazione di aree urbane esistenti. Il quartiere di Greco, identificabile come la porzione di città posta nella zona nord-ovest rispetto alla Stazione Centrale di Milano ed al suo sviluppo settentrionale fatto di viadotti e ponti ferroviari, diviene terreno fertile per l’attuazione del processo utopico di disposizione delle architetture dei servizi elaborate. L’utopia elaborata è stata quella di proporre un nuovo arcipelago formale e funzionale al fine di abbattere le differenze fra centro e periferia, fra città e campagna. La progettazione del nuovo distretto sperimentale tiene conto della vocazione storica dei suoi luoghi, un borgo rurale divenuto parte di una città industriale, sofferente a causa degli inevitabili processi di deindustrializzazione e di modifica dei suoi assetti morfologici. Il piano urbanistico si focalizza infatti sulla costituzione di un nuovo manufatto architettonico specifico atto alla coltivazione in città, in grado di abbattere le differenziazioni fra una campagna produttrice ed una città dei consumi.

L'utopia della periferia storica. L'agricoltura in città e le tipologie architettoniche di servizio al quartiere

Ricci, Matteo
2020/2021

Abstract

”The utopia of the historic suburbs. The agriculture in the city and the architectural typologies of the city districts" bases its research development - and consequently its design - on the idea of improving a piece of the metropolitan city of Milan through the arrangement of architectural artifacts designed to respond to the needs of contemporary living. The method used distorts the current and established architectural and urban practices of planning, starting from the design of a series of prototype-archetypes based on a combination of form and function, within the form and history of architecture. The abacus of the types of service equipment becomes in fact a floating architecture, suspended between an imaginative world made up of infinite spaces and developments, and the tangible world of the man-made city, by definition realized and composed of overlapping layers. The new images of the abacus are composed according to the needs, expectations and prerogatives of an urban civitas in constant ideological and behavioral change, with the aim of predicting future scenarios of a more equitable futuristic way of life. The form-function element is further manifested through the awareness of the goals of the 2030 Agenda stipulated by the UN in 2015, whose objectives have been converted and integrated at different design levels: from the elaboration of the stereometric abacus of the typologies, up to the redevelopment of existing urban areas. The Greco district, identifiable as the portion of the city located in the north-west area of Milan Central Station and its northern development made up by viaducts and railway bridges, becomes fertile ground for the implementation of the utopian process of arrangement of the architectures of the elaborate services. The utopia developed was to propose a new formal and functional archipelago in order to break down the differences between center and periphery, between city and countryside. The design of the new experimental district takes into account the historical vocation of its places, a rural village that has become part of an industrial city, suffering from the inevitable processes of deindustrialization and modification of its morphological assets. In fact, the urban plan focuses on the constitution of a new specific architectural artifact suitable for cultivation in the city, capable of breaking down the differences between a productive countryside and a city of consumption.
BASSOLI, ANDREA ANTONIO
BERGAMASCHI, LUCA
FERRERI, GIOVANNI LUCA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
23-lug-2021
2020/2021
“L’Utopia della periferia storica. L’agricoltura in città e le tipologie architettoniche di servizio al quartiere” fonda le basi del proprio sviluppo di ricerca – e conseguentemente progettuale – sull’idea di miglioramento di un pezzo di città metropolitana di Milano attraverso la disposizione di manufatti architettonici atti a rispondere alle esigenze del vivere contemporaneo. Il metodo utilizzato stravolge le consuete ed assodate pratiche architettoniche ed urbanistiche, parte dalla progettazione a priori di una serie di prototipi-archetipi fondati su un connubio fra forma e funzione, fra forma e storia dell’architettura. L’abaco delle tipologie delle attrezzature dei servizi diviene di fatto un’architettura fluttuante, sospesa fra un mondo immaginativo fatto di spazi e sviluppi infiniti, ed il mondo tangibile della città antropizzata, per definizione finita e composta da strati sovrapposti. Le nuove immagini dell’abaco vengono composte in funzione delle necessità, delle attese, delle aspettative e delle prerogative di una civitas urbana in continuo mutamento ideologico e comportamentale, con l’intento di prevedere scenari futuribili di un modo di vivere futuro più equo. Il legame forma-funzione si manifesta ulteriormente attraverso la presa di coscienza dei goals dell’Agenda 2030 stipulata dall’ONU nel 2015, i cui obiettivi sono stati trasposti ed integrati a differenti livelli di progettazione: dall’elaborazione dell’abaco stereometrico delle tipologie sino alla riqualificazione di aree urbane esistenti. Il quartiere di Greco, identificabile come la porzione di città posta nella zona nord-ovest rispetto alla Stazione Centrale di Milano ed al suo sviluppo settentrionale fatto di viadotti e ponti ferroviari, diviene terreno fertile per l’attuazione del processo utopico di disposizione delle architetture dei servizi elaborate. L’utopia elaborata è stata quella di proporre un nuovo arcipelago formale e funzionale al fine di abbattere le differenze fra centro e periferia, fra città e campagna. La progettazione del nuovo distretto sperimentale tiene conto della vocazione storica dei suoi luoghi, un borgo rurale divenuto parte di una città industriale, sofferente a causa degli inevitabili processi di deindustrializzazione e di modifica dei suoi assetti morfologici. Il piano urbanistico si focalizza infatti sulla costituzione di un nuovo manufatto architettonico specifico atto alla coltivazione in città, in grado di abbattere le differenziazioni fra una campagna produttrice ed una città dei consumi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/177464