The borders zones are often perceived as spaces of conflict and separation rather than spaces of meeting and unity. The investigation aims to simulate a different approach towards border zones based on the idea of unity. The case of the sister cities of Juarez and El Paso divided by the U.S-MEX border will be utilized, due mainly because of the extreme spatial fragmentation, the marginalized border zone and the presence of a 6 m high wall along the borderline. These spatial fragmentations have also contributed to fragment the communities in both sides of the border creating a sense of detachment between them. The simulation consists of improving the border zone by introducing urban design interventions such as a new park in the area, addition of pedestrian and bike infrastructure and enhancement of adjacent underdeveloped areas in order to explore the possibility of reshaping the current marginalized character of the border zone into a space of encounter as well as to develop a backbone to connect public spaces in both sides. The addition of community hubs in the new park and current public spaces will be also part of the simulation. The idea is to develop a network of hubs among communities in both sides of the border to host events, workshops and activities in order to provide an insight of the situation of the sister cities, therefore exploring the possibility reinforcing the ties across borders and looking for a future prospect of collaboration between them.

Le zone di confine sono spesso percepite come spazi di conflitto e separazione piuttosto che spazi di incontro e unità. L’indagine mira a simulare un approccio diverso verso le zone di confine basato sull’idea di unità. Verrà utilizzato il caso delle città gemelle di Juarez ed El Paso divise dal confine USA-MEX, dovuto principalmente all’estrema frammentazione spaziale, alla zona di confine emarginata e alla presenza di un muro alto 6 metri lungo la linea di confine. Queste frammentazioni territoriale hanno anche contribuito a frammentare le comunità di entrambi i lati del confine creando un senso di distacco tra loro. La simulazione consiste nel migliorare la zona di confine introducendo interventi di design urbano come un nuovo parco nell’area, l’aggiunta di infrastrutture pedonali e ciclabili e la valorizzazione delle aree degradate adiacenti, al fine di esplorare la possibilità di rimodellare l’attuale carattere marginale della zona di confine in uno spazio di incontro, nonché di sviluppare una spina dorsale per collegare gli spazi pubblici in entrambi i lati. L’aggiunta di hub comunitari nel nuovo parco e negli attuali spazi pubblici sarà anche parte della simulazione. L’idea è quella di sviluppare una rete di hub tra le comunità di entrambi i lati del confine per ospitare eventi, workshop e attività al fine di fornire una visione della situazione delle città sorelle, esplorando quindi la possibilità di rafforzare i legami attraverso i confini e cercando una prospettiva futura di collaborazione tra loro.

From division line to spaces of encounter. Facing borders

De Anda Aranda, Jose Luis;VENZOR, ANGELICA XIMENA
2020/2021

Abstract

The borders zones are often perceived as spaces of conflict and separation rather than spaces of meeting and unity. The investigation aims to simulate a different approach towards border zones based on the idea of unity. The case of the sister cities of Juarez and El Paso divided by the U.S-MEX border will be utilized, due mainly because of the extreme spatial fragmentation, the marginalized border zone and the presence of a 6 m high wall along the borderline. These spatial fragmentations have also contributed to fragment the communities in both sides of the border creating a sense of detachment between them. The simulation consists of improving the border zone by introducing urban design interventions such as a new park in the area, addition of pedestrian and bike infrastructure and enhancement of adjacent underdeveloped areas in order to explore the possibility of reshaping the current marginalized character of the border zone into a space of encounter as well as to develop a backbone to connect public spaces in both sides. The addition of community hubs in the new park and current public spaces will be also part of the simulation. The idea is to develop a network of hubs among communities in both sides of the border to host events, workshops and activities in order to provide an insight of the situation of the sister cities, therefore exploring the possibility reinforcing the ties across borders and looking for a future prospect of collaboration between them.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
23-lug-2021
2020/2021
Le zone di confine sono spesso percepite come spazi di conflitto e separazione piuttosto che spazi di incontro e unità. L’indagine mira a simulare un approccio diverso verso le zone di confine basato sull’idea di unità. Verrà utilizzato il caso delle città gemelle di Juarez ed El Paso divise dal confine USA-MEX, dovuto principalmente all’estrema frammentazione spaziale, alla zona di confine emarginata e alla presenza di un muro alto 6 metri lungo la linea di confine. Queste frammentazioni territoriale hanno anche contribuito a frammentare le comunità di entrambi i lati del confine creando un senso di distacco tra loro. La simulazione consiste nel migliorare la zona di confine introducendo interventi di design urbano come un nuovo parco nell’area, l’aggiunta di infrastrutture pedonali e ciclabili e la valorizzazione delle aree degradate adiacenti, al fine di esplorare la possibilità di rimodellare l’attuale carattere marginale della zona di confine in uno spazio di incontro, nonché di sviluppare una spina dorsale per collegare gli spazi pubblici in entrambi i lati. L’aggiunta di hub comunitari nel nuovo parco e negli attuali spazi pubblici sarà anche parte della simulazione. L’idea è quella di sviluppare una rete di hub tra le comunità di entrambi i lati del confine per ospitare eventi, workshop e attività al fine di fornire una visione della situazione delle città sorelle, esplorando quindi la possibilità di rafforzare i legami attraverso i confini e cercando una prospettiva futura di collaborazione tra loro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/177715