In the last few years, urban regeneration is one of the issues which architects are most interested in. This work aims to understand how regeneration could create effects on places, looking at the case of the line. In the first part the argument is gradually developed by defining the main elements of the entire work. This argument starts from studying the meaning of the words to then arrive to choice the slow lines as possible tools and abandoned spaces as places where this reasoning could be experienced. The second part is focused on the situation of slow lines in the Italian context and analyzes their role in the existing policies. In particular, the Via Francigena and the Apulian Aqueduct Cycle path have been chosen to understand to explore their relationship between the territories. In the third part the lines are the starting point for a territorial regeneration which could join the different scales and small distant situation in a single vision.

La rigenerazione urbana è una delle questioni che negli ultimi anni sta interessando sempre di più architetti e urbanisti. L’obiettivo di questo lavoro è quello di indagare come una rigenerazione potrebbe creare degli effetti sui luoghi, guardando però il caso della linea. Nella prima parte della tesi la riflessione si costruisce gradualmente andando a definire le componenti che costituiranno la base dell’intero lavoro. Tale riflessione si basa principalmente sullo studio dell’etimologia delle parole che permette di chiarire i concetti fondamentali e creare un filo logico. Si parte quindi dal definire una rigenerazione lineare, per poi arrivare, all’individuazione delle linee lente come possibile strumento e degli spazi indecisi come i luoghi su cui sperimentare tale ragionamento. La seconda parte concentra l’attenzione sulla situazione delle linee di mobilità lenta nel panorama nazionale andando ad analizzare il loro ruolo nelle politiche presenti. In particolare, sono state individuate la Via Francigena e la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese per approfondire il loro rapporto con i territori attraversati. Le due linee sono poi riprese nella terza e ultima parte, diventando il punto di partenza per una rigenerazione dei territori che potrebbe unire le diverse scale e piccole situazioni distanti in un'unica visione.

Rifiorire da una linea. La Via Francigena e la Ciclovia dell'Acquedotto pugliese : un'opportunità per la rigenerazione dei territori

Toma, Gloria;INTROINI, VERONICA
2020/2021

Abstract

In the last few years, urban regeneration is one of the issues which architects are most interested in. This work aims to understand how regeneration could create effects on places, looking at the case of the line. In the first part the argument is gradually developed by defining the main elements of the entire work. This argument starts from studying the meaning of the words to then arrive to choice the slow lines as possible tools and abandoned spaces as places where this reasoning could be experienced. The second part is focused on the situation of slow lines in the Italian context and analyzes their role in the existing policies. In particular, the Via Francigena and the Apulian Aqueduct Cycle path have been chosen to understand to explore their relationship between the territories. In the third part the lines are the starting point for a territorial regeneration which could join the different scales and small distant situation in a single vision.
MOSCARELLI, ROSSELLA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
23-lug-2021
2020/2021
La rigenerazione urbana è una delle questioni che negli ultimi anni sta interessando sempre di più architetti e urbanisti. L’obiettivo di questo lavoro è quello di indagare come una rigenerazione potrebbe creare degli effetti sui luoghi, guardando però il caso della linea. Nella prima parte della tesi la riflessione si costruisce gradualmente andando a definire le componenti che costituiranno la base dell’intero lavoro. Tale riflessione si basa principalmente sullo studio dell’etimologia delle parole che permette di chiarire i concetti fondamentali e creare un filo logico. Si parte quindi dal definire una rigenerazione lineare, per poi arrivare, all’individuazione delle linee lente come possibile strumento e degli spazi indecisi come i luoghi su cui sperimentare tale ragionamento. La seconda parte concentra l’attenzione sulla situazione delle linee di mobilità lenta nel panorama nazionale andando ad analizzare il loro ruolo nelle politiche presenti. In particolare, sono state individuate la Via Francigena e la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese per approfondire il loro rapporto con i territori attraversati. Le due linee sono poi riprese nella terza e ultima parte, diventando il punto di partenza per una rigenerazione dei territori che potrebbe unire le diverse scale e piccole situazioni distanti in un'unica visione.
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