Riesi as a festival. Fighting depopulation in rural areas of Italy through cultural re-activation

This research originates from my participation in the ‘LURT - Laboratorio Umano di Rigenerazione Territoriale’ architectural workshop in Riesi, a municipality located across the Rural Areas of Sicily (Italy), during the summer of 2020. The initiative involved the recovery and re-design of an abandoned Villa that was seized from the mafia, to be returned to the local community as a public, renewed open space named ‘CIVICOCIVICO’. But what will become of this space without a clear strategy or program to create value and a meaning for the citizens? And what kind of service or framework could result as meaningful to them, considering the municipality’s current issues as a Rural Area? Rural Areas are defined by the SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne, e.d.) as areas that are significantly distant from the Essential Service Providers — that is education, healthcare, mobility, etc. They occupy almost 60% of the total Italian floor area and their inhabitants make up for almost 25% of the national population; this makes their relevance at least as important as urbanized centres, both for their current challenges and future opportunities of development. Among their most urgent issues, these lands have been suffering from an increasing demographic contraction trend over the last decade, with depopulation as its main account, especially between the community of young people who tend to emigrate in search of new working and cultural horizons. Riesi, in particular, is characterized by a “draining” scenario, studded by dismissed spaces across the city centre and a rambling social inertia among the newest generations, especially after the recent disappearance of its cultural and art-related initiatives and associations.The thesis is a mean for me to research in depth around the theme of Rural Areas in Italy, specifically with a site-specific focus on Riesi and its citizens, with which I aim to collaborate through participatory approaches to design a framework aimed at re-activating the (seemingly lost) local cultural landscape. The first part of this research presents a comparative review of data and strategies about Rural Areas, starting with an eye on the world and converging into Riesi as a focus context through a historical-demographic and socio-economic analysis of its inhabitants, with the aim to frame a design question that may drive the following steps. The second half is characterized by a review of case studies that are a collection of (1) projects and organizations which work in the same focus area, or (2) that share patterns with my idea, and (3) a selection of inspirational case studies from the world of visual arts and cultural events. After this comparison, the design process develops as a collaborative activity through co-design sessions and workshops with both local citizens living in Riesi and external contributors/experts: a methodology that aims to involve the main stakeholders to add value to my project and align shared objectives with those who are directly involved. At last, the thesis showcases the proposal of a service concept in the form of an arts Festival, conceived not only as an event but rather as a cultural framework for Riesi, whose program and phases may develop as a continuous flow over time. The introduction of an external community of creatives and researchers through a program of residencies may thus work as a “sowing” process for the city’s cultural landscape and thus open its borders to the surrounding world.

Questa ricerca nasce a seguito della mia partecipazione al workshop di architettura ‘LURT - Laboratorio Umano di Rigenerazione Territoriale’ avvenuto a Riesi, comune localizzato nelle Aree Interne della Sicilia, durante il corso dell’estate 2020. L’iniziativa prevedeva la ristrutturazione e riprogettazione di una Villa abbandonata confiscata alla mafia, per restituirla alla comunità locale come rinnovato spazio pubblico dal nome di ‘CIVICOCIVICO’. Ma cosa ne sarà di questo spazio senza una chiara strategia o un programma atto a creare sia valore che significato per i suoi cittadini? E quali tipi di servizio o struttura possono diventare significativi per Riesi, considerando le attuali problematiche dovute alla sua natura di Area Interna? Le Aree Interne sono definite dalla SNAI (Strategia Nazionale per le Aree Interne) come spazi significativamente distanti dai ‘Centri di Erogazione di Servizi Essenziali’ — ovvero l’istruzione, la salute, la mobilità, ecc. Esse occupano circa il 60% del suolo totale Italiano ed i loro abitanti compongono circa un quarto della popolazione nazionale; ciò rende la loro rilevanza almeno tanto importante quanto quella dei centri urbanizzati, sia per le loro sfide correnti che per le loro future opportunità di sviluppo. Tra le problematiche più rilevanti e urgenti di queste terre, vi è un sofferto incremento della contrazione demografica negli ultimi decenni, causato principalmente dal fenomeno dello spopolamento, specialmente tra i giovani che tendono ad emigrare in cerca di nuovi orizzonti lavorativi e culturali. Riesi, in particolare, è caratterizzata da uno scenario “arido”, essendo costellata da spazi abbandonati per tutto lo spazio urbano e da una divagante inerzia sociale delle nuove generazioni, accentuata dopo la recente scomparsa delle iniziative artistiche e delle associazioni culturali locali. Questa tesi rappresenta un mezzo attraverso cui svolgere una ricerca approfondita sul tema delle Aree Interne in Italia, con un focus specifico su Riesi ed i suoi cittadini, insieme ai quali intendo collaborare impiegando approcci partecipatori per la progettazione di un “framework” atto a riattivare il paesaggio culturale locale (il quale sembra apparentemente scomparso). La prima parte di questa ricerca presenta uno studio comparativo di dati e strategie per le Aree Interne, partendo da uno sguardo generale sul mondo per poi convergere a Riesi come contesto focale, attraverso un’analisi storico-demografica e socio-economica dei suoi abitanti, con lo scopo di formulare una domanda progettuale che possa indirizzare gli step successivi. La seconda metà è caratterizzata da una revisione di casi studio formati da una collezione di (1) progetti e organizzazioni che lavorano nella stessa area tematica, o (2) che condividono caratteristiche e strutture simili alla mia idea, e (3) una selezione di casi d’ispirazione provenienti dal mondo delle arti visive e degli eventi culturali. A seguito di questa comparazione, il processo progettuale si sviluppa attraverso attività collaborative durante sessioni di co-design e workshops — sia insieme ai cittadini locali di Riesi, che con esperti e professionisti esterni: una metodologia che mira a coinvolgere gli stakeholders più importanti per aggiungere valore al progetto, ed per allineare gli obiettivi comuni insieme ai gruppi di persone direttamente coinvolti. Infine, la tesi propone un concept di servizio che prende la forma di un Festival Artistico, concepito non solo come un singolo evento, ma piuttosto come un nuovo framework culturale per Riesi, il cui programma e le cui fasi possano svilupparsi nel tempo similmente ad un flusso continuo. L’introduzione di una comunità di creativi e ricercatori esterna attraverso un programma di residenze può quindi fungere come processo di “semina” per il paesaggio culturale cittadino, ed aprire così i bordi della città al mondo che la circonda.