The research work started observing the mediatic representation belonging to the recent urban redevelopments inside the city of Milano. The review of the mainstream narrative through the main national newspapers have revealed the very specific and limited topics that build the idea of the ‘Modello Milano’. These discoveries and a series of interviews have constituted the interpretative framework for acknowledging the contradictions of the mediatic construction of the ‘Modello Milano’ and the material reality of the processes that characterize it.  Throughout the research have been observed how the urban redevelopments of many areas of the city are not isolated interventions but, on the contrary, are connected by few private developers, predefined aesthetic and spatial organization principles, and overall operate as expression of the financialization. Furthermore, the built case studies of CityLife and Porta Nuova show how these operations have already established benchmarks for future developments in other areas of the city. In this framework of soft-regulation, in which public institutions withdraw from the role of main player, the private developers and investment funds emerge as the main driver of the city’s transformation.  The narrative plays a critical role in shaping the public consent towards the redevelopments. Sustainability and inclusivity become the main elements of pacification in the politico-economical processes of city-making. Architecture and public spaces are advertised with a precise linguistic and visual vocabulary, becoming colonizers of the collective imaginary as well as of material reality. In fact, behind the narrative lies an heterogeneous set of contradictions and problematics. In this sense the myth of the new city appears to be a process of misrepresentation, or partial representation, of the much more complex reality of the city-making processes. Financialization of the housing, uneven economic growth, alienation of collective assets, displacement pressure on the most vulnerable categories and an overall change in socio-economic structure display a very different portrait of Milano as a changing city.

Il lavoro di ricerca è partito dall’osservazione della rappresentazione mediatica delle recenti riqualificazioni urbane all’interno della città di Milano. L'analisi della narrativa, attraverso i principali quotidiani nazionali, ha rivelato i temi che costruiscono l’idea del ‘Modello Milano’. Queste osservazioni e una serie di interviste hanno costituito il quadro interpretativo per riconoscere le contraddizioni del ‘Modello Milano’ e la realtà materiale dei processi che lo caratterizzano. Nel corso della ricerca è stato osservato come le riqualificazioni urbane di molte aree della città non sono interventi isolati ma, al contrario, sono caratterizzati da un insieme limitato di sviluppatori, da principi estetici e di organizzazione spaziale predefiniti, e nel complesso operano come espressione principale della finanziarizzazione. Inoltre, lo studio dei casi realizzati di Citylife e Porta Nuova mostrano come queste operazioni abbiano già stabilito i parametri di riferimento per sviluppi futuri all'interno della città. In questo contesto di soft-regulation, in cui le istituzioni pubbliche si ritirano dal ruolo di attore principale, gli sviluppatori privati e i fondi di investimento emergono come motore trainante della trasformazione della città. La narrazione gioca un ruolo fondamentale nel plasmare il consenso pubblico verso le riqualificazioni. La sostenibilità e l’inclusione diventano i principali elementi di pacificazione nei processi politico-economici della trasformazione della città. Architetture e spazi pubblici vengono pubblicizzati con un preciso vocabolario linguistico e visivo, diventando colonizzatori dell’immaginario collettivo oltre che della realtà materiale. Infatti, dietro alla narrazione si cela un insieme eterogeneo di contraddizioni e problematiche. In questo senso il mito della new city sembra essere un processo di distorsione, o rappresentazione parziale, della realtà. La finanziarizzazione della casa, l’ineguale crescita economica, l’alienazione degli asset collettivi, la pressione sulle categorie socialmente più vulnerabili mostrano un ritratto molto diverso di Milano come città che si trasforma.

Building the new city. A counter-narrative of the urban regeneration processes in Milano

Peja, Alessandro
2020/2021

Abstract

The research work started observing the mediatic representation belonging to the recent urban redevelopments inside the city of Milano. The review of the mainstream narrative through the main national newspapers have revealed the very specific and limited topics that build the idea of the ‘Modello Milano’. These discoveries and a series of interviews have constituted the interpretative framework for acknowledging the contradictions of the mediatic construction of the ‘Modello Milano’ and the material reality of the processes that characterize it.  Throughout the research have been observed how the urban redevelopments of many areas of the city are not isolated interventions but, on the contrary, are connected by few private developers, predefined aesthetic and spatial organization principles, and overall operate as expression of the financialization. Furthermore, the built case studies of CityLife and Porta Nuova show how these operations have already established benchmarks for future developments in other areas of the city. In this framework of soft-regulation, in which public institutions withdraw from the role of main player, the private developers and investment funds emerge as the main driver of the city’s transformation.  The narrative plays a critical role in shaping the public consent towards the redevelopments. Sustainability and inclusivity become the main elements of pacification in the politico-economical processes of city-making. Architecture and public spaces are advertised with a precise linguistic and visual vocabulary, becoming colonizers of the collective imaginary as well as of material reality. In fact, behind the narrative lies an heterogeneous set of contradictions and problematics. In this sense the myth of the new city appears to be a process of misrepresentation, or partial representation, of the much more complex reality of the city-making processes. Financialization of the housing, uneven economic growth, alienation of collective assets, displacement pressure on the most vulnerable categories and an overall change in socio-economic structure display a very different portrait of Milano as a changing city.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
23-lug-2021
2020/2021
Il lavoro di ricerca è partito dall’osservazione della rappresentazione mediatica delle recenti riqualificazioni urbane all’interno della città di Milano. L'analisi della narrativa, attraverso i principali quotidiani nazionali, ha rivelato i temi che costruiscono l’idea del ‘Modello Milano’. Queste osservazioni e una serie di interviste hanno costituito il quadro interpretativo per riconoscere le contraddizioni del ‘Modello Milano’ e la realtà materiale dei processi che lo caratterizzano. Nel corso della ricerca è stato osservato come le riqualificazioni urbane di molte aree della città non sono interventi isolati ma, al contrario, sono caratterizzati da un insieme limitato di sviluppatori, da principi estetici e di organizzazione spaziale predefiniti, e nel complesso operano come espressione principale della finanziarizzazione. Inoltre, lo studio dei casi realizzati di Citylife e Porta Nuova mostrano come queste operazioni abbiano già stabilito i parametri di riferimento per sviluppi futuri all'interno della città. In questo contesto di soft-regulation, in cui le istituzioni pubbliche si ritirano dal ruolo di attore principale, gli sviluppatori privati e i fondi di investimento emergono come motore trainante della trasformazione della città. La narrazione gioca un ruolo fondamentale nel plasmare il consenso pubblico verso le riqualificazioni. La sostenibilità e l’inclusione diventano i principali elementi di pacificazione nei processi politico-economici della trasformazione della città. Architetture e spazi pubblici vengono pubblicizzati con un preciso vocabolario linguistico e visivo, diventando colonizzatori dell’immaginario collettivo oltre che della realtà materiale. Infatti, dietro alla narrazione si cela un insieme eterogeneo di contraddizioni e problematiche. In questo senso il mito della new city sembra essere un processo di distorsione, o rappresentazione parziale, della realtà. La finanziarizzazione della casa, l’ineguale crescita economica, l’alienazione degli asset collettivi, la pressione sulle categorie socialmente più vulnerabili mostrano un ritratto molto diverso di Milano come città che si trasforma.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/177940