The research offers a novel approach to studying the vaulted systems, proposing new parameters for a more inclusive classification that goes beyond the traditional-typology-geometric criteria. The new parameters are borrowed from the geometric-constructive concepts of the stereotomic lexicon (maîtresses voûtes, voûte sur le plan d'une autre voûte) and from the study of vaults presented by Guarino Guarini in the Architettura Civile (1737) (construction figures), the first treatise in Italy to introduce stereotomy. The study deals with the three variants of the brick-masonry cloister vaults: frame vaults, fasce vaults and planterian vaults. The cultural, geographical-temporal framework expands to Lombardy, Piedmont, part of Emilia-Romagna and Veneto, from the second half of the 16th century to the end of the 18th century. During this period, an architectural and artistic heritage of incredible value has materialized, witnessing the spread of know-how kept by specialized groups of craftsmen active in Northern Italy. The research path employs an in-depth investigation of selected case studies to connect the constructive hypotheses developed following the technical literature. The geometrical survey was carried out through traditional and innovative instrumentation, such as laser scanning, photogrammetry and thermal imaging documentation. Catalogues were drafted for each 'family' of vaulted systems and added to the appendix. The database was created on GIS for open use of the data. On the one hand, the historical construction logic knowledge aims to reconstruct the 'history' and the 'dissemination' of the three families of vaults - defining the reasons underlying their diffusion. On the other hand, it improves the understanding of decay phenomena, contributing to a goal of great importance, not just technical-scientific, but also economic-social: to consciously preserve the built heritage.

La ricerca vuole offrire un diverso approccio allo studio delle strutture voltate, proponendo nuovi parametri, per definire cataloghi più inclusivi rispetto alla classificazione derivata dai tradizionali criteri geometrici della tipologia, mutuati dai concetti geometrico-costruttivi del lessico stereotomico (maîtresses voûtes, voûte sur le plan d’une autre voûte) e dalla trattazione delle volte offerta da Guarino Guarini nell’Architettura Civile (1737) (figure costruttive), primo trattato in Italia a introdurre la stereotomia. Lo studio si occupa di tre varianti di volte a padiglione in laterizio, non corrispondenti ai parametri tradizionalmente definiti: le volte a telaio di archi, a fasce e planteriane. L’ambito culturale, geografico e temporale, preso in considerazione riguarda la Lombardia, il Piemonte, in parte l’Emilia-Romagna e il Veneto, dalla seconda metà del XVI alla fine del XVIII secolo, dove si è materializzato un patrimonio architettonico e artistico di incredibile valore, testimone della diffusione di un saper fare custodito dai gruppi specializzati di maestranze attive nel Nord Italia. Il percorso di ricerca si è avvalso dell’indagine approfondita di alcuni casi studio, che hanno mostrato un collegamento con le ipotesi costruttive sviluppate seguendo la letteratura tecnica, attraverso strumentazione tradizionale e innovativa, come il laser scanner, la fotogrammetria e le riprese termografiche. Per ciascuna ‘famiglia’ di strutture voltate sono stati elaborati dei cataloghi, consultabili in appendice, confluiti nel database, realizzato su supporto GIS, per una fruizione più aperta dei dati. La conoscenza delle logiche costruttive storiche non è solo finalizzata a ricostruire una ‘storia’ e una ‘geografia’ delle tre famiglie di volte per definirne le ragioni sottese alla diffusione, ma consente anche di migliorare la comprensione dei processi di dissesto e di degrado, contribuendo a un obiettivo di grande rilevanza, non solo tecnico-scientifico, ma anche economico-sociale: l’intervento consapevole sul patrimonio costruito.

Storia e geografia della volta in laterizio nell'Età Moderna nel Nord Italia. Pratiche costruttive delle volte a padiglione tra XVI e XVIII secolo nell'architettura civile

Stanga, Chiara
2020/2021

Abstract

The research offers a novel approach to studying the vaulted systems, proposing new parameters for a more inclusive classification that goes beyond the traditional-typology-geometric criteria. The new parameters are borrowed from the geometric-constructive concepts of the stereotomic lexicon (maîtresses voûtes, voûte sur le plan d'une autre voûte) and from the study of vaults presented by Guarino Guarini in the Architettura Civile (1737) (construction figures), the first treatise in Italy to introduce stereotomy. The study deals with the three variants of the brick-masonry cloister vaults: frame vaults, fasce vaults and planterian vaults. The cultural, geographical-temporal framework expands to Lombardy, Piedmont, part of Emilia-Romagna and Veneto, from the second half of the 16th century to the end of the 18th century. During this period, an architectural and artistic heritage of incredible value has materialized, witnessing the spread of know-how kept by specialized groups of craftsmen active in Northern Italy. The research path employs an in-depth investigation of selected case studies to connect the constructive hypotheses developed following the technical literature. The geometrical survey was carried out through traditional and innovative instrumentation, such as laser scanning, photogrammetry and thermal imaging documentation. Catalogues were drafted for each 'family' of vaulted systems and added to the appendix. The database was created on GIS for open use of the data. On the one hand, the historical construction logic knowledge aims to reconstruct the 'history' and the 'dissemination' of the three families of vaults - defining the reasons underlying their diffusion. On the other hand, it improves the understanding of decay phenomena, contributing to a goal of great importance, not just technical-scientific, but also economic-social: to consciously preserve the built heritage.
GIAMBRUNO, MARIA CRISTINA
GRIMOLDI, ALBERTO
LANDI, ANGELO GIUSEPPE
22-lug-2021
History and dissemination of brick-masonry vaults in Northern Italy. Cloister vaults construction techniques between 16th and 18th centuries
La ricerca vuole offrire un diverso approccio allo studio delle strutture voltate, proponendo nuovi parametri, per definire cataloghi più inclusivi rispetto alla classificazione derivata dai tradizionali criteri geometrici della tipologia, mutuati dai concetti geometrico-costruttivi del lessico stereotomico (maîtresses voûtes, voûte sur le plan d’une autre voûte) e dalla trattazione delle volte offerta da Guarino Guarini nell’Architettura Civile (1737) (figure costruttive), primo trattato in Italia a introdurre la stereotomia. Lo studio si occupa di tre varianti di volte a padiglione in laterizio, non corrispondenti ai parametri tradizionalmente definiti: le volte a telaio di archi, a fasce e planteriane. L’ambito culturale, geografico e temporale, preso in considerazione riguarda la Lombardia, il Piemonte, in parte l’Emilia-Romagna e il Veneto, dalla seconda metà del XVI alla fine del XVIII secolo, dove si è materializzato un patrimonio architettonico e artistico di incredibile valore, testimone della diffusione di un saper fare custodito dai gruppi specializzati di maestranze attive nel Nord Italia. Il percorso di ricerca si è avvalso dell’indagine approfondita di alcuni casi studio, che hanno mostrato un collegamento con le ipotesi costruttive sviluppate seguendo la letteratura tecnica, attraverso strumentazione tradizionale e innovativa, come il laser scanner, la fotogrammetria e le riprese termografiche. Per ciascuna ‘famiglia’ di strutture voltate sono stati elaborati dei cataloghi, consultabili in appendice, confluiti nel database, realizzato su supporto GIS, per una fruizione più aperta dei dati. La conoscenza delle logiche costruttive storiche non è solo finalizzata a ricostruire una ‘storia’ e una ‘geografia’ delle tre famiglie di volte per definirne le ragioni sottese alla diffusione, ma consente anche di migliorare la comprensione dei processi di dissesto e di degrado, contribuendo a un obiettivo di grande rilevanza, non solo tecnico-scientifico, ma anche economico-sociale: l’intervento consapevole sul patrimonio costruito.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/178107