The teaching of history conveys not only skills and knowledge, but also values and attitudes that relate to the civil and political sphere as well as to our own consciousness. In our Country, the Public History and all those activities that aim at teaching history for and with the public, experienced difficulties in defining the boundaries of their identity, especially regarding the history of the Italian Republic. The aim of the last twenty years of historical and political research is no longer to educate people, but rather to reach an audience, in any way and by any means, regardless of the truthfulness or the level of approximation of what is being communicated. The national memory, in particular the one relating to the Years of Lead and to the so-called Strategy of Tension, has been reduced to a series of conspiracies, dark areas and unfinished plots, in which truth and authentic history seem to be at the mercy of a “superior will” able to define what is worthy of being remembered and what is destined to oblivion. The historiographic deed, and more generally the good public use of history, should instead be the product of a selection process, in which the historian-communicator tries in every way to match the narrated practices with the scientific nature of sources and facts. The objective should be to actively train the public spirit through education, reflection, understanding and innovation. This is the background on which this communication design project is set. It began with the reading, analysis and synthesis of court records, which, due to the organic and systematic way in which they have explored this historical period, have proven to be the only reliable source and effective tool capable of shedding light on this unconventional war that was fought for decades on our national soil. Starting from this point, this thesis project was developed around the research of new interpretative, translative and representative methods, new languages and new media to exploit these documents for the dissemination of a historical truth that is as clear and objective as possible. The result is the design of an editorial series of interactive magazines dedicated to the massacres of the Years of Lead. Through monthly issues, these magazines will try on one hand to convey the complexity of the events and moments studied, simplifying them from a readability and memorability point of view, and on the other hand, to increase citizens’ awareness, especially that of younger generations. All of this so that people can, thanks to the power of historical knowledge, first of all “know” and consequently “not forget”.

Più che con altri tipi di insegnamento, la storia consente di trasmettere non solo competenze e conoscenze, ma anche valori e atteggiamenti che hanno a che fare sia con la sfera civile e politica sia con quella della propria coscienza. Nel nostro Paese la cosiddetta Public History, nonché l’insieme di tutte quelle attività che si propongono di fare storia per e con il pubblico, ha avuto particolari difficoltà nel delineare i confini della propria identità, soprattutto in merito alla storia dell’Italia Repubblicana. L’obiettivo degli ultimi vent’anni di ricerca storico-politica non sembra più quello di un popolo da educare ma di un’audience da raggiungere, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, a prescindere quindi dalla veridicità o dal livello di approfondimento di quanto si sta comunicando. La memoria nazionale, specialmente quella relativa agli Anni di Piombo e alla cosiddetta Strategia della Tensione, si è ridotta ad una serie di complotti, zone buie e trame inconcluse, in cui la verità e la storia per così dire autentica sembrano in balia di una “volontà superiore”, in grado di determinare ciò che è degno di essere ricordato e ciò che invece è destinato all’oblio. L’impresa storiografica, e in generale il buon uso pubblico che si fa della storia, dovrebbero invece essere figlie di un processo di selezione, in cui lo storico-divulgatore cerca in tutti i modi di far coincidere le pratiche del racconto con la scientificità di fonti e fatti. L’obiettivo dovrebbe essere quello di formare attivamente lo spirito pubblico attraverso l’educazione, la riflessione, la comprensione e l’innovazione. In questo scenario si va ad inserire questo progetto di design della comunicazione, iniziato dalla lettura, dall’analisi e dalla sintesi degli atti giudiziari. Negli ultimi anni, per l’organicità e la sistematicità con cui essi hanno approfondito questo periodo storico, si sono dimostrati come l’unica fonte attendibile e l’unico strumento efficace in grado di fare luce su questa guerra del tutto non convenzionale che si è combattuta per decenni sul nostro suolo nazionale. Da qui il lavoro di tesi si è sviluppato attorno alla ricerca di nuove modalità interpretative, traduttive e rappresentative, nuovi linguaggi e nuovi supporti, che sfruttino proprio questi documenti per la diffusione e la divulgazione di una verità storica il più possibile chiara ed oggettiva. Il risultato è stata la progettazione di una collana editoriale di inserti interattivi dedicati alle stragi degli anni di Piombo che, con cadenza mensile, cercheranno da un lato di restituire la complessità degli eventi e dei momenti studiati, semplificandoli da un punto di vista di leggibilità e memorabilità, dall’altro proveranno ad accrescere la consapevolezza dei cittadini, con una particolare attenzione verso le nuove generazioni. Il tutto affinché essi possano, grazie alle armi del sapere storico, prima di tutto conoscere e, conseguentemente, non dimenticare.

Ore 10:25. 2 Agosto 1980. La strage di Bologna. Traduzione visiva degli atti giudiziari in cronaca divulgativa

Stefani, Elena
2020/2021

Abstract

The teaching of history conveys not only skills and knowledge, but also values and attitudes that relate to the civil and political sphere as well as to our own consciousness. In our Country, the Public History and all those activities that aim at teaching history for and with the public, experienced difficulties in defining the boundaries of their identity, especially regarding the history of the Italian Republic. The aim of the last twenty years of historical and political research is no longer to educate people, but rather to reach an audience, in any way and by any means, regardless of the truthfulness or the level of approximation of what is being communicated. The national memory, in particular the one relating to the Years of Lead and to the so-called Strategy of Tension, has been reduced to a series of conspiracies, dark areas and unfinished plots, in which truth and authentic history seem to be at the mercy of a “superior will” able to define what is worthy of being remembered and what is destined to oblivion. The historiographic deed, and more generally the good public use of history, should instead be the product of a selection process, in which the historian-communicator tries in every way to match the narrated practices with the scientific nature of sources and facts. The objective should be to actively train the public spirit through education, reflection, understanding and innovation. This is the background on which this communication design project is set. It began with the reading, analysis and synthesis of court records, which, due to the organic and systematic way in which they have explored this historical period, have proven to be the only reliable source and effective tool capable of shedding light on this unconventional war that was fought for decades on our national soil. Starting from this point, this thesis project was developed around the research of new interpretative, translative and representative methods, new languages and new media to exploit these documents for the dissemination of a historical truth that is as clear and objective as possible. The result is the design of an editorial series of interactive magazines dedicated to the massacres of the Years of Lead. Through monthly issues, these magazines will try on one hand to convey the complexity of the events and moments studied, simplifying them from a readability and memorability point of view, and on the other hand, to increase citizens’ awareness, especially that of younger generations. All of this so that people can, thanks to the power of historical knowledge, first of all “know” and consequently “not forget”.
MAURI, MICHELE
ARC III - Scuola del Design
23-lug-2021
2020/2021
Più che con altri tipi di insegnamento, la storia consente di trasmettere non solo competenze e conoscenze, ma anche valori e atteggiamenti che hanno a che fare sia con la sfera civile e politica sia con quella della propria coscienza. Nel nostro Paese la cosiddetta Public History, nonché l’insieme di tutte quelle attività che si propongono di fare storia per e con il pubblico, ha avuto particolari difficoltà nel delineare i confini della propria identità, soprattutto in merito alla storia dell’Italia Repubblicana. L’obiettivo degli ultimi vent’anni di ricerca storico-politica non sembra più quello di un popolo da educare ma di un’audience da raggiungere, in qualsiasi modo e con qualsiasi mezzo, a prescindere quindi dalla veridicità o dal livello di approfondimento di quanto si sta comunicando. La memoria nazionale, specialmente quella relativa agli Anni di Piombo e alla cosiddetta Strategia della Tensione, si è ridotta ad una serie di complotti, zone buie e trame inconcluse, in cui la verità e la storia per così dire autentica sembrano in balia di una “volontà superiore”, in grado di determinare ciò che è degno di essere ricordato e ciò che invece è destinato all’oblio. L’impresa storiografica, e in generale il buon uso pubblico che si fa della storia, dovrebbero invece essere figlie di un processo di selezione, in cui lo storico-divulgatore cerca in tutti i modi di far coincidere le pratiche del racconto con la scientificità di fonti e fatti. L’obiettivo dovrebbe essere quello di formare attivamente lo spirito pubblico attraverso l’educazione, la riflessione, la comprensione e l’innovazione. In questo scenario si va ad inserire questo progetto di design della comunicazione, iniziato dalla lettura, dall’analisi e dalla sintesi degli atti giudiziari. Negli ultimi anni, per l’organicità e la sistematicità con cui essi hanno approfondito questo periodo storico, si sono dimostrati come l’unica fonte attendibile e l’unico strumento efficace in grado di fare luce su questa guerra del tutto non convenzionale che si è combattuta per decenni sul nostro suolo nazionale. Da qui il lavoro di tesi si è sviluppato attorno alla ricerca di nuove modalità interpretative, traduttive e rappresentative, nuovi linguaggi e nuovi supporti, che sfruttino proprio questi documenti per la diffusione e la divulgazione di una verità storica il più possibile chiara ed oggettiva. Il risultato è stata la progettazione di una collana editoriale di inserti interattivi dedicati alle stragi degli anni di Piombo che, con cadenza mensile, cercheranno da un lato di restituire la complessità degli eventi e dei momenti studiati, semplificandoli da un punto di vista di leggibilità e memorabilità, dall’altro proveranno ad accrescere la consapevolezza dei cittadini, con una particolare attenzione verso le nuove generazioni. Il tutto affinché essi possano, grazie alle armi del sapere storico, prima di tutto conoscere e, conseguentemente, non dimenticare.
File allegati
File Dimensione Formato  
916712_STEFANI_ELENA_TESI.pdf

accessibile in internet per tutti

Dimensione 35.78 MB
Formato Adobe PDF
35.78 MB Adobe PDF Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/178127