Multifunctional third place in post-COVID era

Over the past 100 years, global warming, rapid globalization and urbanization, intensive international airline coverage, and closer international exchange have led to more frequent and rapid outbreaks of infectious diseases. The emergent of the global pandemic COVID-19 has been critically challenging and threatening social interaction of urban life as public activities are restricted to minimum with containment measures and travel restrictions for the purpose of slowing down the spreading of coronavirus and ensuring public health. In Milan, public spaces need to change and adapt to new catalogues and criteria that can be more resilient and sustainable in post-pandemic conditions. In contrast to the large park systems that developed in the 18th century, more independent and decentralized micro public spaces will have the potential to cover all spaces, including peripheral areas and surrounding suburbs that do not have access to large urban spaces. Layers of sociability, flexibility, utility, and users will together form new multifunctional third place, creating regenerative elements for the city of the future, not only aesthetically, but also triggering economic, social, and environmental benefits through which economic production, cultural exchange and the organization of activities can be reactivated, giving new meaning and roles to urban space.

Negli ultimi 100 anni, il riscaldamento globale, la rapida globalizzazione e urbanizzazione, l'intensa copertura delle linee aeree internazionali e i più stretti scambi internazionali hanno portato a focolai più frequenti e rapidi di malattie infettive. L'emergere della pandemia globale COVID-19 ha messo criticamente in discussione e minacciato l'interazione sociale della vita urbana, poiché le attività pubbliche sono limitate al minimo con misure di contenimento e restrizioni di viaggio allo scopo di rallentare la diffusione del coronavirus e garantire la salute pubblica. A Milano, gli spazi pubblici devono cambiare e adattarsi a nuovi esempi e criteri, più resilienti e sostenibili in condizioni post-pandemiche. In contrasto con i grandi sistemi di parchi che si sono sviluppati nel XVIII secolo, micro spazi pubblici più indipendenti e decentralizzati avranno il potenziale per coprire tutte le aree urbane, comprese quelle periferiche e metropolitane circostanti che non hanno accesso ai grandi spazi pubblici. Strati di socievolezza, flessibilità, utilità e utenti formeranno insieme un nuovo terzo luogo multifunzionale, creando elementi rigenerativi per la città del futuro. Questi luoghi potranno riattivarsi non solo esteticamente, ma anche innescando benefici economici, sociali e ambientali attraverso la produzione economica, lo scambio culturale e l'organizzazione di attività, dando nuovo significato e ruoli allo spazio urbano.