The project of the Amba Aradam / Ipponio station-museum of Metro C in Rome is based on the relationship between metropolitan infrastructural planning and the complexity of the stratification of the historical city, a cultural as well as physical journey through past and present. The Amba Aradam / Ipponio metro station is part of the new section T3, the metropolitan section connecting the Church of San Giovanni in Laterano and the Imperial Forums, and has become an opportunity to “musealize”, or to show in situ, the archaeological ruins found during the excavations, which began in 2015 under the artistic direction of the Special Archaeological Superintendence of Rome. During 2015, the Castra of Amba Aradam, a military complex from the Hadrianic age (2nd century AD), were discovered, while in 2017 the Commander's Domus was found at a lower level. The Superintendence, from the point of view of the design, has imposed the maintenance of the archaeological ruins in the site and to ensure a visual connection of the same with the Aurelian Walls. The decision to propose this topic for the degree thesis path is related to the participation in the Workshop "The Castra of Hadrian" in 2017, promoted by Professor Paolo Desideri (Studio ABDR Architetti Associati) who has been involved in the architectural design of the metro station since 2016. The workshop involved the design of the reception area or atrium of the station only. This experience led me to imagine working on a larger project, which also took into account the relationship with the urban context on the surface. Due to its complexity, the project was defined at different scales of definition, starting with the insertion of the new pole within the Capitoline urban context including the Amba Aradam/Ipponio metro station and the square above. At the architectural scale the goal was instead to connect the three levels which are the city soil, the second century AD layer and the train platforms. In order to maintain a clear logic in the access and use of the spaces, the idea was not to force passengers to walk through the archaeological ruins, creating for this reason a differentiation between the entry/exit routes, also considering the morphology of the urban context above. The multiple constraints dictated by the complexity of the project meant that the station didn’t end up to be one of the many anonymous places of passage in the life of the contemporary citizen, making the traveler join the greatness of the historical heritage of the city.

Il progetto della stazione-museo di Amba Aradam/Ipponio della Metro C a Roma si basa sulla relazione tra la pianificazione infrastrutturale metropolitana e la complessità della stratificazione della città storica, un viaggio culturale oltre che fisico tra passato e presente. La stazione metropolitana di Amba Aradam/Ipponio rientra nel nuovo tratto T3, ovvero il tratto metropolitano di collegamento tra la Basilica di San Giovanni in Laterano e i Fori Imperiali, ed è diventata occasione per musealizzare, ovvero per mostrare in situ, i resti archeologici ritrovati durante gli scavi, iniziati nel 2015 sotto la direzione artistica della Soprintendenza Speciale Archeologica di Roma. Durante il 2015 sono stati scoperti i Castra di Amba Aradam, un complesso militare di età adrianea (II secolo d. C.), mentre nel 2017, ad una quota più bassa, è stata rinvenuta anche la Domus del Comandante. La Soprintendenza, in una prospettiva progettuale, ha imposto di mantenere i resti archeologici nel sito e di garantire una connessione visiva degli stessi con le Mura Aureliane. La decisione di proporre questo tema per il percorso di tesi di laurea nasce dalla partecipazione al Workshop “The Castra of Hadrian” nel 2017, promosso dal Prof. Paolo Desideri (Studio ABDR Architetti Associati) che dal 2016 si occupa del progetto architettonico della stazione metro. Il workshop prevedeva la progettazione della sola area di accoglienza o atrio della stazione. Tale esperienza mi ha portato ad immaginare di lavorare a un progetto più esteso, che tenesse conto anche della relazione con il tessuto urbano in superficie. Data la sua complessità, il progetto è stato trattato a diverse scale di definizione, partendo dall’inserimento all’interno del tessuto urbano capitolino del nuovo polo comprendente la stazione di metropolitana di Amba Aradam/Ipponio e la piazza soprastante. Alla scala architettonica l’obiettivo invece è stato quello di connettere i tre livelli consistenti nel suolo cittadino, nello strato risalente al II secolo d. C. e nelle banchine dei treni. Al fine di mantenere una logica chiara nell’accesso e nella fruizione degli spazi, l’idea è stata quella di non forzare i passeggeri ad un percorso tra i resti archeologici, creando per questo motivo una differenziazione di percorsi, considerando anche la morfologia del tessuto urbano soprastante. I numerosi vincoli dettati dalla complessità dell’opera hanno fatto sì che la stazione non si risolvesse in uno dei tanti luoghi di passaggio anonimi della vita del cittadino contemporaneo, rendendo il viaggiatore partecipe della grandezza del patrimonio storico della città.

Traveling through past and present, archaeology and mobility in the historical city. Design project of the Amba Aradam-Ipponio Museum-station of Metro C in Rome

Bagli Pennacchiotti, Lorenzo
2020/2021

Abstract

The project of the Amba Aradam / Ipponio station-museum of Metro C in Rome is based on the relationship between metropolitan infrastructural planning and the complexity of the stratification of the historical city, a cultural as well as physical journey through past and present. The Amba Aradam / Ipponio metro station is part of the new section T3, the metropolitan section connecting the Church of San Giovanni in Laterano and the Imperial Forums, and has become an opportunity to “musealize”, or to show in situ, the archaeological ruins found during the excavations, which began in 2015 under the artistic direction of the Special Archaeological Superintendence of Rome. During 2015, the Castra of Amba Aradam, a military complex from the Hadrianic age (2nd century AD), were discovered, while in 2017 the Commander's Domus was found at a lower level. The Superintendence, from the point of view of the design, has imposed the maintenance of the archaeological ruins in the site and to ensure a visual connection of the same with the Aurelian Walls. The decision to propose this topic for the degree thesis path is related to the participation in the Workshop "The Castra of Hadrian" in 2017, promoted by Professor Paolo Desideri (Studio ABDR Architetti Associati) who has been involved in the architectural design of the metro station since 2016. The workshop involved the design of the reception area or atrium of the station only. This experience led me to imagine working on a larger project, which also took into account the relationship with the urban context on the surface. Due to its complexity, the project was defined at different scales of definition, starting with the insertion of the new pole within the Capitoline urban context including the Amba Aradam/Ipponio metro station and the square above. At the architectural scale the goal was instead to connect the three levels which are the city soil, the second century AD layer and the train platforms. In order to maintain a clear logic in the access and use of the spaces, the idea was not to force passengers to walk through the archaeological ruins, creating for this reason a differentiation between the entry/exit routes, also considering the morphology of the urban context above. The multiple constraints dictated by the complexity of the project meant that the station didn’t end up to be one of the many anonymous places of passage in the life of the contemporary citizen, making the traveler join the greatness of the historical heritage of the city.
D'ERCHIA, ANNALUCIA
TINAZZI, CLAUDIA
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
6-ott-2021
2020/2021
Il progetto della stazione-museo di Amba Aradam/Ipponio della Metro C a Roma si basa sulla relazione tra la pianificazione infrastrutturale metropolitana e la complessità della stratificazione della città storica, un viaggio culturale oltre che fisico tra passato e presente. La stazione metropolitana di Amba Aradam/Ipponio rientra nel nuovo tratto T3, ovvero il tratto metropolitano di collegamento tra la Basilica di San Giovanni in Laterano e i Fori Imperiali, ed è diventata occasione per musealizzare, ovvero per mostrare in situ, i resti archeologici ritrovati durante gli scavi, iniziati nel 2015 sotto la direzione artistica della Soprintendenza Speciale Archeologica di Roma. Durante il 2015 sono stati scoperti i Castra di Amba Aradam, un complesso militare di età adrianea (II secolo d. C.), mentre nel 2017, ad una quota più bassa, è stata rinvenuta anche la Domus del Comandante. La Soprintendenza, in una prospettiva progettuale, ha imposto di mantenere i resti archeologici nel sito e di garantire una connessione visiva degli stessi con le Mura Aureliane. La decisione di proporre questo tema per il percorso di tesi di laurea nasce dalla partecipazione al Workshop “The Castra of Hadrian” nel 2017, promosso dal Prof. Paolo Desideri (Studio ABDR Architetti Associati) che dal 2016 si occupa del progetto architettonico della stazione metro. Il workshop prevedeva la progettazione della sola area di accoglienza o atrio della stazione. Tale esperienza mi ha portato ad immaginare di lavorare a un progetto più esteso, che tenesse conto anche della relazione con il tessuto urbano in superficie. Data la sua complessità, il progetto è stato trattato a diverse scale di definizione, partendo dall’inserimento all’interno del tessuto urbano capitolino del nuovo polo comprendente la stazione di metropolitana di Amba Aradam/Ipponio e la piazza soprastante. Alla scala architettonica l’obiettivo invece è stato quello di connettere i tre livelli consistenti nel suolo cittadino, nello strato risalente al II secolo d. C. e nelle banchine dei treni. Al fine di mantenere una logica chiara nell’accesso e nella fruizione degli spazi, l’idea è stata quella di non forzare i passeggeri ad un percorso tra i resti archeologici, creando per questo motivo una differenziazione di percorsi, considerando anche la morfologia del tessuto urbano soprastante. I numerosi vincoli dettati dalla complessità dell’opera hanno fatto sì che la stazione non si risolvesse in uno dei tanti luoghi di passaggio anonimi della vita del cittadino contemporaneo, rendendo il viaggiatore partecipe della grandezza del patrimonio storico della città.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/179248