Exploring funerary landscapes for regeneration : to reconcile the city of the living with the cities of the dead in Santa Cruz de la Sierra

Research suggests that the process of burying our loved ones is what separates us from other living species and makes us human, this might be true as it is something we have intrinsically continued to do along history and into contemporary times. Through changes based on religions and even local traditions, and influenced by many factors including social class or disease control, burial sites and rites form part of our identity as human beings. Looking back at this evolution, one can see how humans have always invested time and effort in a place which seems built for the dead, however it has the most effect on the living. This research will study the needed balance for funerary architecture to comply with someone’s wishes while still accomplishing the mourning process, which we will define as a fundamental step for the grieving community, while allowing the rituals to change in order to satisfy new burial techniques and increase the conversation on morality and dignity of the dead. This thesis aims to approach this conversation regarding the cemeteries which have ended up in the middle of our urban fabric. Observing their capacity to evolve and become a healthier space for society’s need for reconciliation with death. Learning from masterworks, and their use of the landscape and architecture, an evaluation will be done on how existing cemeteries would benefit from small transformations, in order to reconnect the city of the living with the city of the dead.

La ricerca suggerisce che il processo di sepoltura dei nostri cari è ciò che ci separa dalle altre specie di esseri viventi e ci rende umani, essendo qualcosa che abbiamo intrinsecamente continuato a fare attraverso la storia fi no al giorno d’oggi. Attraverso cambiamenti basati su religioni e anche tradizioni locali,venendo infl uenzati da fattori tra cui la classe sociale o il controllo delle malattie, monumenti funebri e rituali fanno parte della nostra identità di esseri umani. Guardando indietro a questa evoluzione, si può vedere come le persone abbiano sempre investito tempo e fatica in un luogo che sebbene sia stato costruito per i morti, infl uenza maggiormente i vivi. Questa ricerca studierà l’equilibrio necessario affi nché l’architettura funeraria soddisfi i desideri di ognuno continuando a svolgere la sua funzione evocativa, che defi niremo come un passaggio fondamentale per la comunità in lutto,e al contempo lasciando che i rituali cambino per soddisfare nuove tecniche di sepoltura e sollevare le questioni sulla moralità, e la dignità dei defunti. Questa tesi vuole avvicinarsi al dibattito su quei cimiteri che sono fi niti nel mezzo del nostro tessuto urbano. Osservare la loro capacità di evolversi al fi ne di diventare uno spazio più sano per il necessario bisogno della società di riconciliarsi con la morte. Imparando dai capolavori, e dal loro uso del paesaggio e dell’architettura, si valuterà come i cimiteri esistenti possono trarre benefi cio da piccole trasformazioni, al fi ne di ricollegare la città dei vivi con la città dei morti.