Just as linguistic translation plays a fundamental role when two foreign civilizations encounter, the same happens when architectural elements are exported from one culture to another. The transportation of architectural concepts and construction methods that occurs through the partial reinterpretation of the original object is what in this thesis I am referring to as translation. Scholars such as Esra Ackan, Robin Evans and Finbar B. Flood have introduced the concept of translation in the field of architecture and art. As in their publications, the first part of this thesis will focus on the principle of translation in architecture, considering it as a process composed by a complex set of actions which, as a result, returns a translated object, hence altered from the original. To make the concept clearer and to observe the way in which the phenomenon of translation occurs in reality, in the second part of the thesis I will examine some examples of giyōfū architecture, a hybrid style born from the encounter between Japan and the West that took place towards the end of the 19th century, during the early period of the Meiji era. The peculiarity of this style consists in the idiosyncratic combination between the design of the building, which happened following Western principles, and the construction by means of local carpenters, thus traditional Japanese construction techniques.

Così come la traduzione linguistica assume un ruolo fondamentale nel momento in cui avviene un incontro tra due civiltà estranee tra loro, lo stesso accade qualvolta elementi architettonici vengono esportati da una cultura all’altra. Il trasporto di concetti e metodi costruttivi architettonici che si verifica tramite la reinterpretazione parziale dell’oggetto originale è ciò che in questa tesi viene definito come traduzione. Alcuni studiosi quali Esra Ackan, Robin Evans e Finbar B. Flood hanno introdotto il concetto di traduzione nel campo dell’architettura e dell’arte. Così come nelle loro pubblicazioni, la prima parte di questa tesi si focalizzerà sul principio di traduzione in architettura, vedendolo come un processo composto da un complesso insieme di azioni che, come risultato, restituiscono un oggetto tradotto e quindi alterato rispetto all’originale. Per rendere l’idea più comprensibile e osservare la maniera in cui il fenomeno della traduzione avviene nella realtà, nella seconda parte della tesi verranno esaminati alcuni esempi di architettura giyōfū, uno stile ibrido nato dall’incontro tra Giappone e Occidente verso la fine del XIX secolo, durante il primo periodo dell’era Meiji. La peculiarità di questo stile consiste nella commistione idiosincratica tra la progettazione dell’edificio, che avveniva secondo i canoni occidentali, e la realizzazione attraverso la manodopera di carpentieri locali, dunque tecniche costruttive tradizionali Giapponesi.

Translation in architecture. Western translations in late XIX century Giyofu architecture

Amicabile, Oscar
2020/2021

Abstract

Just as linguistic translation plays a fundamental role when two foreign civilizations encounter, the same happens when architectural elements are exported from one culture to another. The transportation of architectural concepts and construction methods that occurs through the partial reinterpretation of the original object is what in this thesis I am referring to as translation. Scholars such as Esra Ackan, Robin Evans and Finbar B. Flood have introduced the concept of translation in the field of architecture and art. As in their publications, the first part of this thesis will focus on the principle of translation in architecture, considering it as a process composed by a complex set of actions which, as a result, returns a translated object, hence altered from the original. To make the concept clearer and to observe the way in which the phenomenon of translation occurs in reality, in the second part of the thesis I will examine some examples of giyōfū architecture, a hybrid style born from the encounter between Japan and the West that took place towards the end of the 19th century, during the early period of the Meiji era. The peculiarity of this style consists in the idiosyncratic combination between the design of the building, which happened following Western principles, and the construction by means of local carpenters, thus traditional Japanese construction techniques.
CAPITANIO, MARCO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
7-ott-2021
2020/2021
Così come la traduzione linguistica assume un ruolo fondamentale nel momento in cui avviene un incontro tra due civiltà estranee tra loro, lo stesso accade qualvolta elementi architettonici vengono esportati da una cultura all’altra. Il trasporto di concetti e metodi costruttivi architettonici che si verifica tramite la reinterpretazione parziale dell’oggetto originale è ciò che in questa tesi viene definito come traduzione. Alcuni studiosi quali Esra Ackan, Robin Evans e Finbar B. Flood hanno introdotto il concetto di traduzione nel campo dell’architettura e dell’arte. Così come nelle loro pubblicazioni, la prima parte di questa tesi si focalizzerà sul principio di traduzione in architettura, vedendolo come un processo composto da un complesso insieme di azioni che, come risultato, restituiscono un oggetto tradotto e quindi alterato rispetto all’originale. Per rendere l’idea più comprensibile e osservare la maniera in cui il fenomeno della traduzione avviene nella realtà, nella seconda parte della tesi verranno esaminati alcuni esempi di architettura giyōfū, uno stile ibrido nato dall’incontro tra Giappone e Occidente verso la fine del XIX secolo, durante il primo periodo dell’era Meiji. La peculiarità di questo stile consiste nella commistione idiosincratica tra la progettazione dell’edificio, che avveniva secondo i canoni occidentali, e la realizzazione attraverso la manodopera di carpentieri locali, dunque tecniche costruttive tradizionali Giapponesi.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/179385