Task shifting and home care : the evolution of home health care professionals' role. An Italian multiple case study

The aim of this thesis is to evaluate if and how task shifting is implemented at the home care level and how, as a result, the roles of nurses, physiotherapists, and OSS evolve. The current healthcare environment is characterized by an aging population, an increase in chronic diseases, and a shortage of staff and funding. In response, many European countries see home care as an efficient solution compared to the hospital. In addition, another phenomenon is emerging: task shifting, i. e., the rational redistribution of activities among healthcare professionals. This phenomenon is also seen as a possible solution to optimize healthcare and financial resources. But the literature regarding task shifting refers mainly to the hospital and little is known about its implementation at the home level. This gap was investigated through a systematic literature review that confirmed the existence of home task shifting and provided an initial picture of how this phenomenon is occurring, in terms of root causes and enablers. Moreover, it emerged that the role of the figures involved in home task shifting is evolving. However, the results that emerged are few and fragmented and do not directly refer to the task shifting literature. Therefore, an empirical study was performed on 4 home care providers in Italy through interviews with nurses, physiotherapists and OSS, which are the roles most involved. What emerged allowed the creation of a theoretical framework that explains the logic of implementing home task shifting, thus filling the gap in the literature. Specifically, the root causes, enablers, and barriers of home task shifting were clarified, and how the roles involved are evolving too. The results of this thesis may be useful for service providers and policy makers to gain more clarity of the context in which they operate, and allow them to guide and support the introduction of the community nurse into the healthcare system.

L’obiettivo di questa tesi è valutare se e come il task shifting viene implementato a livello domiciliare e come, di conseguenza, il ruolo di infermieri, fisioterapisti ed OSS evolve. L’attuale contesto sanitario è caratterizzato da un invecchiamento della popolazione, un aumento di malattie croniche e una scarsità di personale e di fondi. In risposta, molti paesi europei vedono nell’assistenza domiciliare una soluzione efficiente rispetto all’ospedale. Inoltre, un altro fenomeno sta emergendo: il task shifting, ovvero la ridistribuzione razionale delle attività tra i professionisti sanitari. Anche questo fenomeno è visto come possibile soluzione per ottimizzare le risorse sanitarie e finanziarie. Ma la letteratura riguardo al task shifting si riferisce soprattutto all’ospedale e si sa poco riguardo alla sua implementazione a livello domiciliare. Questo gap è stato investigato tramite un’analisi sistematica della letteratura che ha confermato l’esistenza del task shifting domiciliare e fornito un primo quadro di come tale fenomeno sta avvenendo, in termini di cause scatenanti e fattori abilitanti. Inoltre, è emerso che il ruolo delle figure coinvolte nel task shifting domiciliare sta evolvendo. I risultati emersi, però, sono pochi e frammentati e non si riferiscono direttamente alla letteratura del task shifting. Quindi, è stato eseguito uno studio empirico su 4 providers di servizi domiciliari in Italia attraverso interviste ad infermieri, fisioterapisti ed OSS, che sono i ruoli più coinvolti. Quanto emerso ha permesso di creare un framework teorico che spiega la logica dell’implementazione del task shifting domiciliare, colmando così il gap della letteratura. In particolare, sono state chiarite le cause scatenanti, i fattori abilitanti e le barriere del task shifting domiciliare, e come i ruoli coinvolti stanno evolvendo. I risultati di questa tesi possono essere utili per i service providers e i policy makers per avere maggiore chiarezza del contesto in cui operano, e permettono di guidare e supportare l’introduzione dell’infermiere di comunità nel sistema sanitario.