Following, a study of the impact due to climate change on the hydrological cycle of Lake Maggiore. The research goal is the comprehension of the reservoir regulation process and the extension of its management policy in future climatic scenarios. What is interesting to understand is what would be the hydrological consequences of four climate projections analyzed in the sixth IPCC report: SSP1 2.6, SSP2 4.5, SSP3 7.0 and SSP5 8.5. Consequently, after the definition of a mathematical model, capable of simulating the current regulation policy performed by the Ticino Consortium, it was possible to simulate future outflows up to year 2100. The forecast of future hydrological and weather-climatic data was supported by a global circulation model (GCM), CESM (Community Earth System Model). The implementation of this model provided daily series of rainfall and temperature used by the Poli-Hydro hydrological model to simulate the data of incoming inflow until the end of the century. The results of the study showed the presence of various critical issues related to the future water availability for the Lake Maggiore reservoir. In fact, if the downstream water demand and the regulating policy of Miorina dam remain unchanged, the lake would be destined to an increasing number of water stress situations. The weather-climatic conditions related to high-emission scenarios (for instance SSP 8.5 and SSP 7.0) have shown a significant reduction in the average inflows approaching the basin. The expected reduction of the hydrological contribution due to snow melt and the rarefaction of meteoric events would cause a decline of average inflow by the end of the century and a sharp increase in irrigation deficit situations. The method used in this analysis places the basis for future similar climatic and hydrological applications for the remaining lakes of the Alpine arc. The Italian land and, specifically, the pre-Alps, represent an area naturally rich in water and natural reservoirs for which a more conscious exploitation of the water resource would allow to obtain important advantages for the entire community.

Si presenta, qui di seguito, uno studio dell'impatto dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico del Lago Maggiore. L’obiettivo del presente lavoro è quello di interpretare il processo di regolazione dell'invaso e proiettarne la politica di gestione in futuri scenari climatici. Ciò che interessa comprendere è, dunque, quali possano essere le conseguenze, sul bilancio idrologico del bacino, di quattro proiezioni climatiche analizzate nel sesto rapporto dell’IPCC: SSP1 2.6, SSP2 4.5, SSP3 7.0 e SSP5 8.5. Di conseguenza, una volta definito un modello matematico in grado di simulare l’attuale politica di regolazione attuata dal Consorzio del Ticino, è stato possibile simulare i deflussi futuri sino all'anno 2100. La previsione dei dati idrologici e meteo-climatici futuri si è, naturalmente, appoggiata a un modello di circolazione globale (GCM), il CESM (Community Earth System Model). L'implementazione di tale modello ha, così, fornito le serie storiche giornaliere di precipitazione e temperatura adoperate dal modello idrologico Poli-Hydro per simulare i dati di afflusso in ingresso al lago sino a fine secolo. I risultati dello studio hanno così mostrato la presenza di numerose criticità legate al tema della futura disponibilità d’acqua per l’invaso del Lago Maggiore. Se, infatti, la domanda d’acqua valliva e la politica di regolazione della traversa della Miorina dovessero rimanere inalterate, il lago sarebbe destinato ad un crescendo di situazioni di stress idrico. Le condizioni meteo-climatiche riconducibili a scenari di mitigazione tardiva o assente delle emissioni (ad esempio SSP 8.5 e SSP 7.0) condurrebbero, infatti, a una sensibile riduzione degli afflussi medi in ingresso al bacino. La prevista riduzione dell’apporto idrologico dovuta alla fusione nivale e la rarefazione degli eventi meteorici determinerebbe, quindi, un calo delle immissioni medie al lago per fine secolo e un netto incremento delle situazioni di deficit irriguo. Il metodo adoperato in questa analisi getta, pertanto, le basi per future e analoghe applicazioni climatiche e idrologiche ai restanti laghi della cerchia alpina e non solo. Il territorio italiano e, nello specifico, la fascia prealpina rappresentano, infatti, un territorio naturalmente ricco di acque e invasi naturali per i quali uno sfruttamento più consapevole della risorsa idrica consentirebbe di ottenere importanti vantaggi per l’intera collettività.

Scenari di deflusso futuro nel fiume Ticino. Il ruolo del Lago Maggiore

Jacopino, Diego
2020/2021

Abstract

Following, a study of the impact due to climate change on the hydrological cycle of Lake Maggiore. The research goal is the comprehension of the reservoir regulation process and the extension of its management policy in future climatic scenarios. What is interesting to understand is what would be the hydrological consequences of four climate projections analyzed in the sixth IPCC report: SSP1 2.6, SSP2 4.5, SSP3 7.0 and SSP5 8.5. Consequently, after the definition of a mathematical model, capable of simulating the current regulation policy performed by the Ticino Consortium, it was possible to simulate future outflows up to year 2100. The forecast of future hydrological and weather-climatic data was supported by a global circulation model (GCM), CESM (Community Earth System Model). The implementation of this model provided daily series of rainfall and temperature used by the Poli-Hydro hydrological model to simulate the data of incoming inflow until the end of the century. The results of the study showed the presence of various critical issues related to the future water availability for the Lake Maggiore reservoir. In fact, if the downstream water demand and the regulating policy of Miorina dam remain unchanged, the lake would be destined to an increasing number of water stress situations. The weather-climatic conditions related to high-emission scenarios (for instance SSP 8.5 and SSP 7.0) have shown a significant reduction in the average inflows approaching the basin. The expected reduction of the hydrological contribution due to snow melt and the rarefaction of meteoric events would cause a decline of average inflow by the end of the century and a sharp increase in irrigation deficit situations. The method used in this analysis places the basis for future similar climatic and hydrological applications for the remaining lakes of the Alpine arc. The Italian land and, specifically, the pre-Alps, represent an area naturally rich in water and natural reservoirs for which a more conscious exploitation of the water resource would allow to obtain important advantages for the entire community.
FUSO, FLAVIA
ING I - Scuola di Ingegneria Civile, Ambientale e Territoriale
7-ott-2021
2020/2021
Si presenta, qui di seguito, uno studio dell'impatto dei cambiamenti climatici sul ciclo idrologico del Lago Maggiore. L’obiettivo del presente lavoro è quello di interpretare il processo di regolazione dell'invaso e proiettarne la politica di gestione in futuri scenari climatici. Ciò che interessa comprendere è, dunque, quali possano essere le conseguenze, sul bilancio idrologico del bacino, di quattro proiezioni climatiche analizzate nel sesto rapporto dell’IPCC: SSP1 2.6, SSP2 4.5, SSP3 7.0 e SSP5 8.5. Di conseguenza, una volta definito un modello matematico in grado di simulare l’attuale politica di regolazione attuata dal Consorzio del Ticino, è stato possibile simulare i deflussi futuri sino all'anno 2100. La previsione dei dati idrologici e meteo-climatici futuri si è, naturalmente, appoggiata a un modello di circolazione globale (GCM), il CESM (Community Earth System Model). L'implementazione di tale modello ha, così, fornito le serie storiche giornaliere di precipitazione e temperatura adoperate dal modello idrologico Poli-Hydro per simulare i dati di afflusso in ingresso al lago sino a fine secolo. I risultati dello studio hanno così mostrato la presenza di numerose criticità legate al tema della futura disponibilità d’acqua per l’invaso del Lago Maggiore. Se, infatti, la domanda d’acqua valliva e la politica di regolazione della traversa della Miorina dovessero rimanere inalterate, il lago sarebbe destinato ad un crescendo di situazioni di stress idrico. Le condizioni meteo-climatiche riconducibili a scenari di mitigazione tardiva o assente delle emissioni (ad esempio SSP 8.5 e SSP 7.0) condurrebbero, infatti, a una sensibile riduzione degli afflussi medi in ingresso al bacino. La prevista riduzione dell’apporto idrologico dovuta alla fusione nivale e la rarefazione degli eventi meteorici determinerebbe, quindi, un calo delle immissioni medie al lago per fine secolo e un netto incremento delle situazioni di deficit irriguo. Il metodo adoperato in questa analisi getta, pertanto, le basi per future e analoghe applicazioni climatiche e idrologiche ai restanti laghi della cerchia alpina e non solo. Il territorio italiano e, nello specifico, la fascia prealpina rappresentano, infatti, un territorio naturalmente ricco di acque e invasi naturali per i quali uno sfruttamento più consapevole della risorsa idrica consentirebbe di ottenere importanti vantaggi per l’intera collettività.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/179795