Ailati, quoting the photographic work of the same name by Luigi Ghirri, is a special palindrome, because its reading backwards defines its meaning: Italy. An Italy upside down. Ai-lati tells of places and people who have remained on the outskirts of change. Phenomena of abandonment that trigger inevitable chain reactions and compromise the territorial balances. This paper traces the causes of these phenomena and attempts to identify possible solutions. Is it plausible to reverse the negative trend linked to the demographic contraction of inland areas? How can we encourage the return of young innovators and reverse the phenomenon of the “brain drain”? What role can innovation and creativity play in fragile territories? Finally, since the pandemic has accelerated the process of digitalization of the country, can technology and “agile work” open up new prospects for the redistribution of individuals in inland areas and “middle Italy”, decongesting the more urbanized areas? These are some of the questions this thesis attempts to answer, immediately providing a general overview related to the inland areas. The thesis project tries to capture, through word and image, the relationship between space and human being, place and inhabitant. This work has been enriched by a direct experience in some villages in Apulia and Basilicata, a field investigation that has touched the territorial fragility and social and spatial inequalities. It is possible to “clean up one’s look” in order to observe the territory with new eyes, with the eyes of a traveler who stops to listen. A slow journey, among unexplored places, abandoned or in the process of being abandoned, territories that ask to be inhabited and lived and that can be saved. It is possible to invert the gaze by bringing the outskirts back to the center.

Ailati, citando l’omonimo lavoro fotografico di Luigi Ghirri, è un palindromo speciale, perché la sua lettura al contrario, ne esplicita e definisce il significato, appunto Italia. Un’Italia alla rovescia. Ai-lati, racconta dei luoghi e delle persone rimaste ai-margini del cambiamento. Fenomeni di abbandono che innescano inevitabili reazioni a catena e compromettono gli equilibri territoriali. L’elaborato rintraccia le cause di questi fenomeni e tenta di individuare possibili soluzioni. È plausibile invertire il trend negativo legato alla contrazione demografica delle aree interne? Come favorire il ritorno dei giovani innovatori e invertire il fenomeno della “fuga dei cervelli”? Che ruolo può giocare l’innovazione e la creatività sui territori fragili? Infine, poiché la pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione del paese, la tecnologia e il “lavoro agile” possono aprire nuove prospettive per la ridistribuzione degli individui sui territori delle aree interne e “dell’Italia di mezzo”, decongestionando le aree più urbanizzate? Questi sono alcuni dei quesiti a cui la tesi tenta di rispondere, fornendo da subito un quadro generale legato ai paesi delle aree interne. Il progetto di tesi prova a cogliere, attraverso la parola e l’immagine, la relazione tra spazio ed essere umano, tra luogo e abitante. Questo lavoro si è impreziosito di un’esperienza diretta con alcuni borghi della Puglia e della Basilicata. Un’indagine sul campo che ha toccato con mano le fragilità territoriali e le diseguaglianze sociali e spaziali. È possibile “ripulire lo sguardo” per osservare il territorio con occhi nuovi, con gli occhi di un viaggiatore che si ferma ad ascoltare. Un viaggio lento, tra luoghi inesplorati, abbandonati o in via di abbandono, territori che chiedono di essere abitati e vissuti e che possono essere salvati. È possibile invertire lo sguardo riportando i margini al centro.

Ailati. I margini al centro

Larocca, Domenico
2020/2021

Abstract

Ailati, quoting the photographic work of the same name by Luigi Ghirri, is a special palindrome, because its reading backwards defines its meaning: Italy. An Italy upside down. Ai-lati tells of places and people who have remained on the outskirts of change. Phenomena of abandonment that trigger inevitable chain reactions and compromise the territorial balances. This paper traces the causes of these phenomena and attempts to identify possible solutions. Is it plausible to reverse the negative trend linked to the demographic contraction of inland areas? How can we encourage the return of young innovators and reverse the phenomenon of the “brain drain”? What role can innovation and creativity play in fragile territories? Finally, since the pandemic has accelerated the process of digitalization of the country, can technology and “agile work” open up new prospects for the redistribution of individuals in inland areas and “middle Italy”, decongesting the more urbanized areas? These are some of the questions this thesis attempts to answer, immediately providing a general overview related to the inland areas. The thesis project tries to capture, through word and image, the relationship between space and human being, place and inhabitant. This work has been enriched by a direct experience in some villages in Apulia and Basilicata, a field investigation that has touched the territorial fragility and social and spatial inequalities. It is possible to “clean up one’s look” in order to observe the territory with new eyes, with the eyes of a traveler who stops to listen. A slow journey, among unexplored places, abandoned or in the process of being abandoned, territories that ask to be inhabited and lived and that can be saved. It is possible to invert the gaze by bringing the outskirts back to the center.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
7-ott-2021
2020/2021
Ailati, citando l’omonimo lavoro fotografico di Luigi Ghirri, è un palindromo speciale, perché la sua lettura al contrario, ne esplicita e definisce il significato, appunto Italia. Un’Italia alla rovescia. Ai-lati, racconta dei luoghi e delle persone rimaste ai-margini del cambiamento. Fenomeni di abbandono che innescano inevitabili reazioni a catena e compromettono gli equilibri territoriali. L’elaborato rintraccia le cause di questi fenomeni e tenta di individuare possibili soluzioni. È plausibile invertire il trend negativo legato alla contrazione demografica delle aree interne? Come favorire il ritorno dei giovani innovatori e invertire il fenomeno della “fuga dei cervelli”? Che ruolo può giocare l’innovazione e la creatività sui territori fragili? Infine, poiché la pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione del paese, la tecnologia e il “lavoro agile” possono aprire nuove prospettive per la ridistribuzione degli individui sui territori delle aree interne e “dell’Italia di mezzo”, decongestionando le aree più urbanizzate? Questi sono alcuni dei quesiti a cui la tesi tenta di rispondere, fornendo da subito un quadro generale legato ai paesi delle aree interne. Il progetto di tesi prova a cogliere, attraverso la parola e l’immagine, la relazione tra spazio ed essere umano, tra luogo e abitante. Questo lavoro si è impreziosito di un’esperienza diretta con alcuni borghi della Puglia e della Basilicata. Un’indagine sul campo che ha toccato con mano le fragilità territoriali e le diseguaglianze sociali e spaziali. È possibile “ripulire lo sguardo” per osservare il territorio con occhi nuovi, con gli occhi di un viaggiatore che si ferma ad ascoltare. Un viaggio lento, tra luoghi inesplorati, abbandonati o in via di abbandono, territori che chiedono di essere abitati e vissuti e che possono essere salvati. È possibile invertire lo sguardo riportando i margini al centro.
File allegati
File Dimensione Formato  
2021_10_Larocca.pdf

solo utenti autorizzati dal 22/09/2022

Descrizione: Testo della tesi
Dimensione 94.23 MB
Formato Adobe PDF
94.23 MB Adobe PDF   Visualizza/Apri

I documenti in POLITesi sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/179854