Natura cercata. Progetto per la valorizzazione e la rifunzionalizzazione delle rovine del Monastero di San Secondo nell'Isola Polvese

The Polvese Island of Lake Trasimeno, the largest of the three found in the basin, is a place of considerable environmental and historical interest. The events that took place there have determined an environmental structure unique in the landscape of the Italian lake islands. In its limited surface various natural and natural / anthropic environments can be found, such as extensive olive groves, uncontaminated woodlands, meadows obtained by dredging and good quality landscaping projects. In addition, the strategic position as an outpost of the Trasimeno area and the possibilities offered by fishing and agriculture have meant that a fair number of inhabitants settled on the Islans, and therefore some objects of high historical and architectural interest have come to the present day. They include the former Monastery of S. Secondo, home to some Olivetan monks until the end of the 17th century. The possessions of the Monastery brought wealth and prosperity to the inhabitants of the island, while its closure caused a rapid decline, until it was bought by rich private individuals. In 1973, however, the island was purchased by the Province of Perugia, in an interesting episode of re-appropriation of a public good. It can now be visited freely and the Province has undertaken numerous restoration works. Among these is that of the Monastery of S. Secondo, where the ARPA was established in 2017. The church of S. Secondo, in a situation of ruin, however, offers the opportunity for a more courageous architecturally punctual intervention. Interpreting the new vocation of the island as a natural oasis of scientific research and didactic commitment, the intervention sees the design of a greenhouse inside the ruins for the teaching and conservation of native plant species, reproducing the different natural environments of the place. Inside the mobile plant holders determine the possibility of using the greenhouse as a place for events, also considering the stage above the cripta. Furthermore, given the privileged position for the enjoyment of the landscape, as well as the presence of recent archaeological excavations near the church, the project redesigns its surroundings, inserting a new churchyard, a belvedere and a light structure that reinterprets the typology of the cloister and recreates its spatiality following the layout of the archaeological remains. A bar is also inserted inside the monastery building and a structure for the ascent of the bell tower to create a lookout tower. All the interventions are designed to have the least possible impact on the ruin and on the archaeological remains and are almost completely reversible.

L’Isola Polvese del Lago Trasimeno, la più estesa delle tre presenti nel bacino, si presenta a noi come un luogo dal notevole interesse ambientale e storico. Le vicende che vi si sono susseguite hanno determinato un assetto ambientale unico nel genere delle isole lacustri italiane. Nella sua limitata superficie infatti vi si alternano diversi ambienti naturali e naturali / antropici, quali le estese coltivazioni di ulivo, situazioni boschive incontaminate, prati ottenuti per dragaggio e progetti di sistemazione del paesaggio di qualità. Inoltre la posizione strategica come avamposto del territorio del Trasimeno e le possibilità offerte dall’attività di pesca ed agricoltura hanno fatto sì che vi si insediasse un discreto numero di abitanti, perciò sono arrivate ai giorni nostri alcuni oggetti di elevato interesse storico architettonico. Di essi fa parte l’ex Monastero di S. Secondo, fino alla fine del XVII secolo sede di una decina di monaci Olivetani. I possedimenti del Monastero portarono ricchezza e prosperità agli abitanti dell’Isola, mentre la sua chiusura ne determinò un rapido declino, fino all’acquisto da parte di privati. Nel 1973 però l’Isola viene acquistata dalla Provincia di Perugia, in un interessante episodio di riappropriazione di un bene pubblico. Ora è infatti visitabile liberamente e la Provincia si è impegnata in numerose opere di restauro. Tra queste quella del Monastero di S. Secondo, dove si è insediata l’ARPA nel 2017. La chiesa di S.Secondo, in situazione di rudere, offre però l’opportunità di un intervento puntuale architettonicamente più coraggioso. Interpretando la nuova vocazione di oasi naturale, di ricerca scientifica e di impegno didattico dell’Isola, l’intervento vede la progettazione all’interno delle rovine di una serra per la didattica e la conservazione delle specie vegetali autoctone, riproducendo al suo interno i diversi ambienti naturali del luogo. All’interno dei porta piante mobili determinano la possibilità di usare la serra come luogo per eventi, visto anche il palco posto al di sopra della cipta. Inoltre, vista la posizione privilegiata per la fruizione del paesaggio, nonché la presenza di recenti scavi archeologici in prossimità della chiesa, il progetto va a ridisegnare il suo intorno, inserendo un nuovo sagrato, un belvedere ed una struttura leggera che reinterpreta la tipologia del chiostro e ne ricrea la spazialità seguendo il tracciato dei resti archeologici. Viene inoltre inserito un bar all’interno dell’edificio del Monastero ed una struttura per la salita del campanile in modo tale da creare una torre belvedere. Tutti gli interventi sono studiati per avere il minor impatto possibile sulla rovina e sui resti archeologici e sono quasi completamente reversibili.