Alliances in the Italian financial industry : a theoretical framework

Objective – In order to innovate and preserve their competitive position in the market, incumbents must adopt an “open” approach, commonly realized through the formation of alliances. However, research on this topic focuses mostly on general and theoretical perspectives and its contextualization in the financial industry is limited, addressing primarily the interaction among banks and FinTech start-ups. As a result, the purpose of this work is to investigate the partnerships in the Italian financial industry, broadening the focus to different types of financial actors, and illustrate which elements should be examined to effectively frame such collaborations. Methodology – Following the extensive literature review based on more than 200 contributions, a database including 90 public partnerships was created. The investigation of this sample served as a foundation for conducting a proper exploratory multiple-case study, with data primarily gathered through interviews and press releases. The coding methodology was used in three cases: first, to analyze the literature review and derive the initial theoretical framework; second, to scrutinize the press releases of the entire sample; and third, to code the transcribed interviews. The last two applications of the coding methodology enriched the initial framework by adding (or modifying) themes and codes. Results – A comprehensive framework has been developed based on the findings of the literature review, press releases, and selected case studies. According to the results of the investigation, the majority of the alliances does not involve investments in equity and attests a strong participation of FinTech start-ups, confirming the collaborations with banks as the most common. The initial framework, which focused on alliances’ definition, drivers, motives, success factors and partner selection criteria, has been enriched by adding three new themes: partnership’s direction, which depends on whether the relation is similar to an operative agreement or an industrial one; its field of interest, which details what the collaboration is about, and its addressees, identifying the targets of these alliances. Research limitations – The main limitations of this thesis are related to the case study analysis due to a limited number of interviews conducted and the use of a single unit of inquiry, the alliance, without examining embedded units that would have allowed for a more complete understanding of each case.

Obiettivo – Per innovare e preservare la loro posizione competitiva sul mercato, gli incumbent devono adottare un approccio “aperto”, comunemente realizzato attraverso la formazione di alleanze. Tuttavia, la ricerca su questo argomento si concentra per lo più su prospettive generali e teoriche e la sua contestualizzazione nell’industria finanziaria è limitata, affrontando principalmente l’interazione tra banche e FinTech start-ups. Di conseguenza, lo scopo di questo lavoro è quello di indagare le partnership nell’industria finanziaria italiana, allargando il focus a diverse tipologie di attori finanziari, e illustrare quali elementi dovrebbero essere esaminati per inquadrare efficacemente tali collaborazioni. Metodologia – A seguito dell’ampia revisione della letteratura basata su più di 200 contributi, è stato creato un database comprendente 90 partnerships pubbliche. L’indagine di questo campione è servita come base per condurre un vero e proprio studio esplorativo a casi multipli, con dati raccolti principalmente attraverso interviste e comunicati stampa. La metodologia di codifica è stata utilizzata in tre casi: primo, per analizzare la revisione della letteratura e derivare il quadro teorico iniziale; secondo, per esaminare i comunicati stampa dell'intero campione; e terzo, per codificare le interviste trascritte. Le ultime due applicazioni della metodologia di codifica hanno arricchito il quadro iniziale aggiungendo (o modificando) temi e codici. Risultati – È stato sviluppato un quadro completo sulla base dei risultati della revisione della letteratura, dei comunicati stampa e dei casi di studio selezionati. Secondo gli esiti dell’indagine, la maggior parte delle alleanze non prevede investimenti in equity e attesta una forte partecipazione di FinTech start-ups, confermando le collaborazioni con le banche come le più comuni. Il quadro iniziale, che si concentrava sulla definizione delle alleanze, i driver, le motivazioni, i fattori di successo e i criteri di selezione dei partner, è stato arricchito con l’aggiunta di tre nuovi temi: la direzione della partnership, che dipende dal fatto che la relazione sia più simile ad un accordo operativo o industriale; il suo campo di interesse, che dettaglia l’oggetto della collaborazione, e i suoi destinatari, identificando i target di queste alleanze. Limiti della ricerca – I principali limiti di questa tesi sono legati all’analisi dei casi studio a causa di un numero limitato di interviste condotte e dell’uso di una singola unità di indagine, l’alleanza, senza esaminare unità multiple che avrebbero consentito una comprensione più completa di ciascun caso.