The following thesis aims to be a critical reflection on the architectural typology of Student Housing. Current student housing models are proving to be outdated and do not meet the current and emerging needs of their residents. At the same time, student residences represent an urban element in which many potentials lie. This Master’s thesis aims to address the challenges of Sustainable Development Goal No. 11 “Sustainable Cities and Communities” and Goal No. 4 “Quality Education”. It examines and illustrates the current socio-cultural challenges and explores how the concept of “open-building” could respond and promote socially sustainable and resilient communities. The work is driven by a social concern, namely the overlooked need to address problems in a very vulnerable section of society: young adults in their student years. And it seeks to do so through the lens of the unsolicited practice. Although most of the challenges related to student housing are international in nature, the Swedish context forms the background for this work. More specifically, the city of Gothenburg in the region of Västra Götaland. The work is thus international in nature, having been developed in collaboration between an Italian institution (Politecnico di Milano) and a Swedish institution (Chalmers University of Technology), and the result of a transversal multidisciplinarity from several points of view. Finally, the thesis contributes to the current reflection upon the topic of “inhabiting” domestic spaces, which has taken on a new centrality and have been exacerbated by the pandemic. More than ever before, we need to rethink the design of our private spaces, and the life of a student is implicated in this broader discourse. As in the statement of Wang Quingsong”... architects cannot make architecture for architecture’s sake. It would be absurd for an architect to ignore what is going on in our society.”

La seguente tesi vuole essere una riflessione critica sulla tipologia architettonica dello Student Housing. Gli attuali modelli di alloggi per studenti si stanno rivelando obsoleti e non soddisfano le esigenze attuali ed emergenti dei loro residenti. Allo stesso tempo, le residenze studentesche rappresentano un elemento urbano in cui risiedono molte potenzialità. Questa tesi di Magistrale mira ad affrontare le sfide dell’obiettivo di sviluppo sostenibile n. 11 “Città e comunità sostenibili” e dell’obiettivo n. 4 “Istruzione di qualità”. Esamina e illustra le attuali sfide socio-culturali ed esplora come il concetto di “alloggio aperto” potrebbe rispondere e promuovere comunità socialmente sostenibili e resilienti. Il lavoro è guidato da una preoccupazione sociale, vale a dire la necessità trascurata di affrontare i problemi in una parte molto vulnerabile della società: i giovani adulti nei loro anni da studente. E cerca di farlo attraverso la lente della Unsolicited practice (pratica non richiesta). Sebbene la maggior parte delle sfide relative agli alloggi per studenti siano di natura internazionale, il contesto svedese costituisce lo sfondo per questo lavoro. Più specificamente, la città di Göteborg nella regione di Västra Götaland. . Pertanto, il lavoro risulta essere di carattere internazionale, poiché sviluppato in collaborazione tra un’istituzione italiana (Politecnico di Milano) e un’istituzione svedese (Chalmers University of Technology), e frutto di una multidisciplinarità trasversale sotto più punti di vista. La tesi, infine, contribuisce alla riflessione in corso sul tema dell’”abitare” gli spazi domestici, che ha assunto una nuova centralità ed è stato esacerbato dalla pandemia. Più che mai, abbiamo bisogno di ripensare il design dei nostri spazi privati e la vita di uno studente è implicata in questo discorso più ampio. Come nella dichiarazione di Wang Quingsong “... gli architetti non possono fare architettura per l’architettura. Sarebbe assurdo per un architetto ignorare ciò che sta accadendo nella nostra società”

Open student housing. An innovative approach to promote resilient communities

Sobhy, Maha
2020/2021

Abstract

The following thesis aims to be a critical reflection on the architectural typology of Student Housing. Current student housing models are proving to be outdated and do not meet the current and emerging needs of their residents. At the same time, student residences represent an urban element in which many potentials lie. This Master’s thesis aims to address the challenges of Sustainable Development Goal No. 11 “Sustainable Cities and Communities” and Goal No. 4 “Quality Education”. It examines and illustrates the current socio-cultural challenges and explores how the concept of “open-building” could respond and promote socially sustainable and resilient communities. The work is driven by a social concern, namely the overlooked need to address problems in a very vulnerable section of society: young adults in their student years. And it seeks to do so through the lens of the unsolicited practice. Although most of the challenges related to student housing are international in nature, the Swedish context forms the background for this work. More specifically, the city of Gothenburg in the region of Västra Götaland. The work is thus international in nature, having been developed in collaboration between an Italian institution (Politecnico di Milano) and a Swedish institution (Chalmers University of Technology), and the result of a transversal multidisciplinarity from several points of view. Finally, the thesis contributes to the current reflection upon the topic of “inhabiting” domestic spaces, which has taken on a new centrality and have been exacerbated by the pandemic. More than ever before, we need to rethink the design of our private spaces, and the life of a student is implicated in this broader discourse. As in the statement of Wang Quingsong”... architects cannot make architecture for architecture’s sake. It would be absurd for an architect to ignore what is going on in our society.”
ADELFIO, MARCO
DA CRUZ BRANDAO, EMILIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2021
2020/2021
La seguente tesi vuole essere una riflessione critica sulla tipologia architettonica dello Student Housing. Gli attuali modelli di alloggi per studenti si stanno rivelando obsoleti e non soddisfano le esigenze attuali ed emergenti dei loro residenti. Allo stesso tempo, le residenze studentesche rappresentano un elemento urbano in cui risiedono molte potenzialità. Questa tesi di Magistrale mira ad affrontare le sfide dell’obiettivo di sviluppo sostenibile n. 11 “Città e comunità sostenibili” e dell’obiettivo n. 4 “Istruzione di qualità”. Esamina e illustra le attuali sfide socio-culturali ed esplora come il concetto di “alloggio aperto” potrebbe rispondere e promuovere comunità socialmente sostenibili e resilienti. Il lavoro è guidato da una preoccupazione sociale, vale a dire la necessità trascurata di affrontare i problemi in una parte molto vulnerabile della società: i giovani adulti nei loro anni da studente. E cerca di farlo attraverso la lente della Unsolicited practice (pratica non richiesta). Sebbene la maggior parte delle sfide relative agli alloggi per studenti siano di natura internazionale, il contesto svedese costituisce lo sfondo per questo lavoro. Più specificamente, la città di Göteborg nella regione di Västra Götaland. . Pertanto, il lavoro risulta essere di carattere internazionale, poiché sviluppato in collaborazione tra un’istituzione italiana (Politecnico di Milano) e un’istituzione svedese (Chalmers University of Technology), e frutto di una multidisciplinarità trasversale sotto più punti di vista. La tesi, infine, contribuisce alla riflessione in corso sul tema dell’”abitare” gli spazi domestici, che ha assunto una nuova centralità ed è stato esacerbato dalla pandemia. Più che mai, abbiamo bisogno di ripensare il design dei nostri spazi privati e la vita di uno studente è implicata in questo discorso più ampio. Come nella dichiarazione di Wang Quingsong “... gli architetti non possono fare architettura per l’architettura. Sarebbe assurdo per un architetto ignorare ciò che sta accadendo nella nostra società”
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/182073