The evolution of the concept of living, visiting and experiencing the mountains requires a new perspective on the idea of the contemporary bivouac. From the original view of a mere shelter, we have shifted towards the application of ever-increasing technology and comfort, without, however, a real debate on the bivouac experience. What do people really seek in this experience? What advantages can technological and scientific progress provide? These are some of the questions that have guided reflection on the theme of "shelter". A highly relevant theme, which has always been linked to emergencies due to the occurrence of natural catastrophic events, now finds value in a broader emergency in terms of meaning and definition. We are dominated by the concept of unpredictability. We must therefore approach design through an inclination towards change, even rapidly, according to a key factor, that of flexibility. The design proposal pursues sustainability, both anthropological and technical, adapting the idea of modular composition to the themes of transport and production as well as use. The bivouac acts as an intermediary in the dialogue between man and nature, located at the most extreme points, it collects and processes data and events from the surrounding environment and sends them back to its various users. B.Ita is the capsule that welcomes modern explorers of the Alps within a broader reflection; one where the human and natural dimensions coexist in a harmonious balance.

Il cambiamento del concetto di abitare, di risiedere e di vivere la montagna impone una riflessione sull’idea di bivacco contemporaneo. Dall’idea originaria di un mero riparo si è passati all’applicazione di tecnologie e comfort sempre maggiori, senza, tuttavia, una reale riflessione sull’esperienza del bivacco. Cosa cercano realmente le persone in tale esperienza? Quali vantaggi può darci il progresso tecnologico e scientifico? Queste sono alcune delle domande che hanno guidato la riflessione in merito al tema del “riparo”. Tema che risulta altamente attuale, da sempre legato all’emergenza dovuta all’avverarsi di eventi catastrofici naturali, trova ora valore in un’emergenza più ampia come significato e come definizione. Siamo dominati dal concetto di imprevedibilità. Bisogna pertanto approcciarsi alla progettazione attraverso l’inclinazione al cambiamento, anche rapido, secondo un fattore chiave, quello della flessibilità. La proposta progettuale persegue la sostenibilità, sia antropologica che tecnica, adattando l'idea di composizione modulare ai temi di trasporto e produzione oltre che di utilizzo. Il bivacco si pone come tramite nel dialogo tra uomo e natura, situato nei punti più estremi, raccoglie ed elabora i dati e gli eventi dell'ambiente circostante e li rimanda ai suoi diversi utenti. B.Ita è la capsula che accoglie i moderni esploratori dell'arco alpino all'interno di una riflessione più ampia; quella dove la dimensione umana e quella naturale coesistono in un equilibrio armonico.

B.ITA.21. Una nuova esperienza di bivacco

Tremolada, Anna
2020/2021

Abstract

The evolution of the concept of living, visiting and experiencing the mountains requires a new perspective on the idea of the contemporary bivouac. From the original view of a mere shelter, we have shifted towards the application of ever-increasing technology and comfort, without, however, a real debate on the bivouac experience. What do people really seek in this experience? What advantages can technological and scientific progress provide? These are some of the questions that have guided reflection on the theme of "shelter". A highly relevant theme, which has always been linked to emergencies due to the occurrence of natural catastrophic events, now finds value in a broader emergency in terms of meaning and definition. We are dominated by the concept of unpredictability. We must therefore approach design through an inclination towards change, even rapidly, according to a key factor, that of flexibility. The design proposal pursues sustainability, both anthropological and technical, adapting the idea of modular composition to the themes of transport and production as well as use. The bivouac acts as an intermediary in the dialogue between man and nature, located at the most extreme points, it collects and processes data and events from the surrounding environment and sends them back to its various users. B.Ita is the capsule that welcomes modern explorers of the Alps within a broader reflection; one where the human and natural dimensions coexist in a harmonious balance.
BENEDETTI, GIANCARLO
FINASSI, STEFANIA
ARC III - Scuola del Design
21-dic-2021
2020/2021
Il cambiamento del concetto di abitare, di risiedere e di vivere la montagna impone una riflessione sull’idea di bivacco contemporaneo. Dall’idea originaria di un mero riparo si è passati all’applicazione di tecnologie e comfort sempre maggiori, senza, tuttavia, una reale riflessione sull’esperienza del bivacco. Cosa cercano realmente le persone in tale esperienza? Quali vantaggi può darci il progresso tecnologico e scientifico? Queste sono alcune delle domande che hanno guidato la riflessione in merito al tema del “riparo”. Tema che risulta altamente attuale, da sempre legato all’emergenza dovuta all’avverarsi di eventi catastrofici naturali, trova ora valore in un’emergenza più ampia come significato e come definizione. Siamo dominati dal concetto di imprevedibilità. Bisogna pertanto approcciarsi alla progettazione attraverso l’inclinazione al cambiamento, anche rapido, secondo un fattore chiave, quello della flessibilità. La proposta progettuale persegue la sostenibilità, sia antropologica che tecnica, adattando l'idea di composizione modulare ai temi di trasporto e produzione oltre che di utilizzo. Il bivacco si pone come tramite nel dialogo tra uomo e natura, situato nei punti più estremi, raccoglie ed elabora i dati e gli eventi dell'ambiente circostante e li rimanda ai suoi diversi utenti. B.Ita è la capsula che accoglie i moderni esploratori dell'arco alpino all'interno di una riflessione più ampia; quella dove la dimensione umana e quella naturale coesistono in un equilibrio armonico.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/182130