The main aim is to investigate a new settlement possibility of coexistence and interaction between living and working spaces. The project is framed in a future scenario in which it is possible to imagine that living and working no longer take place in distinctly different places. As demonstrated during the pandemic experience, digitalisation allows work activities to be dematerialised and thus (re)introduced into the spaces currently dedicated to the domestic sphere. The idea, therefore, was to study the type of the "casa-bottega" in order to reinterpret it, extrapolating fundamental spatial principles, through the comparison of different case-studies located in Italy. The choice was not to propose a new type of settlement, but to operate on an existing but currently unsuccessful housing situation. The "Torri Bianche" - designed in 1963 by BBPR in the Milanese suburb of Gratosoglio - are an interesting case for exploring the inclusion of work-related flows and spaces as an antidote to the dynamics of the "dormitory district". The idea is to graft onto the existing residential towers a new system dedicated to work and accessible from the outside, but in any case in communication with the living environment. The result is a vertical city in which workspaces coexist in direct connection with the flats, as well as shared areas that also provide opportunities for the community to socialise.

L’intento principale è quello di indagare una nuova possibilità insediativa di coesistenza e interazione tra spazi dedicati al lavoro e all’abitazione. Lo scenario futuro in cui il progetto si inserisce è legato ai cambiamenti delle modalità lavorative avvenuti nell’ultimo decennio: è possibile immaginare un futuro nel quale l’abitare e il lavorare non avvengano più in luoghi nettamente distinti. La digitalizzazione, infatti, come dimostrato durante l’esperienza pandemica, consente una smaterializzazione dell’attività lavorativa e quindi una sua possibile (re)introduzione all’interno degli spazi ad oggi dedicati alla vita domestica. L’idea, dunque, è stata quella di studiare il tipo della casa-bottega al fine di reinterpretarlo, estrapolando, attraverso la comparazione di differenti casi-studio collocati sul territorio italiano, principi spaziali fondativi al fine di utilizzarli come guida per la progettazione. La scelta è stata quella di non proporre una tipologia insediativa ex-novo, ma operare su una realtà abitativa esistente ma ad oggi fallimentare. Le “Torri Bianche”, progettate nel 1963 dai BBPR nella periferia milanese di Gratosoglio, risultano un caso interessante per valutare l’inserimento di flussi e spazi legati al lavoro come antidoto alla dinamica del “quartiere dormitorio”. L’idea è quella di innestare sulle torri residenziali esistenti un nuovo sistema dedicato al lavoro e accessibile dall’esterno, ma comunque in comunicazione con la realtà abitativa. Si costruisce così una città verticale all’interno della quale coesistono spazi lavorativi in diretta connessione con gli appartamenti e aree condivise, capaci di ospitare anche occasioni di socializzazione per la comunità insediata.

Rising casa-bottega. Rewriting Torri Bianche through workspaces

Castellano, Chiara;Concato, Giorgia
2020/2021

Abstract

The main aim is to investigate a new settlement possibility of coexistence and interaction between living and working spaces. The project is framed in a future scenario in which it is possible to imagine that living and working no longer take place in distinctly different places. As demonstrated during the pandemic experience, digitalisation allows work activities to be dematerialised and thus (re)introduced into the spaces currently dedicated to the domestic sphere. The idea, therefore, was to study the type of the "casa-bottega" in order to reinterpret it, extrapolating fundamental spatial principles, through the comparison of different case-studies located in Italy. The choice was not to propose a new type of settlement, but to operate on an existing but currently unsuccessful housing situation. The "Torri Bianche" - designed in 1963 by BBPR in the Milanese suburb of Gratosoglio - are an interesting case for exploring the inclusion of work-related flows and spaces as an antidote to the dynamics of the "dormitory district". The idea is to graft onto the existing residential towers a new system dedicated to work and accessible from the outside, but in any case in communication with the living environment. The result is a vertical city in which workspaces coexist in direct connection with the flats, as well as shared areas that also provide opportunities for the community to socialise.
ROCCA, ALESSANDRO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2021
2020/2021
L’intento principale è quello di indagare una nuova possibilità insediativa di coesistenza e interazione tra spazi dedicati al lavoro e all’abitazione. Lo scenario futuro in cui il progetto si inserisce è legato ai cambiamenti delle modalità lavorative avvenuti nell’ultimo decennio: è possibile immaginare un futuro nel quale l’abitare e il lavorare non avvengano più in luoghi nettamente distinti. La digitalizzazione, infatti, come dimostrato durante l’esperienza pandemica, consente una smaterializzazione dell’attività lavorativa e quindi una sua possibile (re)introduzione all’interno degli spazi ad oggi dedicati alla vita domestica. L’idea, dunque, è stata quella di studiare il tipo della casa-bottega al fine di reinterpretarlo, estrapolando, attraverso la comparazione di differenti casi-studio collocati sul territorio italiano, principi spaziali fondativi al fine di utilizzarli come guida per la progettazione. La scelta è stata quella di non proporre una tipologia insediativa ex-novo, ma operare su una realtà abitativa esistente ma ad oggi fallimentare. Le “Torri Bianche”, progettate nel 1963 dai BBPR nella periferia milanese di Gratosoglio, risultano un caso interessante per valutare l’inserimento di flussi e spazi legati al lavoro come antidoto alla dinamica del “quartiere dormitorio”. L’idea è quella di innestare sulle torri residenziali esistenti un nuovo sistema dedicato al lavoro e accessibile dall’esterno, ma comunque in comunicazione con la realtà abitativa. Si costruisce così una città verticale all’interno della quale coesistono spazi lavorativi in diretta connessione con gli appartamenti e aree condivise, capaci di ospitare anche occasioni di socializzazione per la comunità insediata.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/182312