The thesis focuses on the role of planners in the contemporary society, marked by epochal challenges spanning from the Covid-19 pandemic to the fight against Climate Change. In front of such fragmented, mutable and increasingly complex urban scenarios, how will the role of planners change? In order to answer this question, it is first necessary to reflect on the current situation, framing some central thematic nodes that still today remain open. Among these, (a) the relationship between expert knowledge and power; (b) the crisis of “expertise” in the face of emerging delegitimization and, lastly, (c) the phenomenon of the so-called “scholarly isolation”. The latter, in particular, represents the fulcrum of the research question: assuming that this condition of isolation of the Academia exists, what solutions are envisaged? What alternative scenarios can be explored? The thesis hypothesizes two “ways out” from scholarly isolation: one aimed at re-evaluating the technical dimension of the role of planners, the other at rediscovering its political dimension. The first part of the research, consisting of four chapters, lays out the theoretical foundations aimed at exploring the “lights and shadows”, so to say, of both of the “ways out”. The second section is instead dedicated to an empirical research module whose objective is to deconstruct – through the dialogue with various, prestigious planners and scholars – the theoretical framework developed in the first chapters. An effort of conceptual re-elaboration made precious by the viewpoint of the chosen interlocutors. In this sense, the possibility “to see” through their eyes, to retrace important stories and experiences, has allowed a “re-signification” of some theoretical premises as well as the formulation of new, open research paths.

La tesi propone un’esplorazione del ruolo dei pianificatori alla luce delle molteplici sfide del nostro tempo: dalla pandemia di Covid-19 alla lotta ai Cambiamenti Climatici, i pianificatori (proprio in qualità di “esperti”) sono chiamati ad agire in contesti socio-territoriali sempre più frammentati e caratterizzati da patterns di complessità emergente. Sullo sfondo di questi scenari in profondo mutamento, in che modo cambierà il ruolo dei pianificatori? Per poter rispondere a tale domanda è prima necessario riflettere sulla situazione attuale, inquadrando alcuni nodi tematici centrali che restano tutt’oggi aperti. Fra questi, (a) la relazione fra sapere tecnico e potere; (b) la crisi dell’”expertise” di fronte a rischi di crescente delegittimazione e, da ultimo, (c) il fenomeno della cosiddetta “scholarly isolation”. Quest’ultimo, in particolare, rappresenta il fulcro della domanda di ricerca: ammesso che tale condizione di isolamento dell’Accademia esista, quali soluzioni si prospettano? Quali scenari alternativi è possibile esplorare? La tesi ipotizza due “vie d’uscita” dalla scholarly isolation: una tesa a rivalutare la dimensione tecnica del ruolo dei pianificatori, l’altra a riscoprirne la dimensione politica. La prima parte della ricerca, composta di quattro capitoli, pone le basi teoriche finalizzate a esplorare le luci e le ombre, per così dire, di entrambe queste “vie d’uscita”. La seconda sezione è invece dedicata ad un modulo di ricerca empirica il cui obiettivo consiste nel decostruire, attraverso il dialogo con diversi scholars e pianificatori di prestigio, il framework teorico elaborato nei primi capitoli. Uno sforzo di rielaborazione concettuale reso prezioso dallo sguardo degli interlocutori scelti. In questo senso, la possibilità di “vedere” attraverso il loro sguardo, di ripercorrere storie ed esperienze di rilievo, ha consentito una “ri-significazione” di alcune premesse e la formulazione di nuovi, possibili percorsi di ricerca.

Planning for challenging times. An exploration of the planners' role(s) between technique and politics

SIGNORONI, RUGGERO
2021/2022

Abstract

The thesis focuses on the role of planners in the contemporary society, marked by epochal challenges spanning from the Covid-19 pandemic to the fight against Climate Change. In front of such fragmented, mutable and increasingly complex urban scenarios, how will the role of planners change? In order to answer this question, it is first necessary to reflect on the current situation, framing some central thematic nodes that still today remain open. Among these, (a) the relationship between expert knowledge and power; (b) the crisis of “expertise” in the face of emerging delegitimization and, lastly, (c) the phenomenon of the so-called “scholarly isolation”. The latter, in particular, represents the fulcrum of the research question: assuming that this condition of isolation of the Academia exists, what solutions are envisaged? What alternative scenarios can be explored? The thesis hypothesizes two “ways out” from scholarly isolation: one aimed at re-evaluating the technical dimension of the role of planners, the other at rediscovering its political dimension. The first part of the research, consisting of four chapters, lays out the theoretical foundations aimed at exploring the “lights and shadows”, so to say, of both of the “ways out”. The second section is instead dedicated to an empirical research module whose objective is to deconstruct – through the dialogue with various, prestigious planners and scholars – the theoretical framework developed in the first chapters. An effort of conceptual re-elaboration made precious by the viewpoint of the chosen interlocutors. In this sense, the possibility “to see” through their eyes, to retrace important stories and experiences, has allowed a “re-signification” of some theoretical premises as well as the formulation of new, open research paths.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2021
2021/2022
La tesi propone un’esplorazione del ruolo dei pianificatori alla luce delle molteplici sfide del nostro tempo: dalla pandemia di Covid-19 alla lotta ai Cambiamenti Climatici, i pianificatori (proprio in qualità di “esperti”) sono chiamati ad agire in contesti socio-territoriali sempre più frammentati e caratterizzati da patterns di complessità emergente. Sullo sfondo di questi scenari in profondo mutamento, in che modo cambierà il ruolo dei pianificatori? Per poter rispondere a tale domanda è prima necessario riflettere sulla situazione attuale, inquadrando alcuni nodi tematici centrali che restano tutt’oggi aperti. Fra questi, (a) la relazione fra sapere tecnico e potere; (b) la crisi dell’”expertise” di fronte a rischi di crescente delegittimazione e, da ultimo, (c) il fenomeno della cosiddetta “scholarly isolation”. Quest’ultimo, in particolare, rappresenta il fulcro della domanda di ricerca: ammesso che tale condizione di isolamento dell’Accademia esista, quali soluzioni si prospettano? Quali scenari alternativi è possibile esplorare? La tesi ipotizza due “vie d’uscita” dalla scholarly isolation: una tesa a rivalutare la dimensione tecnica del ruolo dei pianificatori, l’altra a riscoprirne la dimensione politica. La prima parte della ricerca, composta di quattro capitoli, pone le basi teoriche finalizzate a esplorare le luci e le ombre, per così dire, di entrambe queste “vie d’uscita”. La seconda sezione è invece dedicata ad un modulo di ricerca empirica il cui obiettivo consiste nel decostruire, attraverso il dialogo con diversi scholars e pianificatori di prestigio, il framework teorico elaborato nei primi capitoli. Uno sforzo di rielaborazione concettuale reso prezioso dallo sguardo degli interlocutori scelti. In questo senso, la possibilità di “vedere” attraverso il loro sguardo, di ripercorrere storie ed esperienze di rilievo, ha consentito una “ri-significazione” di alcune premesse e la formulazione di nuovi, possibili percorsi di ricerca.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/182313