L'arte come elemento trasformativo dello spazio pubblico

Can art transform public space and how it is lived? This question generates the entire work, which proposes itself as a way to investigate the theme of the presence of art in the public space, especially of the art’s ability to modify the way of living urban and architectural spaces that host it. The theme is illustrated through the analysis of some case studies, pieces of contemporary art by the artist-scientist Paolo Ferrari, founder of Centro Studi Assenza, by means of which is the relationship between art and the surrounding public space is demonstrated. Ferrari’s works, in order to make a comparison, are followed by the illustration of other two examples, a past one, by Eugenio Carmi, and a contemporary one, by David Tremlett. The presented installations have in common the insertion in unusual places for art, like workspaces, social housing residences, but also cultural and urban spaces. From the analysis of these case studies emerges that art’s presence in a public space can transform the way it is lived, increasing its uses. Involved spaces acquire new meanings and complexity. Art allows a new interpretation and perception of these spaces. Moreover, it can be able to induce a mental elaboration of spaces and new relationships between people and the spaces they live in, transforming the way of living space in a deeper and more stimulating experience.

L’arte può trasformare lo spazio pubblico e il modo in cui esso viene vissuto? Questa la domanda da cui scaturisce l’intero elaborato, il quale si propone di affrontare la tematica dell’arte nello spazio pubblico e in particolare della sua capacità di trasformare il modo di vivere gli spazi architettonici e urbani che la ospitano. Il tema è esemplificato attraverso l’analisi di alcune installazioni di arte contemporanea, opere dell’artista-scienziato Paolo Ferrari, fondatore dell’associazione Centro Studi Assenza, tramite le quali viene illustrato il rapporto che l’arte instaura con lo spazio circostante. Alle opere di Ferrari, col fine di proporre un confronto, segue la presentazione di altri due casi di arte nello spazio pubblico, uno passato, ad opera di Eugenio Carmi, e uno contemporaneo, realizzato da David Tremlett. Le installazioni presentate hanno in comune l’inserimento in luoghi non convenzionali per l’arte, anche molto differenti tra loro, si tratta di luoghi di lavoro, di cura, accoglienza, ma anche di spazi di cultura e spazi urbani. Dalla loro analisi emerge come la presenza dell’arte in uno spazio pubblico possa trasformare il modo in cui lo spazio viene vissuto, suggerendo nuovi usi, nuovi modi di viverlo. Gli spazi coinvolti si caricano così di significati differenti, acquisendo maggiore complessità. L’arte offre una nuova chiave di lettura dello spazio, la possibilità di percepirlo attraverso uno sguardo e un pensiero rinnovati. Essa si propone inoltre come spunto per pensare diversamente la relazione con gli spazi, come uno strumento per riflettere, generando nuove connessioni tra le persone e i luoghi coinvolti, trasformando l’abitare in un’esperienza differente dall’ordinario, più profonda e stimolante nell’elaborazione concettuale degli spazi.