Sinapsi. Sustainable innovation neural architecture of Poli synesthetic interaction. Progettazione di un centro riabilitativo e ricreativo a Odense per un'utenza fragile in età preadolescenziale

Hardly ever do we hear about childhood disability. Unfortunately, it is almost never mentioned, and when it happens to be, it is by using the wrong terms.Thanks to the working experience that Onlus Occhi Azzurri, a reality based in Cremona, offered us to pursue, we had the opportunity to personally relaunch ourselves by avoiding one of the worst evils: indifference. It is precisely starting from similar considerations that the desire to design Sinapsi was born, a rehabilitation and recreational centre, whose technological development we have taken care of, that is aimed at children suffering from neurodevelopmental diseases. The project will develop in a context like the Danish one, where the mindset of the inhabitants is more evolved and progressive when it comes to these sorts of social dynamics. A more detailed analysis enabled us to identify in the city of Odense the ideal place for the construction of the centre, taking advantage from the proximity and centrality to the new Hospital and University Complex and with the aim of becoming a regional landmark. The entire proposal could be summarized under the concept of synapses which, of course, is also the term that calls the structure. The latter will in fact represent the ideal site of functional contact between the therapeutic location and the surrounding landscape; a place in which to face one’s disability while inserted in a wider context where family balance, rehabilitation areas and recreational aspects rule.The concept therefore arises from the need to provide users with spaces characterized by the highest levels of comfort, which is why careful choices have been made regarding shapes, materials and lights aiming at recreating a familiar atmosphere, which is fundamental for the healing process in nursing environments. In this regard, thanks to the internship activity developed at the CMB company, we had the opportunity to learn the BIM (Building Information Modeling) methodology and its potential, including the modalities of use and management of the models, to optimize the design choices related to the comfort topic. Furthermore, regarding the planning and management of the interventions, it was decided to use the Active House protocol, thereby quantifying the improvement in terms of internal comfort, energy performance and environmental impact. Similar attentions are entirely aimed at the creation of a centre for it to be as much detached as possible from the idea of a classic hospitalization, rather creating a space in which, as mentioned above, the patient can undertake a treatment path that does not neglect neither the recre¬ational aspects nor the interaction with one’s own household. The hope is that Sinapsi can become food for thought as well as a source of inspiration for the Danish and European panorama, so that one day, hopefully not too far away, the writer Massimiliano Verga will finally be able to receive an answer to his question: "My son has skills but what is he doing with them in a world built and designed for others?

Quasi mai si sente parlare di disabilità infantile. Purtroppo, se ne parla troppo poco, e quando lo si fa normalmente vengono utilizzati termini sbagliati. L’esperienza maturata grazie alla Onlus Occhi Azzurri di Cremona ci ha permesso, nel nostro piccolo, di metterci in gioco in prima persona con l'obiettivo di evitare uno dei mali peggiori che possano colpire un mondo così colorato ed unico come quello della disabilità: l'indifferenza. Ed è proprio a partire da queste considerazioni che nasce la volontà di progettare Sinapsi, un centro riabilitativo e ricreativo per bambini affetti da patologie neuroevolutive. Il progetto si svilupperà in un contesto come quello danese, dove la mentalità di chi abita il territorio è più evoluta e più attenta a questo tipo di dinamiche sociali. Un'analisi più approfondita ha infatti permesso di individuare nella città di Odense il luogo ideale per la realizzazione del centro, sfruttando la vicinanza e la centralità del nuovo Polo Ospedaliero e Universitario e diventando un punto di riferimento a livello regionale. A riassumere l’intera progettazione è il concetto di sinapsi, termine che, non a caso, denomina la struttura. L'intervento, infatti, rappresenterà il sito ideale di contatto funzionale tra il luogo terapeutico e il panorama circostante; uno spazio in cui poter affrontare la propria disabilità inseriti in un contesto più ampio che vede protagonisti l'equilibrio familiare, l'ambito riabilitativo e gli aspetti ricreativi. Il concept nasce quindi dalla necessità di fornire all’utenza spazi caratterizzati dai massimi livelli di comfort, motivo per cui si sono effettuate scelte accurate in merito a forme, materiali e luci aventi l’obiettivo di ricreare un'atmosfera familiare, fondamentale per il processo di guarigione negli ambienti di cura. A tal proposito, grazie all'attività di tirocinio sviluppata presso l'impresa CMB abbiamo avuto la possibilità di apprendere la metodologia BIM (Building Information Modelling) e le sue potenzialità tra cui, in particolare, le modalità di utilizzo e gestione dei modelli al fine di ottimizzare le scelte progettuali in relazione al tema del comfort. Inoltre, per quanto concerne la progettazione e la gestione degli interventi si è deciso di impiegare il protocollo Active House, al fine di quantificare il miglioramento in termini di comfort interno, prestazioni energetiche e impatto ambientale. Attenzioni simili sono interamente volte alla creazione di un centro che possa distaccarsi il più possibile dall’idea di ospedalizzazione classica, andando piuttosto a realizzare uno spazio nel quale, come sopra accennato, il paziente possa intraprendere un percorso di cura che non trascuri gli aspetti ricreativi e l’interazione con il proprio nucleo familiare. La speranza è che Sinapsi possa diventare uno spunto di riflessione e una fonte d’ispirazione per il panorama danese ed europeo, così che un giorno, speriamo non troppo lontano, lo scrittore Massimiliano Verga possa finalmente avere risposta alla sua domanda: “Mio figlio ha delle abilità ma che se ne fa in un mondo costruito e pensato per gli altri?”