In the last decades, the advances in information and communication technology (ICT) and innovation in logistics, like containerization, made trade costs decline significantly. This led to the development of globally dispersed production networks, with interconnections crossing boundaries of countries, a phenomenon referred to as global value chains (GVCs). These allow countries to gain the advantages of the economic growth at the world level. However, the intricacy of GVCs complicates the comprehension of pros and cons of being part of them, particularly in terms of environmental effects. This thesis investigates how participation patterns of global value chains – participation, position, length – influence the environment in terms of CO2 emissions, the main driver of climate change. The European Union (EU) is the subject of research. EU is the most involved region in GVCs, and the most active in environmental policies, making the area a representative case for the study. The starting points consist in describing the significant knowledge concerning the topic, and a portrait of the EU in terms of its relevant economic features, its involvement in GVCs, and its environmental state and policies. This paves the way for a quantitative analysis assessing the impact of GVC participation patterns on CO2 emissions in EU per se, and compared to the world, through an econometric regression with panel data of European countries and 64 countries, among which the 27 European ones. Aggregate GVC participation results detrimental for the environment but, considering the position in GVCs, upstream positions are beneficial for the natural surroundings. About GVC length, regionalization is indicated at the world level to decrease CO2 emissions, while in Europe the result is not confirmed, suggesting the existence of a threshold for regionalization intensity. Trade comes out to benefit the environment. A N-shaped relationship links GDP per capita and CO2 emissions, and the higher the industry value-added, the higher the CO2 emissions. Energy consumption increases carbon emissions, with renewable sources mitigating this effect. The findings are the basis for the development of consistent and timely environmental policies.

Negli ultimi decenni, progressi nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e innovazioni logistiche, come la containerizzazione, hanno diminuito i costi del commercio. Ciò ha portato allo sviluppo di reti produttive disperse nel mondo, con interconnessioni che attraversano i confini dei Paesi, un fenomeno denominato catene del valore globali (CGV). Le CGV consentono ai paesi di far parte della crescita economica mondiale. Tuttavia, la complessità delle CGV complica la comprensione di pro e contro nel farne parte, in particolare in termini ambientali. Questa tesi indaga come gli schemi di partecipazione delle catene del valore globali - partecipazione, posizione, lunghezza - influenzano l'ambiente in termini di emissioni di CO2, principale causa del cambiamento climatico. L'Unione europea (UE) è l’oggetto di ricerca. L'UE è la regione più coinvolta nelle CGV, e la più attiva nelle politiche ambientali, rendendo l’area un caso di studio rappresentativo. I punti di partenza consistono nel descrivere la conoscenza esistente sull'argomento e in una rappresentazione dei tratti economici rilevanti dell’UE, del suo coinvolgimento nelle CGV, e lo stato ambientale e le politiche sull’ambiente. Da qui, un'analisi quantitativa valuta l'impatto degli schemi di partecipazione delle CGV sulle emissioni di CO2 nell'UE di per sé e rispetto al mondo, attraverso una regressione econometrica con dati panel di Paesi Europei e 64 Paesi, tra cui i 27 Europei. La partecipazione aggregata alle CGV risulta dannosa per l'ambiente ma, considerando la posizione nelle CGV, le posizioni a monte sono benefiche. Riguardo alla lunghezza delle CGV, la regionalizzazione è indicata a livello mondiale per diminuire le emissioni di CO2, mentre in Europa ciò non è confermato, suggerendo l'esistenza di una soglia di regionalizzazione. Il commercio risulta benefico per l'ambiente. Una relazione a forma di N lega PIL pro capite ed emissioni di CO2, mentre più l’industria è importante per il Paese, maggiori sono le emissioni di CO2. Il consumo di energia aumenta le emissioni di carbonio, mentre le fonti rinnovabili mitigano questo effetto. Questi risultati sono la base per sviluppare di politiche ambientali coerenti e tempestive.

The environmental impact of participation patterns in global value chains : the case of the European Union

Bartolini, Andrea
2020/2021

Abstract

In the last decades, the advances in information and communication technology (ICT) and innovation in logistics, like containerization, made trade costs decline significantly. This led to the development of globally dispersed production networks, with interconnections crossing boundaries of countries, a phenomenon referred to as global value chains (GVCs). These allow countries to gain the advantages of the economic growth at the world level. However, the intricacy of GVCs complicates the comprehension of pros and cons of being part of them, particularly in terms of environmental effects. This thesis investigates how participation patterns of global value chains – participation, position, length – influence the environment in terms of CO2 emissions, the main driver of climate change. The European Union (EU) is the subject of research. EU is the most involved region in GVCs, and the most active in environmental policies, making the area a representative case for the study. The starting points consist in describing the significant knowledge concerning the topic, and a portrait of the EU in terms of its relevant economic features, its involvement in GVCs, and its environmental state and policies. This paves the way for a quantitative analysis assessing the impact of GVC participation patterns on CO2 emissions in EU per se, and compared to the world, through an econometric regression with panel data of European countries and 64 countries, among which the 27 European ones. Aggregate GVC participation results detrimental for the environment but, considering the position in GVCs, upstream positions are beneficial for the natural surroundings. About GVC length, regionalization is indicated at the world level to decrease CO2 emissions, while in Europe the result is not confirmed, suggesting the existence of a threshold for regionalization intensity. Trade comes out to benefit the environment. A N-shaped relationship links GDP per capita and CO2 emissions, and the higher the industry value-added, the higher the CO2 emissions. Energy consumption increases carbon emissions, with renewable sources mitigating this effect. The findings are the basis for the development of consistent and timely environmental policies.
ING - Scuola di Ingegneria Industriale e dell'Informazione
21-dic-2021
2020/2021
Negli ultimi decenni, progressi nelle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) e innovazioni logistiche, come la containerizzazione, hanno diminuito i costi del commercio. Ciò ha portato allo sviluppo di reti produttive disperse nel mondo, con interconnessioni che attraversano i confini dei Paesi, un fenomeno denominato catene del valore globali (CGV). Le CGV consentono ai paesi di far parte della crescita economica mondiale. Tuttavia, la complessità delle CGV complica la comprensione di pro e contro nel farne parte, in particolare in termini ambientali. Questa tesi indaga come gli schemi di partecipazione delle catene del valore globali - partecipazione, posizione, lunghezza - influenzano l'ambiente in termini di emissioni di CO2, principale causa del cambiamento climatico. L'Unione europea (UE) è l’oggetto di ricerca. L'UE è la regione più coinvolta nelle CGV, e la più attiva nelle politiche ambientali, rendendo l’area un caso di studio rappresentativo. I punti di partenza consistono nel descrivere la conoscenza esistente sull'argomento e in una rappresentazione dei tratti economici rilevanti dell’UE, del suo coinvolgimento nelle CGV, e lo stato ambientale e le politiche sull’ambiente. Da qui, un'analisi quantitativa valuta l'impatto degli schemi di partecipazione delle CGV sulle emissioni di CO2 nell'UE di per sé e rispetto al mondo, attraverso una regressione econometrica con dati panel di Paesi Europei e 64 Paesi, tra cui i 27 Europei. La partecipazione aggregata alle CGV risulta dannosa per l'ambiente ma, considerando la posizione nelle CGV, le posizioni a monte sono benefiche. Riguardo alla lunghezza delle CGV, la regionalizzazione è indicata a livello mondiale per diminuire le emissioni di CO2, mentre in Europa ciò non è confermato, suggerendo l'esistenza di una soglia di regionalizzazione. Il commercio risulta benefico per l'ambiente. Una relazione a forma di N lega PIL pro capite ed emissioni di CO2, mentre più l’industria è importante per il Paese, maggiori sono le emissioni di CO2. Il consumo di energia aumenta le emissioni di carbonio, mentre le fonti rinnovabili mitigano questo effetto. Questi risultati sono la base per sviluppare di politiche ambientali coerenti e tempestive.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/183192