The research explores the topic of didactic innovation and the relationship between social media and education within the design studios, focusing mainly on those related to fashion education. The research began based on some considerations arising from personal teaching experience - which in a pandemic period has seen a necessary acceleration from the point of view of the use of technologies and digital - from personal work experience developed within fashion industries and, finally, from the observation of the increasing “mediatisation” of fashion, which has defined not only new forms of communication but also, and above all, new ways of creative sharing, implementing the “visual” approach to design. Increasingly, digital communication is defining itself as an essential element, not only in the staging and narration (both of the brand and personal) of the fashion system but also in defining new ways of interaction between companies, designers and consumers. Fashion, as a manufacturing, cultural and creative industry, represents a complex system where the interaction between product, communication and services intercepts the new trajectories of social and digital transformation: factors that are redefining business models as well as the creative, communication and representation modes of the system as a whole. The digital transformation drives new processes of visualisation, promotion and storytelling of the fashion system. New relationships are defined between physical and digital spaces in which users are not just the spectators of creative processes but are increasingly involved in “value co-creation” and “cooperative investment” processes. New communication models are emerging, changing the culture, the way companies and consumers relate to each other and the tools they use. The mediatisation of fashion, thanks to the ever-increasing pervasiveness of digital communication, has made possible not only greater sharing of images, products and events but has generated a spontaneous sharing of the various creative and design phases, which potentially become a teaching resource of considerable value. For example, social media, such as Instagram, are increasingly being defined not only as communication channels but as a creative tool capable of defining ‘undisciplined’ and non-codified learning paths. If, on the one hand, Instagram allows targeted and user-governed searches, on the other, it also defines a form of digital ‘serendipity’ through the constant reception of stimuli and feeds generated by algorithms. In the context of design studio teaching, there is an increasing need to hybridise areas and disciplines, but also design methods, seamlessly linking different tools (off-line and on-line) and different interaction modalities: between teachers and students, between students in the same course, as well as between students in different courses. In an increasingly liquid period, it is crucial to manage and exploit, also at a didactic level, the amount of information (textual, video, audio and iconographic) that more or less deliberately, students gather during their design process within social platforms and on the web in general. In a context of continuous technological, social and cultural changes, the designer’s training becomes an interesting field of experimentation to implement the use of technologies, but above all to work on a renewal of the contents provided in educational pathways, as well as the approaches, tools and channels used to provide training and education to the new generations that are demanding greater flexibility in the places, methods and times of learning. The research project, therefore, investigates the use of social channels and the potential of different forms of communication that could be implemented in the educational context, defining experimentation within some design studios belonging to the fashion degree course, in an attempt to ascertain if and how, social media, such as Instagram, could support educational actions capable of creatively stimulating the students’ learning process, within hybrid forms of design studios. The research project analyses the evolution of the model of design studio learning and the potential of social media as tools to support didactics and undertakes a set of experiments in an attempt to define which educational actions, methods and models could be implemented to make these tools effective for education, specifically within fashion design courses. The research contributes to knowledge by describing the connection between Design Studio teaching and new technologies, focusing on social media, defining the characteristics that a teacher involved in social media-supported teaching should possess. It also reflects on comparing the new role of teachers and the students within a didactic mediated and supported by social media.

La ricerca esplora i temi dell’innovazione didattica e del rapporto tra social media e formazione all’interno dei corsi di studio in design, concentrandosi in particolare nell’ambito del design della moda. La ricerca parte da alcune considerazioni scaturite dall’esperienza didattica personale – che nel periodo pandemico ha visto un’accelerazione dal punto di vista dell’utilizzo delle tecnologie e del digitale – e da quella lavorativa, sviluppata all’interno delle industrie della moda e, infine, dall’osservazione della crescente “mediatizzazione” della moda che ha definito non solo nuove forme di comunicazione ma anche, e soprattutto, nuove modalità di condivisione creativa, implementando l’approccio visivo al design. Sempre più la comunicazione digitale si sta definendo come un elemento essenziale, non solo per la messa in scena e la narrazione – del brand e dei designer – del sistema moda, ma anche nella definizione di nuove modalità di interazione tra aziende, designer e consumatori. La moda intesa come industria manifatturiera, culturale e creativa, rappresenta un sistema complesso nel quale la commistione tra prodotto, comunicazione e servizi intercetta le nuove traiettorie della trasformazione sociale e digitale: fattori che stanno ridefinendo i modelli di business, così come le modalità creative, comunicative e di rappresentazione del sistema nel suo complesso. La trasformazione digitale guida innovativi processi di visualizzazione, promozione e storytelling del sistema moda: si definiscono nuove relazioni tra spazi fisici e digitali nei quali gli utenti non sono solo spettatori di processi creativi, ma vengono sempre più coinvolti in azioni di co-creazione di valore. Emergono nuovi modelli di comunicazione che stanno cambiando la cultura del progetto, il modo in cui aziende e consumatori si relazionano tra loro e gli strumenti che utilizzano. La mediatizzazione della moda, grazie alla sempre maggiore pervasività della comunicazione digitale, ha reso possibile non solo una maggiore condivisione di immagini, prodotti ed eventi, ma ha generato una condivisione spontanea delle varie fasi creative e progettuali che potenzialmente diventano una risorsa didattica di notevole valore. I social media, come per esempio Instagram, vengono sempre più spesso utilizzati non solo come canali di comunicazione, ma come strumenti creativi in grado di definire percorsi di apprendimento “indisciplinati” e non codificati. Se da un lato Instagram permette ricerche mirate e governate dall’utente, dall’altro definisce anche una forma di serendipitità digitale attraverso la costante ricezione di stimoli generati dagli algoritmi. Nell’ambito dell’insegnamento nei corsi laboratoriali, c’è sempre più bisogno di ibridare aree e discipline, ma anche metodi di progettazione, collegando senza soluzione di continuità diversi strumenti (off-line e on-line) e diverse modalità di interazione tra insegnanti e studenti, tra studenti dello stesso corso, così come tra studenti di corsi diversi. In un periodo sempre più liquido, è importante gestire e sfruttare, anche a livello didattico, la quantità di informazioni (testuali, video, audio e iconografiche) che, più o meno deliberatamente, gli studenti raccolgono durante il loro processo di progettazione all’interno delle piattaforme sociali e sul web in generale. In un panorama di continui cambiamenti tecnologici, sociali e culturali, la formazione del designer diventa quindi un interessante campo di sperimentazione per implementare l’uso delle tecnologie, ma soprattutto per lavorare a un rinnovamento dei contenuti erogati nei percorsi didattici, così come degli approcci, degli strumenti e dei canali utilizzati per fornire formazione ed educazione alle nuove generazioni che chiedono maggiore flessibilità nei luoghi, nei modi e nei tempi di apprendimento. Il progetto di ricerca indaga quindi l’utilizzo dei canali social (nello specifico Instagram) e le potenzialità offerte dalle diverse forme di comunicazione che potrebbero essere implementate nel contesto formativo, definendo una sperimentazione all’interno di alcuni corsi laboratoriali appartenenti al corso di laurea in moda, nel tentativo di verificare se, e come, i social media possano supportare azioni didattiche capaci di stimolare creativamente il processo di apprendimento degli studenti, all’interno delle forme ibride degli studi di design. Il progetto di ricerca analizza l’evoluzione del modello di apprendimento laboratoriale e le potenzialità dei social media come strumenti di supporto alla didattica e intraprende una serie di esperimenti nel tentativo di definire quali azioni educative, metodi e modelli potrebbero essere implementati per rendere questi strumenti efficaci per la didattica, nello specifico all’interno dei corsi di fashion design. La ricerca contribuisce alla al dibattito tra educazione e nuovi media digitali proponendo una descrizione della connessione tra la didattica all’interno dei laboratori di progetto e le nuove tecnologie, offrendo una definizione delle caratteristiche che una didattica supportata dai social media dovrebbe possedere. La ricerca riflette anche sul confronto del nuovo ruolo degli insegnanti all’interno di una didattica mediata e supportata dai social media.

Instagram as an educational tool to support design education. Visual digital platforms as activators of educational actions, methods and tools to support fashion design education

LINFANTE, VITTORIO
2021/2022

Abstract

The research explores the topic of didactic innovation and the relationship between social media and education within the design studios, focusing mainly on those related to fashion education. The research began based on some considerations arising from personal teaching experience - which in a pandemic period has seen a necessary acceleration from the point of view of the use of technologies and digital - from personal work experience developed within fashion industries and, finally, from the observation of the increasing “mediatisation” of fashion, which has defined not only new forms of communication but also, and above all, new ways of creative sharing, implementing the “visual” approach to design. Increasingly, digital communication is defining itself as an essential element, not only in the staging and narration (both of the brand and personal) of the fashion system but also in defining new ways of interaction between companies, designers and consumers. Fashion, as a manufacturing, cultural and creative industry, represents a complex system where the interaction between product, communication and services intercepts the new trajectories of social and digital transformation: factors that are redefining business models as well as the creative, communication and representation modes of the system as a whole. The digital transformation drives new processes of visualisation, promotion and storytelling of the fashion system. New relationships are defined between physical and digital spaces in which users are not just the spectators of creative processes but are increasingly involved in “value co-creation” and “cooperative investment” processes. New communication models are emerging, changing the culture, the way companies and consumers relate to each other and the tools they use. The mediatisation of fashion, thanks to the ever-increasing pervasiveness of digital communication, has made possible not only greater sharing of images, products and events but has generated a spontaneous sharing of the various creative and design phases, which potentially become a teaching resource of considerable value. For example, social media, such as Instagram, are increasingly being defined not only as communication channels but as a creative tool capable of defining ‘undisciplined’ and non-codified learning paths. If, on the one hand, Instagram allows targeted and user-governed searches, on the other, it also defines a form of digital ‘serendipity’ through the constant reception of stimuli and feeds generated by algorithms. In the context of design studio teaching, there is an increasing need to hybridise areas and disciplines, but also design methods, seamlessly linking different tools (off-line and on-line) and different interaction modalities: between teachers and students, between students in the same course, as well as between students in different courses. In an increasingly liquid period, it is crucial to manage and exploit, also at a didactic level, the amount of information (textual, video, audio and iconographic) that more or less deliberately, students gather during their design process within social platforms and on the web in general. In a context of continuous technological, social and cultural changes, the designer’s training becomes an interesting field of experimentation to implement the use of technologies, but above all to work on a renewal of the contents provided in educational pathways, as well as the approaches, tools and channels used to provide training and education to the new generations that are demanding greater flexibility in the places, methods and times of learning. The research project, therefore, investigates the use of social channels and the potential of different forms of communication that could be implemented in the educational context, defining experimentation within some design studios belonging to the fashion degree course, in an attempt to ascertain if and how, social media, such as Instagram, could support educational actions capable of creatively stimulating the students’ learning process, within hybrid forms of design studios. The research project analyses the evolution of the model of design studio learning and the potential of social media as tools to support didactics and undertakes a set of experiments in an attempt to define which educational actions, methods and models could be implemented to make these tools effective for education, specifically within fashion design courses. The research contributes to knowledge by describing the connection between Design Studio teaching and new technologies, focusing on social media, defining the characteristics that a teacher involved in social media-supported teaching should possess. It also reflects on comparing the new role of teachers and the students within a didactic mediated and supported by social media.
BERTOLA, PAOLA
24-mar-2022
Instagram as an educational tool to support design education. Visual digital platforms as activators of educational actions, methods and tools to support fashion design education
La ricerca esplora i temi dell’innovazione didattica e del rapporto tra social media e formazione all’interno dei corsi di studio in design, concentrandosi in particolare nell’ambito del design della moda. La ricerca parte da alcune considerazioni scaturite dall’esperienza didattica personale – che nel periodo pandemico ha visto un’accelerazione dal punto di vista dell’utilizzo delle tecnologie e del digitale – e da quella lavorativa, sviluppata all’interno delle industrie della moda e, infine, dall’osservazione della crescente “mediatizzazione” della moda che ha definito non solo nuove forme di comunicazione ma anche, e soprattutto, nuove modalità di condivisione creativa, implementando l’approccio visivo al design. Sempre più la comunicazione digitale si sta definendo come un elemento essenziale, non solo per la messa in scena e la narrazione – del brand e dei designer – del sistema moda, ma anche nella definizione di nuove modalità di interazione tra aziende, designer e consumatori. La moda intesa come industria manifatturiera, culturale e creativa, rappresenta un sistema complesso nel quale la commistione tra prodotto, comunicazione e servizi intercetta le nuove traiettorie della trasformazione sociale e digitale: fattori che stanno ridefinendo i modelli di business, così come le modalità creative, comunicative e di rappresentazione del sistema nel suo complesso. La trasformazione digitale guida innovativi processi di visualizzazione, promozione e storytelling del sistema moda: si definiscono nuove relazioni tra spazi fisici e digitali nei quali gli utenti non sono solo spettatori di processi creativi, ma vengono sempre più coinvolti in azioni di co-creazione di valore. Emergono nuovi modelli di comunicazione che stanno cambiando la cultura del progetto, il modo in cui aziende e consumatori si relazionano tra loro e gli strumenti che utilizzano. La mediatizzazione della moda, grazie alla sempre maggiore pervasività della comunicazione digitale, ha reso possibile non solo una maggiore condivisione di immagini, prodotti ed eventi, ma ha generato una condivisione spontanea delle varie fasi creative e progettuali che potenzialmente diventano una risorsa didattica di notevole valore. I social media, come per esempio Instagram, vengono sempre più spesso utilizzati non solo come canali di comunicazione, ma come strumenti creativi in grado di definire percorsi di apprendimento “indisciplinati” e non codificati. Se da un lato Instagram permette ricerche mirate e governate dall’utente, dall’altro definisce anche una forma di serendipitità digitale attraverso la costante ricezione di stimoli generati dagli algoritmi. Nell’ambito dell’insegnamento nei corsi laboratoriali, c’è sempre più bisogno di ibridare aree e discipline, ma anche metodi di progettazione, collegando senza soluzione di continuità diversi strumenti (off-line e on-line) e diverse modalità di interazione tra insegnanti e studenti, tra studenti dello stesso corso, così come tra studenti di corsi diversi. In un periodo sempre più liquido, è importante gestire e sfruttare, anche a livello didattico, la quantità di informazioni (testuali, video, audio e iconografiche) che, più o meno deliberatamente, gli studenti raccolgono durante il loro processo di progettazione all’interno delle piattaforme sociali e sul web in generale. In un panorama di continui cambiamenti tecnologici, sociali e culturali, la formazione del designer diventa quindi un interessante campo di sperimentazione per implementare l’uso delle tecnologie, ma soprattutto per lavorare a un rinnovamento dei contenuti erogati nei percorsi didattici, così come degli approcci, degli strumenti e dei canali utilizzati per fornire formazione ed educazione alle nuove generazioni che chiedono maggiore flessibilità nei luoghi, nei modi e nei tempi di apprendimento. Il progetto di ricerca indaga quindi l’utilizzo dei canali social (nello specifico Instagram) e le potenzialità offerte dalle diverse forme di comunicazione che potrebbero essere implementate nel contesto formativo, definendo una sperimentazione all’interno di alcuni corsi laboratoriali appartenenti al corso di laurea in moda, nel tentativo di verificare se, e come, i social media possano supportare azioni didattiche capaci di stimolare creativamente il processo di apprendimento degli studenti, all’interno delle forme ibride degli studi di design. Il progetto di ricerca analizza l’evoluzione del modello di apprendimento laboratoriale e le potenzialità dei social media come strumenti di supporto alla didattica e intraprende una serie di esperimenti nel tentativo di definire quali azioni educative, metodi e modelli potrebbero essere implementati per rendere questi strumenti efficaci per la didattica, nello specifico all’interno dei corsi di fashion design. La ricerca contribuisce alla al dibattito tra educazione e nuovi media digitali proponendo una descrizione della connessione tra la didattica all’interno dei laboratori di progetto e le nuove tecnologie, offrendo una definizione delle caratteristiche che una didattica supportata dai social media dovrebbe possedere. La ricerca riflette anche sul confronto del nuovo ruolo degli insegnanti all’interno di una didattica mediata e supportata dai social media.
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