Considerando gli oggetti per la loro funzionalità, ma anche come strumenti di comunicazione e del linguaggio della società, probabilmente nessun altro prodotto meglio dell’automobile, ha saputo rappresentare compiutamente questi tre ruoli, dando forma al progresso continuo della tecnica, ma anche ai miti, ai sogni, alle illusioni, alle contraddizioni della modernità. La propria natura omnipervasiva, la propria influenza a livello globale, non ha precedenti nella storia. Nient’altro ha così simboleggiato il bisogno di libertà, l’aggressività, l’eroismo, l’efficienza, la velocità, ma anche l’eleganza e la competitività, così com’è stato per l’automobile, che è dunque un oggetto altamente simbolico, ma è anche il progetto più complesso che abbia raggiunto la dimensione dei grandi numeri e una reale diffusione di massa. Per questo, progettare il futuro dell’automobile è un compito tanto affascinante quanto ingrato. Affascinante per la suddetta complessità. Ingrato perché, senza volerne criticare competenza e capacità di predizione, tutti coloro che hanno tentato di descrivere la macchina del futuro, o meglio la mobilità del futuro, hanno peccato o di approssimazione o di esagerazione sfociando spesso nel simpaticamente ridicolo. L’idea di un futuro-automobile ci è, per così dire, scappata di mano, e non esiste alcuno, tanto meno una singola azienda, apparentemente in grado di proporre una visione strutturata e convincente. Questo ruolo viene ormai relegato, seguendo la via ufficiosa del “product placement” , all’immaginario hollywoodiano, dove non si raggiunge comunque il valore propositivo delle favolose future car del “rocket design” anni cinquanta e sessanta. Il continuo mediare in modo dialettico tra bisogno e oggetto, tra produzione e consumo ha definito una sorta di distanza tra ideazione ed esecuzione che ci ha condotti inevitabilmente a una esasperata produzione determinando così il caos ambientale, e non solo, che abbiamo costruito intorno a noi. In uno stabile e pluri-accessoriato loop progettuale, così pare procedere da tempo, il design automobilistico.

L'auto scontro : il futuro dell'automobile fra costruttori visionari e strategie inquinanti

LANDENA, MIRKO YURI
2009/2010

Abstract

Considerando gli oggetti per la loro funzionalità, ma anche come strumenti di comunicazione e del linguaggio della società, probabilmente nessun altro prodotto meglio dell’automobile, ha saputo rappresentare compiutamente questi tre ruoli, dando forma al progresso continuo della tecnica, ma anche ai miti, ai sogni, alle illusioni, alle contraddizioni della modernità. La propria natura omnipervasiva, la propria influenza a livello globale, non ha precedenti nella storia. Nient’altro ha così simboleggiato il bisogno di libertà, l’aggressività, l’eroismo, l’efficienza, la velocità, ma anche l’eleganza e la competitività, così com’è stato per l’automobile, che è dunque un oggetto altamente simbolico, ma è anche il progetto più complesso che abbia raggiunto la dimensione dei grandi numeri e una reale diffusione di massa. Per questo, progettare il futuro dell’automobile è un compito tanto affascinante quanto ingrato. Affascinante per la suddetta complessità. Ingrato perché, senza volerne criticare competenza e capacità di predizione, tutti coloro che hanno tentato di descrivere la macchina del futuro, o meglio la mobilità del futuro, hanno peccato o di approssimazione o di esagerazione sfociando spesso nel simpaticamente ridicolo. L’idea di un futuro-automobile ci è, per così dire, scappata di mano, e non esiste alcuno, tanto meno una singola azienda, apparentemente in grado di proporre una visione strutturata e convincente. Questo ruolo viene ormai relegato, seguendo la via ufficiosa del “product placement” , all’immaginario hollywoodiano, dove non si raggiunge comunque il valore propositivo delle favolose future car del “rocket design” anni cinquanta e sessanta. Il continuo mediare in modo dialettico tra bisogno e oggetto, tra produzione e consumo ha definito una sorta di distanza tra ideazione ed esecuzione che ci ha condotti inevitabilmente a una esasperata produzione determinando così il caos ambientale, e non solo, che abbiamo costruito intorno a noi. In uno stabile e pluri-accessoriato loop progettuale, così pare procedere da tempo, il design automobilistico.
ARC III - Facolta' del Design
31-mar-2011
2009/2010
Tesi di laurea Magistrale
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