The phase of global recession in progress in the European panorama for about a decade, recently amplified by the socio-economic crisis caused by the Covid-19 pandemic, has determined a unique historical period of its kind; a scenario of profound transformation that has further expanded the existing pressures on companies and Non-Profit Organizations (NPOs). Those who do not want to be stifled by the historical period or by competition must, without a doubt, embrace change and accept the need for transformation, reorganizing their business systems according to new models. In this scenario, the figure of Facilitator of the transformative designer stands out, able to manage the complexity of innovative projects and to guide the various realities through constant change. By relying on a solid methodology and its soft skills, increasingly oriented towards strategic areas, the Facilitator enables the transformation, simplifies the complexity and mediates between cultures and different company figures. While companies have begun for several years to notice considerable benefits coming from the work of designers, no longer considered only as designers of design objects, and to gradually entrust them with greater responsibilities, influence and resources at the corporate business level, on the other hand, the world of the Third Sector (TS), despite having the need for radical internal innovation, is still far from recognizing the potential of the figure of the designer as capable of responding to his needs. Therefore, the paper investigates the possibility of interaction between the design skills of the transformative designer and the world of TS. By adopting “Progetto Grafite” case study, I will try to respond to its needs and those of the Third Sector Organizations in the Nembro area with which it operates.

La fase di recessione globale in atto nel panorama europeo da circa un decennio, amplificata recentemente dalla crisi socio-economica causata dalla pandemia da Covid-19, ha determinato un periodo storico unico nel suo genere; uno scenario di profonda trasformazione che ha ampliato ulteriormente le pressioni già esistenti su imprese e Organizzazioni Non-Profit (ONP). Quelle che non vogliono rimanere soffocate dal periodo storico o dalla concorrenza, devono, senza ombra di dubbio, abbracciare il cambiamento e accettare il bisogno di trasformazione, riorganizzando i propri sistemi aziendali secondo nuovi modelli. In questo scenario, spicca la figura di Facilitatore del designer trasformativo, in grado di gestire la complessità di progetti innovativi e di guidare le varie realtà attraverso un cambiamento costante. Facendo affidamento su una solida metodologia e sulle sue soft skills, sempre più orientate verso ambiti strategici, il Facilitatore abilita la trasformazione, semplifica la complessità e media tra culture e figure aziendali diverse. Mentre le imprese hanno iniziato da diversi anni a notare notevoli benefici provenire dal lavoro dei designer, non più considerati solo come progettisti di oggetti di design, e ad affidargli progressivamente maggiori responsabilità, influenza e risorse a livello di business aziendale, il mondo del Terzo Settore (TS) invece, pur avendo l’esigenza di una radicale innovazione interna, risulta ancora lontano dal riconoscere le potenzialità della figura del designer come in grado di rispondere alle sue esigenze. Quindi, l’elaborato indaga la possibilità di interazione tra le abilità progettuali del designer trasformativo ed il mondo del TS. Adottando il caso studio “Progetto Grafite” si cercherà di rispondere ai suoi bisogni e a quelli degli Enti di Terzo Settore del territorio di Nembro con i quali opera.

Design, trasformazione e terzo settore. Pogetto grafite e l'approccio trasformativo design driven

Calloni, Giorgia
2020/2021

Abstract

The phase of global recession in progress in the European panorama for about a decade, recently amplified by the socio-economic crisis caused by the Covid-19 pandemic, has determined a unique historical period of its kind; a scenario of profound transformation that has further expanded the existing pressures on companies and Non-Profit Organizations (NPOs). Those who do not want to be stifled by the historical period or by competition must, without a doubt, embrace change and accept the need for transformation, reorganizing their business systems according to new models. In this scenario, the figure of Facilitator of the transformative designer stands out, able to manage the complexity of innovative projects and to guide the various realities through constant change. By relying on a solid methodology and its soft skills, increasingly oriented towards strategic areas, the Facilitator enables the transformation, simplifies the complexity and mediates between cultures and different company figures. While companies have begun for several years to notice considerable benefits coming from the work of designers, no longer considered only as designers of design objects, and to gradually entrust them with greater responsibilities, influence and resources at the corporate business level, on the other hand, the world of the Third Sector (TS), despite having the need for radical internal innovation, is still far from recognizing the potential of the figure of the designer as capable of responding to his needs. Therefore, the paper investigates the possibility of interaction between the design skills of the transformative designer and the world of TS. By adopting “Progetto Grafite” case study, I will try to respond to its needs and those of the Third Sector Organizations in the Nembro area with which it operates.
RONCHI, MARCO
BALLABIO, SERENA
ARC III - Scuola del Design
21-dic-2021
2020/2021
La fase di recessione globale in atto nel panorama europeo da circa un decennio, amplificata recentemente dalla crisi socio-economica causata dalla pandemia da Covid-19, ha determinato un periodo storico unico nel suo genere; uno scenario di profonda trasformazione che ha ampliato ulteriormente le pressioni già esistenti su imprese e Organizzazioni Non-Profit (ONP). Quelle che non vogliono rimanere soffocate dal periodo storico o dalla concorrenza, devono, senza ombra di dubbio, abbracciare il cambiamento e accettare il bisogno di trasformazione, riorganizzando i propri sistemi aziendali secondo nuovi modelli. In questo scenario, spicca la figura di Facilitatore del designer trasformativo, in grado di gestire la complessità di progetti innovativi e di guidare le varie realtà attraverso un cambiamento costante. Facendo affidamento su una solida metodologia e sulle sue soft skills, sempre più orientate verso ambiti strategici, il Facilitatore abilita la trasformazione, semplifica la complessità e media tra culture e figure aziendali diverse. Mentre le imprese hanno iniziato da diversi anni a notare notevoli benefici provenire dal lavoro dei designer, non più considerati solo come progettisti di oggetti di design, e ad affidargli progressivamente maggiori responsabilità, influenza e risorse a livello di business aziendale, il mondo del Terzo Settore (TS) invece, pur avendo l’esigenza di una radicale innovazione interna, risulta ancora lontano dal riconoscere le potenzialità della figura del designer come in grado di rispondere alle sue esigenze. Quindi, l’elaborato indaga la possibilità di interazione tra le abilità progettuali del designer trasformativo ed il mondo del TS. Adottando il caso studio “Progetto Grafite” si cercherà di rispondere ai suoi bisogni e a quelli degli Enti di Terzo Settore del territorio di Nembro con i quali opera.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/183458