Over the last 40 years the original meaning of the Binational Friendship Park located at the most Western point of the border wall between Mexico and United States had been erased without a trace left behind. The area initially proclaimed to celebrate friendship and be a new symbol of union of the two countries has become a landmark of separation, fear and a humanitarian tragedy of international dimension . Despite being framed by exceptionally tangled geopolitical tensions, as well as by highly complex spatial conditions, among which are lack of various infrastructures and absolute impossibility for the visitors from both sides to come into direct contact with each other, the park continues to provide the one and only chance for numerous families affected by the conflict to meet their loved ones. Notwithstanding the impracticability of quickly redefining the political context, there is an urgent need to envision a new spatial form for this symbolic area. Thus, the goal of our project is to propose a new quality meeting point by redefining the existing condition of the border wall and the surrounding areas. The Zone Zero, where people will be able to meet peacefully and celebrate the friendship and union together. With our project proposal we are making a statement through architecture and design. First and foremost this statement is aimed at raising awareness of the predicament happening on the local scale, as well as on the global one. We are proposing a prototype of the meeting point that could potentially become a case study for any fenced conflictive border around the world.

Nel corso degli ultimi 40 anni, il significato originale del Binational Friendship Park, situato nel punto più a Ovest del muro di confine tra Messico e Stati Uniti è stato cancellato senza lasciare alcuna traccia. Quest’area, il cui intento iniziale era di celebrare l’amicizia ed essere un nuovo simbolo di unione tra le due Nazioni è diventata luogo di separazione, paura e tragedia umanitaria di dimensioni internazionali. Nonostante la situazione sia caratterizzata da tensioni geopolitiche estremamente intricate e da altrettante complessità in termini di spazi, ivi compresa la mancanza di varie infrastrutture e l’impossibilità per i visitatori da entrambe le frontiere di entrare in contatto diretto, il parco dà comunque la possibilità di incontrare i propri cari a tutte le famiglie coinvolte nel conflitto. Sebbene sia impossibile ridefinire in breve termine il contesto politico, urge il bisogno di definire una nuova forma di spazio per quest’area simbolica. Pertanto l’obbiettivo del nostro progetto è quello di proporre una nuova area di incontro di qualità ridefinendo le condizioni attuali del muro di confine e delle aree circostanti. La “Zona Zero”, dove le persone avranno la possibilità di incontrarsi pacificamente e celebrare insieme l’amicizia e l’unione. Con la nostra proposta, vogliamo fare una dichiarazione d’intenti attraverso l’architettura ed il design rendendo in primo luogo le persone partecipi e consapevoli di quello che sta accadendo su scala locale e poi globale. Il nostro intento è quindi quello di proporre un prototipo di area di incontro che può fare da caso di studio per qualsiasi barriera in zone di conflitto e confine nel mondo.

Zone zero : Mexico / U.S. border

Pletneva, Tatiana;Lopez Mendoza, Sofia Griselda
2020/2021

Abstract

Over the last 40 years the original meaning of the Binational Friendship Park located at the most Western point of the border wall between Mexico and United States had been erased without a trace left behind. The area initially proclaimed to celebrate friendship and be a new symbol of union of the two countries has become a landmark of separation, fear and a humanitarian tragedy of international dimension . Despite being framed by exceptionally tangled geopolitical tensions, as well as by highly complex spatial conditions, among which are lack of various infrastructures and absolute impossibility for the visitors from both sides to come into direct contact with each other, the park continues to provide the one and only chance for numerous families affected by the conflict to meet their loved ones. Notwithstanding the impracticability of quickly redefining the political context, there is an urgent need to envision a new spatial form for this symbolic area. Thus, the goal of our project is to propose a new quality meeting point by redefining the existing condition of the border wall and the surrounding areas. The Zone Zero, where people will be able to meet peacefully and celebrate the friendship and union together. With our project proposal we are making a statement through architecture and design. First and foremost this statement is aimed at raising awareness of the predicament happening on the local scale, as well as on the global one. We are proposing a prototype of the meeting point that could potentially become a case study for any fenced conflictive border around the world.
RODA, MICHELE
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
22-dic-2021
2020/2021
Nel corso degli ultimi 40 anni, il significato originale del Binational Friendship Park, situato nel punto più a Ovest del muro di confine tra Messico e Stati Uniti è stato cancellato senza lasciare alcuna traccia. Quest’area, il cui intento iniziale era di celebrare l’amicizia ed essere un nuovo simbolo di unione tra le due Nazioni è diventata luogo di separazione, paura e tragedia umanitaria di dimensioni internazionali. Nonostante la situazione sia caratterizzata da tensioni geopolitiche estremamente intricate e da altrettante complessità in termini di spazi, ivi compresa la mancanza di varie infrastrutture e l’impossibilità per i visitatori da entrambe le frontiere di entrare in contatto diretto, il parco dà comunque la possibilità di incontrare i propri cari a tutte le famiglie coinvolte nel conflitto. Sebbene sia impossibile ridefinire in breve termine il contesto politico, urge il bisogno di definire una nuova forma di spazio per quest’area simbolica. Pertanto l’obbiettivo del nostro progetto è quello di proporre una nuova area di incontro di qualità ridefinendo le condizioni attuali del muro di confine e delle aree circostanti. La “Zona Zero”, dove le persone avranno la possibilità di incontrarsi pacificamente e celebrare insieme l’amicizia e l’unione. Con la nostra proposta, vogliamo fare una dichiarazione d’intenti attraverso l’architettura ed il design rendendo in primo luogo le persone partecipi e consapevoli di quello che sta accadendo su scala locale e poi globale. Il nostro intento è quindi quello di proporre un prototipo di area di incontro che può fare da caso di studio per qualsiasi barriera in zone di conflitto e confine nel mondo.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/183547