Panticapaeum. Hidden in the depth. The project of musealisation of the territory of the ancient settlement of Panticapaeum in Crimea

The soil massif conceals the layers of history that were once inhabited, but nowadays have faded into oblivion. One of such places is Panticapeum, an ancient Greek settlement on Mount Mithridates in the city of Kerch, traces of which are partially conserved on its slopes. Though currently suspended, many archaeological researches were conducted here across the decades. The obtained data is fragmentary and incomplete. Nevertheless, the studies have left the material, clues and assumptions suggesting us that in addition to what is partially accessible on the surface, the soil stratum keeps hiding traces of the lost settlement. From this perspective, a return to research and public activity to this territory is necessary, backed by proper conditions for the preservation of the remains and excavation sites and by introducing the historical context of the Panticapeum. Moreover, the relief of the territory is a strong determining factor in the project concept. In this regard, the principles of working with the soil stratum and its relief were taken as the starting point for the understanding of the territory and its character. In order to create a bond between the Past and the Present, the project gives a special role to the interaction of Aboveground with Underground. Excavating processes are the mean needed for both architectural and archaeological interventions, creating openings, tunnels and rooms in order to initiate the relationship between the historical, exploratory and socio-cultural aspects, adapting to the archaeological investigation of the site and keeping the landscape and the ruins as active participants in the perception of the whole site. Thus, the above aspects are addressed by the project through fragmentary intervention with minimal impact on the existing relief, creating links between layers and placing the viewer on the ruins level. In this context, by transmitting the entity through the visibility and accessibility of history, the project suggests a way of seeing architecture as a mediator between the Past and the Present, returning historical traces to modern space in a new cultural and social dimension.

Il massiccio del suolo nasconde gli strati di storia che un tempo erano abitati, ma che oggi sono svaniti nell’oblio. Uno di questi luoghi è Panticapeum, un antico insediamento greco sul monte Mitridate nella città di Kerch, le cui tracce sono parzialmente conservate sulle sue pendici. Molte ricerche archeologiche sono state condotte qui nel corso dei decenni, anche se attualmente sono sospese. I dati fin’ora ottenuti sono frammentari e incompleti, tuttavia gli studi ci suggeriscono che oltre a ciò che è parzialmente accessibile in superficie, lo strato di terreno continua a nascondere tracce dell’insediamento perduto. Sapendo questo, un ritorno alla ricerca e all’attività pubblica su questo territorio è necessario, sostenuto da condizioni adeguate per la conservazione delle rovine e dei siti di scavo, e dall’introduzione del contesto storico del Panticapeo. Inoltre il rilievo del territorio è un fattore determinante nel concept di progetto. A questo proposito, i principi di lavoro con lo strato di terreno e il suo rilievo sono stati presi come punto di partenza per la comprensione del territorio e del suo carattere. Al fine di creare un legame tra il passato e il presente, il progetto dà un ruolo particolare all’interazione tra il Fuoriterra e il Sottosuolo. I processi di scavo sono necessari per gli interventi architettonici e archeologici, con aperture, tunnel e stanze al fine di avviare la relazione tra gli aspetti storici, esplorativi e socio-culturali, adattandosi all’indagine archeologica del sito e mantenendo il paesaggio e le rovine come partecipanti attivi nella percezione dell’intero sito. Gli aspetti descritti sopra, sono affrontati dal progetto attraverso un intervento frammentario con un impatto minimo sul rilievo esistente, creando collegamenti tra gli strati e ponendo lo spettatore a livello delle rovine. In questo contesto, trasmettendo l’essenza della storia attraverso la visibilità e l’accessibilità, il progetto suggerisce un modo di vedere l’architettura come un mediatore tra il passato e il presente, restituendo tracce storiche allo spazio moderno in una nuova dimensione culturale e sociale.