Conceived as an innovative social housing project in the northern banlieue of Paris, Cité de la Muette (The Silent City) constitutes an important landmark in the history of early twentieth-century modernist architecture. Nevertheless, this ambitious social housing project, aimed at social and housing reform, has fulfilled little of its promise. Shortly after its completion, the project of the first Parisian innovative skyscrapers was transformed into an internment camp and deportation center during WWII. In 2001 the place was put on the National Heritage list of France, but surprisingly, the cité never ceased to function as social housing, and it is still a place where five hundred residents currently reside. The Cité de la Muette, therefore, braces a threefold identity: a lieu d’histoire (a place of history) associated with the twentieth-century modernist architecture; a lieu de mémoire (a place of memory) of Holocaust-era deportation camp; and a lieu de vie (a place of life) for present-day residents. Seemingly distinct, these three elements intertwine and intersect. With an emphasis on the concept of multidirectional memory, the thesis is conceived to deal with convoluted stories of architecture, the atrocious past, and everyday life. The principal objective of the thesis is to come up with the solution on how to accommodate multiple narratives and foster dialog between difficult histories that carry critical social and political implications for the present and future and to explore the potential of the site by analyzing its experimental and innovative architectural past, its current function and its future context.

Concepito come un innovativo progetto di edilizia sociale nella banlieue settentrionale di Parigi, Cité de la Muette (La città silenziosa) costituisce un importante punto di riferimento nella storia dell'architettura modernista del primo Novecento. Tuttavia, questo ambizioso progetto, finalizzato alla riforma sociale e abitativa, ha mantenuto ben poco delle sue promesse. Poco dopo il suo completamento, il progetto dei primi grattacieli innovativi parigini fu trasformato in un campo di internamento e centro di deportazione durante la seconda guerra mondiale. Nel 2001 il luogo è stato inserito nella lista del Patrimonio Nazionale della Francia, ma sorprendentemente, la cité non ha mai smesso di funzionare come edilizia sociale, ed è ancora un luogo abitato da cinquecento residenti. La Cité de la Muette, quindi, racchiude una triplice identità: un lieu d'histoire (un luogo della storia) associato all’architettura modernista del XX secolo; un lieu de mémoire (un luogo della memoria) del campo di deportazione dell'era dell'Olocausto; e un lieu de vie (un luogo di vita) per i residenti di oggi. Apparentemente distinti, questi tre elementi si intrecciano e si intersecano. Con un'enfasi sul concetto di memoria multidirezionale, la tesi è concepita per affrontare storie contorte di architettura, atroce passato e vita quotidiana. L'obiettivo principale della tesi è quello di trovare una soluzione su come accogliere più narrazioni e favorire il dialogo tra storie difficili che portano implicazioni sociali e politiche per il presente e per il futuro e di esplorare le potenzialità del sito analizzando il suo passato architettonico sperimentale e innovativo, la sua funzione attuale e il suo contesto futuro.

From utopia to distopia - exploring distorted threefold identity of the silent city - transforming marginalized social housing of the former deportation camp of Cité de la Muette

Jugashvili, Tamta;Gachechiladze, Aleksandre
2020/2021

Abstract

Conceived as an innovative social housing project in the northern banlieue of Paris, Cité de la Muette (The Silent City) constitutes an important landmark in the history of early twentieth-century modernist architecture. Nevertheless, this ambitious social housing project, aimed at social and housing reform, has fulfilled little of its promise. Shortly after its completion, the project of the first Parisian innovative skyscrapers was transformed into an internment camp and deportation center during WWII. In 2001 the place was put on the National Heritage list of France, but surprisingly, the cité never ceased to function as social housing, and it is still a place where five hundred residents currently reside. The Cité de la Muette, therefore, braces a threefold identity: a lieu d’histoire (a place of history) associated with the twentieth-century modernist architecture; a lieu de mémoire (a place of memory) of Holocaust-era deportation camp; and a lieu de vie (a place of life) for present-day residents. Seemingly distinct, these three elements intertwine and intersect. With an emphasis on the concept of multidirectional memory, the thesis is conceived to deal with convoluted stories of architecture, the atrocious past, and everyday life. The principal objective of the thesis is to come up with the solution on how to accommodate multiple narratives and foster dialog between difficult histories that carry critical social and political implications for the present and future and to explore the potential of the site by analyzing its experimental and innovative architectural past, its current function and its future context.
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2021
2020/2021
Concepito come un innovativo progetto di edilizia sociale nella banlieue settentrionale di Parigi, Cité de la Muette (La città silenziosa) costituisce un importante punto di riferimento nella storia dell'architettura modernista del primo Novecento. Tuttavia, questo ambizioso progetto, finalizzato alla riforma sociale e abitativa, ha mantenuto ben poco delle sue promesse. Poco dopo il suo completamento, il progetto dei primi grattacieli innovativi parigini fu trasformato in un campo di internamento e centro di deportazione durante la seconda guerra mondiale. Nel 2001 il luogo è stato inserito nella lista del Patrimonio Nazionale della Francia, ma sorprendentemente, la cité non ha mai smesso di funzionare come edilizia sociale, ed è ancora un luogo abitato da cinquecento residenti. La Cité de la Muette, quindi, racchiude una triplice identità: un lieu d'histoire (un luogo della storia) associato all’architettura modernista del XX secolo; un lieu de mémoire (un luogo della memoria) del campo di deportazione dell'era dell'Olocausto; e un lieu de vie (un luogo di vita) per i residenti di oggi. Apparentemente distinti, questi tre elementi si intrecciano e si intersecano. Con un'enfasi sul concetto di memoria multidirezionale, la tesi è concepita per affrontare storie contorte di architettura, atroce passato e vita quotidiana. L'obiettivo principale della tesi è quello di trovare una soluzione su come accogliere più narrazioni e favorire il dialogo tra storie difficili che portano implicazioni sociali e politiche per il presente e per il futuro e di esplorare le potenzialità del sito analizzando il suo passato architettonico sperimentale e innovativo, la sua funzione attuale e il suo contesto futuro.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/183552