Na+ Cl-, valorizzazione risorse termali-fluviali, per la rigenerazione territoriale lungo il fiume Trebbia

Borgo di Bobbio is one of the many towns in the Val Trebbia Apennines, one of those that, seen from above, look like needle pricks, where "you go to the river" with air quality so good that in Summer there are fireflies and the night the sky drowns you in that complex combination perfectly interpreted with the stars. La Valle, a large house in the Borgo, has always fascinated, placing those who live there in a strange situation as an observer of things, on the one hand, the urbanized and modern reality of the city thriving with comforts and services that progressively advanced over time, swallowing up, and consequently the marginalization to which our internal territory was subjected to the point of literally letting it fall apart. The will is to thoroughly investigate the folds that have distorted our territorial reality, identifying those areas that have paid dearly for the aforementioned marginalization, as uncertainty and illegality proliferate in an environment spoiled by abandonment. The most striking case, and which we will deal with, is that of Thermal Waters, to which Bobbio has always been linked, due to the wealth of salt deposits dating back to the presence of the sea in the area, in the last two cycles of the glaciation, which made the Borgo an important presence on the Via del Sale (the extractive salt pans in Fiume are also located a few kilometers upstream, in the confluence of Aveto and Trebbia) in particular in the locality of Moglia which is tangent to the road, there was a monastery from which the monks in 1400 they left with the plague sufferers to go to the Carlone Thermal Waterfalls so as to immerse themselves and benefit from the Salso-Sulfuric spring. From 1800 analyzes were carried out on a source located on the other bank of the river, facing Bobbio, and connected to it by the Ponte Gobbo, and there was the creation of the first "Stabilimentino" by the Malaspina, the Lords of the area, on the at the end of the century which exploited the source of Piancasale, to the right of the river, with marked beneficial properties thanks to the composition of Salso-Bromo-Iodica. The 1900 represents the affirmation of the wealth of Acque Salse for Bobbio, the Renati family in the San Martino locality, 2 km upstream of the Gobbo Bridge, following analyzes that revealed the presence of Salso-Sulfuric Water in the subsoil opened the first Thermal Establishment Seaside, with dimensions of 45x12m, 3 floors above ground, this one equipped with all the best machinery of the time had a water with a peculiar temperature of 19 *, highly beneficial, thanks to which it operated successfully until it was destroyed in the Second World War. In 1971, however, Antonio Renati (the son) rebuilt the plant, in the same position with reduced dimensions, the success was such that there was a peak of 32,000 people in 1993, with bus services dedicated to reaching the structure. The success ended with the death of Renati in those same years of attractive boom, the Società delle Terme passed from hand to hand to investors outside the Piacentino, to the Municipality, and no one was able to manage the situation, so in April 1998 they ceased the activities. From here begins a story, more than twenty years long, made up of Building Speculations and Corporate Failures, which have left visible wounds, literally open given that the San Martino aquifer is still polluted, uninhabitable due to ambiguous expansion of the failed structure. , and on the opposite side, the Piane di S. Martino a land originally for agricultural use of 55'000 square meters. then converted to Residential to make room for a Thermal Village to support the failed expansion, there are an embarrassing number of skeletons of unfinished houses, which have recently been ascertained to rise above a vast deposit of potentially beneficial Salse Waters. It is only a hypothesis as the land currently owned by private individuals is not available for geological investigations, so the situation has been stalled for 2 years, with a possible conversion of the area to an industrial area that hangs over the village like a sword of Damocles. Looking at the complete picture that has emerged, a Bermuda Triangle Species is outlined, consisting of the Base on the two Shores of St. Martin, has a Summit in the "Stabilimentino" 2 km downstream lying in the forest abandoned in Anarchy, and in the Center to connect the points a Logistics Area developed over the years in the immediate vicinity of the Trebbia River. "Na Cl, Enhancement of Natural - Thermal - River Resources for Territorial Regeneration along the Trebbia River" arises from the picture that emerged, takes State Road 45 as the limit to its Urban Design, and thanks to this triangle engages a widespread thermal plant, generating a continuous connection between the historic center of Bobbio and the open environment up to the municipal border with Corte Brugnatella, "fighting" the "Campanilismo", Restoring the Thermal Wealth, the contact with the River and the woodland character, Care peculiarities, lost in the frenetic Third Millennium.

Il Borgo di Bobbio è uno dei tanti paesi dell’appennino della Val Trebbia, uno di quelli che visti dall’alto sembrano punture di un ago, dove “si va al fiume” con qualità dell’aria così buona che in Estate ci sono le lucciole e la notte il cielo ti annega in quel complesso binomio interpretato alla perfezione con le stelle. La Valle, grande casa del Borgo, ha da sempre affascinato, ponendo chi la vive in una strana situazione di osservatore delle cose, da una parte la realtà urbanizzata e moderna della città florida di comodità e servizi che progressivamente nel tempo avanzava, inghiottendo, e di riflesso l’emarginazione a cui veniva sottoposto il nostro territorio interno al punto da lasciarlo letteralmente cadere a pezzi. La volontà è quella di indagare a fondo le pieghe che hanno distorto la nostra realtà territoriale, individuando quelle aree che hanno pagato a caro prezzo l’emarginazione sopracitata, poichè in un ambiente viziato dall’abbandono, prolifera l’incertezza e l’illegalittà. Il caso più ecclatante, e di cui ci occuperemo, è quello delle Acque Termali, a cui Bobbio si lega da sempre, per via della ricchezza di depositi Salini risalenti alla presenza del Mare nella zona, negli ultimi due cicli della glaciazione, il che rese il Borgo una presenza importante sulla Via del Sale (sorgono qualche km più a monte anche le Saline estrattive in Fiume, nella confluenza tra Aveto e Trebbia) in particolare in località Moglia che è tangente alla via, sorgeva un monastero da cui i monaci nel 1400 partivano con i malati di Peste per recarsi alle Cascate Termali del Carlone così da immergersi e beneficiare della Sorgente Salso-Sulfurea. Dal 1800 si effettuarono analisi su una sorgente posta sull’altra sponda del Fiume, frontalmente a Bobbio, e collegata a essa mediante il Ponte Gobbo, e ci fù la creazione del primo “Stabilimentino” per mano dei Malaspina, i Signori della zona, sul finire del secolo che sfruttarono la Sorgente di Piancasale, alla destra del fiume, dalle spiccate prprietà benefiche grazie alla composizione Salso-Bromo-Iodica. Il 1900 rappresenta l’affermazione della ricchezza di Acque Salse per Bobbio, la famiglia Renati in località San Martino, 2 km a monte del Ponte Gobbo, in seguito ad analisi che rilevarono la presenza di Acqua Salso-Sulfurea nel sottosuolo aprì il primo Stabilimento Termale Balneare, dalle dimensioni di 45x12m, 3 piani fuori terra, questo dotato di tutti i migliori macchinari del tempo disponeva di un’acqua dalla temperatura peculiare di 19*, fortemente benefica, grazie a cui operò con successo finchè fu distrutto nella Seconda Guerra Mondiale. Nel 1971 però, Antonio Renati (il figlio) ricostrui lo stabilimento, nella stessa posizione con dimensioni ridotte, il successo fu tale che si ebbe un picco di curanti nel 1993 di 32’000 persone, con servizi di corriera dedicati al raggiungimento della sruttura. Il successo terminò con la morte di Renati in quegli stessi anni di boom attrattivo, la Società delle Terme passò di mano in mano ad investitori esterni al Piacentino, al Comune, e nessuno seppe gestire la situazion, così nell’Aprile del ‘98 si cessano le attività. Da qui inizia una storia, lunga più di vent’anni, fatta di Speculazioni Edilizie e Fallimenti Societari, che hanno lasciato ferite visibili, letteralmente aperte dato che la Falda di S. Martino è tutt’ora inquinata, inagibile causa ambigua espansione della struttura fallita, e sul versante opposto, le Piane di S. Martino un Terreno originariamente ad uso agricolo di 55’000 mq. poi convertito a Residenziale per fare spazio a un Villagio Termale di appoggio all’espansione fallita, si contano un’imbarazzante cifra di scheletri di villette incompiute, le quali è stato recentemente accertato sorgano sopra a un vasto deposito di Acque Salse, potenzialmente benefiche. E’ solo un’ipotesi poichè, i terreni al momento di proprietà di privati non sono disponibili per accertamenti Geologici, quindi la situazione rimane in stallo da 2 anni, con una possibile conversione dell’area ad industriale che pende sul Borgo come una Spada di Damocle. Guardando il quadro completo che è emerso, si delinea una Specie di Triangolo delle Bermuda, costituito dalla Base sulle due Sponde di S. Martino, ha Vertice nello “Stabilimentino” 2 km a valle che giace nel bosco abbandonato all’Anarchia, e al Centro a connettere i punti un’Area Logistica sviluppatasi negli anni nell’immediata prossimità del Fiume Trebbia. “ Na Cl , Valorizzazione delle Risorse Naturali - Termali - Fluviali per la Rigenerazione Territoriale lungo il Fiume Trebbia ” nasce dal quadro emerso, prende la Statale 45 come limite al suo Disegno Urbano, e innesta grazie a questo triangolo un Impianto Termale Diffuso, Generando una connessione continua tra il Centro Storico di Bobbio e l’ambiente aperto fino al confine comunale con Corte Brugnatella, “combattendo” il “Campanilismo”, Restituendo la Ricchezza Termale, il contatto con il Fiume e il carattere Boschivo, peculiarità Care, perse nel frenetico Terzo Millennio.