Following a motivation from the topic of ‘informality’, this thesis, will attempt to widen the concept, that making use of more universal terms like ‘anonymous’ or ‘unconventional’, will discuss the overlapping features that ‘informal’ has with other concepts like ‘vernacular’, ‘rural,’ ‘illegal’, ‘popular’, ‘archaic’, among others. Through the exploration of these concepts, this work evaluates its relationship with ‘formal’ architecture, being them the engine with which several changes throughout the evolution of Modern Architecture, took place. Beyond this, the work attempts to find unifying features of ‘non-conventional’ architecture by detecting how architects during the twentieth century attempted to extract patterns from such sources in order to redefine them in a process of translation and re-signification rendering them appliable to contemporary works. With the goal to exceed even more the boundaries of ‘informalism’ in architecture and retaking such process of translation, this work attempts to expand even more the definition of the term by also reaching the field of ‘informal’ in the field of art by exploring the common features with architecture beyond the sole use of the label. Analogous processes of reinterpretation of such ‘unconventional’ sources are used to base the conceptualization of an experimental architectural project. Through the detection of patterns and recognizable elements, and making use of a descriptive language in terms of morphology, several artworks of the vanguards related to ‘informalism’ will be studied aiming to extract sources from them in order to later emulate in a detailed process of composition based on analog representation

Seguendo una motivazione dal tema della ‘informalità’, questa tesi cercherà di allargare questo concetto, in un modo che, facendo uso di parole più universali come ‘anonima’ o ‘non convenzionale’, servirà per discutere la sovrapposizione che il termine ‘informale’ ha con altri come possono essere ‘vernacolare’, ‘rurale’, ‘illegale’, ‘arcaico’, tra altri. Attraverso la esplorazione di questi concetti, questo lavoro valuta il loro rapporto con la ‘architettura formale’. Essendo il motore con cui vari cambiamenti sono accaduti nell’evoluzione dell’architettura moderna. Inoltre, questo lavoro cerca di trovare termini che uniscano questi concetti, trovando aspetti comuni tra architetture ‘non convenzionali’, rilevando anche come vari architetti nel ventesimo secolo hanno provato di estrarre regole da queste risorse, cercando sempre di ridefinirle in un processo di traduzione e re-significazione rendendole applicabili per lavori contemporanei. Con l’obbiettivo di oltrepassare i limiti del cosiddetto ‘informalismo’ in architettura e riprendendo questo processo di traduzione, questo lavoro cerca di estendere di più la definizione del termine raggiungendo anche il campo dell’arte informale, esplorando pure aspetti comuni con l’architettura oltre il solo uso dell’etichetta. Processi analogici di reinterpretazione di queste risorse non convenzionali sono utilizzati come base per la concettualizzazione di un progetto architettonico. Attraverso la detezione di patterns ed elementi riconiabili, così come facendo uso di un linguaggio descrittivo in termini di morfologia, varie opere di arti di avanguardie informali saranno studiate, in cerca di aspetti dopo replicati in un processo dettagliato di composizione architettonica basata nella rappresentazione analoga.

Learning from informal

GUERRERO RAMÍREZ, PEDRO DANIEL
2020/2021

Abstract

Following a motivation from the topic of ‘informality’, this thesis, will attempt to widen the concept, that making use of more universal terms like ‘anonymous’ or ‘unconventional’, will discuss the overlapping features that ‘informal’ has with other concepts like ‘vernacular’, ‘rural,’ ‘illegal’, ‘popular’, ‘archaic’, among others. Through the exploration of these concepts, this work evaluates its relationship with ‘formal’ architecture, being them the engine with which several changes throughout the evolution of Modern Architecture, took place. Beyond this, the work attempts to find unifying features of ‘non-conventional’ architecture by detecting how architects during the twentieth century attempted to extract patterns from such sources in order to redefine them in a process of translation and re-signification rendering them appliable to contemporary works. With the goal to exceed even more the boundaries of ‘informalism’ in architecture and retaking such process of translation, this work attempts to expand even more the definition of the term by also reaching the field of ‘informal’ in the field of art by exploring the common features with architecture beyond the sole use of the label. Analogous processes of reinterpretation of such ‘unconventional’ sources are used to base the conceptualization of an experimental architectural project. Through the detection of patterns and recognizable elements, and making use of a descriptive language in terms of morphology, several artworks of the vanguards related to ‘informalism’ will be studied aiming to extract sources from them in order to later emulate in a detailed process of composition based on analog representation
MANGANARO, ELVIO
ARC I - Scuola di Architettura Urbanistica Ingegneria delle Costruzioni
21-dic-2021
2020/2021
Seguendo una motivazione dal tema della ‘informalità’, questa tesi cercherà di allargare questo concetto, in un modo che, facendo uso di parole più universali come ‘anonima’ o ‘non convenzionale’, servirà per discutere la sovrapposizione che il termine ‘informale’ ha con altri come possono essere ‘vernacolare’, ‘rurale’, ‘illegale’, ‘arcaico’, tra altri. Attraverso la esplorazione di questi concetti, questo lavoro valuta il loro rapporto con la ‘architettura formale’. Essendo il motore con cui vari cambiamenti sono accaduti nell’evoluzione dell’architettura moderna. Inoltre, questo lavoro cerca di trovare termini che uniscano questi concetti, trovando aspetti comuni tra architetture ‘non convenzionali’, rilevando anche come vari architetti nel ventesimo secolo hanno provato di estrarre regole da queste risorse, cercando sempre di ridefinirle in un processo di traduzione e re-significazione rendendole applicabili per lavori contemporanei. Con l’obbiettivo di oltrepassare i limiti del cosiddetto ‘informalismo’ in architettura e riprendendo questo processo di traduzione, questo lavoro cerca di estendere di più la definizione del termine raggiungendo anche il campo dell’arte informale, esplorando pure aspetti comuni con l’architettura oltre il solo uso dell’etichetta. Processi analogici di reinterpretazione di queste risorse non convenzionali sono utilizzati come base per la concettualizzazione di un progetto architettonico. Attraverso la detezione di patterns ed elementi riconiabili, così come facendo uso di un linguaggio descrittivo in termini di morfologia, varie opere di arti di avanguardie informali saranno studiate, in cerca di aspetti dopo replicati in un processo dettagliato di composizione architettonica basata nella rappresentazione analoga.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/10589/183865